Augusto Giovanni Battista Bertaldi | |
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Nascita | Alassio, 12 agosto 1810 |
Morte | Soresina, 9 settembre 1887 |
Luogo di sepoltura | cimitero di Soresina |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna Regno d'Italia |
Forza armata | Esercito piemontese Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo | Bersaglieri |
Grado | Maggior generale |
Guerre | Prima guerra d'indipendenza italiana Guerra di Crimea Seconda guerra d'indipendenza italiana Terza guerra d'indipendenza italiana |
Battaglie | Battaglia di Rivoli Battaglia di Volta Mantovana Battaglia della Bicocca Assedio di Sebastopoli (1854-1855) Battaglia di Malakoff Battaglia di San Martino |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821)[1] | |
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Augusto Giovanni Battista Bertaldi (Alassio, 12 agosto 1810 – Soresina, 9 settembre 1887) è stato un generale italiano, decorato con la Croce di Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia nel corso della seconda guerra d'indipendenza italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque ad Alassio, provincia di Genova, il 12 agosto 1810, figlio di Carlo e Maria Centurione[N 1][2] Arruolato nell'Armata sarda come cadetto nei Cacciatori Piemontesi il 23 marzo 1828,[1] il 23 febbraio 1831 era sottotenente d'ordinanza della Brigata Piemonte, e il 1 gennaio 1832 nel 2° Reggimento fanteria della Brigata Piemonte.[1] nel 1841 era in servizio come tenente nel 4° Reggimento fanteria, allora al comando del colonnello Vittorio Garretti di Ferrere.[3] Prese parte alla prima guerra d'indipendenza italiana nel 1848-1849. Combatte con il grado di capitano del 16° Reggimento fanteria, e ottenne una menzione onorevole al valor militare per il combattimento di Rivoli (22-24 luglio) e Volta Mantovana (25 luglio).[2] Alla ripresa delle operazioni belliche nel 1849, combatte nella battaglia della Bicocca (23 marzo), venendo decorato con la medaglia d'argento al valor militare.[2] Transitato nel Corpo dei bersaglieri nel 1850, a partire dal 6 settembre 1855 partecipò alla guerra di Crimea con il grado di maggiore comandante del 3° Battaglione della 3ª Brigata, 1ª Divisione.[2] Qui il suo reparto si riunì al 1° Corpo d'armata dell'esercito francese, partecipando all'assalto del bastione di Malachoff (8 settembre). Allo scoppio della seconda guerra d'indipendenza italiana aveva il grado di luogotenente colonnello, al comando del 5° Battaglione bersaglieri.[2] Partecipò alla battaglia di San Martino, rimanendo leggermente ferito, e gli viene conferita la Croce di Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia (12 luglio 1859).[4] Il 15 settembre 1860 assunse il comando della Brigata Brescia del Corpo di fanteria, con il grado di maggiore generale.[4] Nel 1866 fu nominato Comandante Superiore della Guardia Nazionale di Genova.[5] Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro il 26 luglio 1867, fu nominato anche Ufficiale della Legion d'onore.[4] Sposatosi con la signorina Giuseppa Lattuada di Bergamo, di cui rimase ben presto vedovo, la coppia ebbe due figlie.[2] Si spense a Soresina, in un'abitazione di via Teatro n. 12, il 9 settembre 1887, all'età di settantasette anni.[6] La salma fu tumulata nel locale cimitero.[2]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 12 luglio 1859.[7]
Onorificenze estere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Secondo altre fonti Centurioni. Un suo fratello maggiore, Benedetto (nato a Genova il 2 febbraio 1802), sottotenente nella Brigata di Alessandria, rimase "compromesso" nei moti piemontesi del 1821. Il 29 maggio di quello stesso anno viene condannato a 4 mesi di carcere per la pessima condotta sua a Genova. In seguito si ritrovò destituito, degradato, e dichiarato inabile a qualsiasi regio servizio.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Ilari, Shamà 2008, p. 72.
- ^ a b c d e f g Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 219 del 17 settembre 1887, pag.226
- ^ Calendario pe' regii stati 1841, p. 313.
- ^ a b c Palmaverde 1861, p. 293.
- ^ Palmaverde 1861, p. 672.
- ^ Atto di morte n. 135/1887 del comune di Soresina.
- ^ Ordine militare d'Italia Bertoldi, Augusto, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Calendario pe' regii stati, Torino, Regia segreteria di stato per gli affari interni, 1841.
- Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
- Il Palmaverde pel 1861, Torino, Editori, Pellino, V. Fontana, Chiariglione, 1861.
- Rodolfo Puletti e Franco Dell'Uomo, L'Esercito e i suoi Corpi. Vol.3. Tomo I, Roma, Ufficio Storico Stato maggiore dell'Esercito, 1979.
- Società dei Reduci della Crimea, Ricordo della spedizione sarda in Oriente 1855-1856, Torino, Vincenzo Bona, 1884, ISBN 8-89173-898-0.