Atti di Pietro e dei dodici | |
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Datazione | metà II secolo o inizio III secolo |
Luogo d'origine | Nag Hammadi |
Fonti | Mt13,45-46 |
Tema | racconto allegorico |
Gli Atti di Pietro e dei dodici (apostoli) sono un apocrifo del Nuovo Testamento relativo a Pietro, apostolo, scritto in greco tra la metà del II secolo e l'inizio del III secolo. Di origine gnostica, perduto per secoli, è stato ritrovato nel 1945 tra i Codici di Nag Hammadi.
Il testo è un racconto allegorico relativo a un mercante di perle, ispirato alla parabola canonica di Mt13,45-46[1].
Dato l'avanzato periodo di composizione e lo stile eccessivamente favolistico l'apocrifo non può essere considerato un fedele resoconto storico, sebbene non si possa escludere una ripresa di precedenti tradizioni orali.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mt13,45-46, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Voce dal sito earlychristianwritings.com
- (EN) Traduzione inglese a cura di Douglas M. Parrott e R. McL.Wilson dal sito gnosis.org