Azaria Tedeschi | |
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Nascita | Serra San Bruno, 30 gennaio 1887 |
Morte | Bainsizza, 25 ottobre 1917 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Reparto | 79º Reggimento fanteria "Roma" |
Anni di servizio | 1908-1917 |
Grado | Maggiore |
Guerre | Guerra italo-turca Prima guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia della Bainsizza Battaglia di Caporetto |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Azaria Tedeschi (Serra San Bruno, 30 gennaio 1887 – Bainsizza, 25 ottobre 1917) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Serra San Bruno, provincia di Vibo Valentia, il 30 gennaio 1887, figlio di Bruno e Angiolina Spanò.[1] Frequentava la facoltà di giurisprudenza dell'Università di Napoli quando si arruolò volontario allievo ufficiale nel Regio Esercito, assegnato al 45º Reggimento fanteria.[1] Nel febbraio 1908 fu nominato sottotenente di complemento, e dopo aver frequentato un apposito corso al termine di esso entrò in servizio permanente effettivo nel settembre 1909, assegnato al 1º Reggimento fanteria della Brigata Re.[1] Due anni dopo prese parte alla guerra italo-turca combattendo in Libia, e venendo rimpatriato per una malattia nel maggio 1912.[1] Fu promosso tenente nel mese di settembre, e dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, raggiunse con il suo reparto il settore del Podgora, sull'Isonzo.[1] Poco tempo dopo fu trasferito al 79º Reggimento fanteria della Brigata Roma e promosso capitano assunse il comando della 7ª Compagnia partecipando nel mese di luglio alle operazioni in Vallarsa. Il 6 giugno 1916 rimase gravemente ferito in combattimento a Chiesa di Vallarsa, venendo poi ricoverato in ospedale.[1] Ancora convalescente, di sua iniziativa, rientrò al suo reggimento raggiungendo la 7ª Compagnia sul Pasubio.[1] Nel novembre 1916 fu nominato comandante del IV Battaglione, e nell'agosto 1917, trasferito con il suo reggimento sul fronte dell'Isonzo, venne decorato di medaglia d'argento al valor militare per il coraggio dimostrato nel corso della battaglia della Bainsizza (30 agosto).[3] Rimasto nuovamente ferito rientrò al suo reparto ancora convalescente. Cadde in combattimento il 25 ottobre 1917, nella battaglia di Caporetto, quando sul Veliki Vhr contrattaccò con i suoi uomini il nemico che irrompeva tra le linee italiane colpito in pieno dallo scoppio di una bomba a mano nel corso di un furioso combattimento corpo a corpo.[3] Promosso postumo al rango di maggiore, con Regio Decreto del 4 luglio 1920 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 4 luglio 1920.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1917, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 164.
- Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1917. L'anno terribile: Dalla Bainsizza alla sorpresa strategica di Caporetto, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Tedeschi, Azaria, su Combattenti Liberazione.
- Azaria Tedeschi, su La Repubblica (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2021).