Autofradate (in greco antico: Αὐτοφραδάτης?, Autophradátēs e dal persiano Vāta-fradāta; IV secolo a.C.) è stato un satrapo persiano della Lidia.
Succeduto a Tiribazo intorno al 391 a.C., nel 390 a.C. assunse il comando della spedizione persiana contro Evagora di Cipro. L'assenza al governo della satrapia di Lidia, permise a Tiribazo di riacquistare il suo potere fino al 380 a.C., anno in cui Autofradate iniziò a combattere i satrapi ribelli al potere del Gran Re (Artaserse II): Datame, satrapo di Cappadocia, e Ariobarzane, satrapo della Frigia ellespontica (anche se quest'ultimo, assediato ad Asso ed aiutato da Timoteo e Agesilao, costrinse Autofradate alla ritirata nel 365 a.C.). Autofradate alla fine però si unì alla rivolta dei satrapi, fino a quando, profilandosi la sconfitta, stipulò un trattato col re e mantenne il governo della sua satrapia fino alla morte (circa 350 a.C.).[1]
Presso alcune città della Lidia (soprattutto Lampsaco e Cuma) sono state ritrovate alcune monete recanti il suo ritratto (una sua allusione è anche su un sarcofago di un comandante licio presso Xanthos).[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gaetano De Sanctis, AUTOFRADATE, in Enciclopedia Italiana, I Appendice, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1938.
- (EN) Autophradates, in Encyclopædia Iranica, 1982.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Autofradate, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.