Atenione (fl. I secolo), è stato un generale della regina Cleopatra[1] incaricato del comando delle forze egizie in Celesiria attorno al 30 a.C..
Vita
[modifica | modifica wikitesto]Atenione ci è noto solo attraverso il resoconto che ne fece Flavio Giuseppe nelle Antichità giudaiche[2] e attraverso gli accenni fatti nella Guerra giudaica[3].
Quando nel 32 a.C. iniziarono i preparativi per lo scontro finale tra Antonio e Ottaviano, Erode, alleato di Antonio, si offrì di partecipare alla guerra con un proprio esercito; Antonio rifiutò tuttavia l'offerta e ordinò a Erode di muovere guerra al sovrano nabateo Malco I, anch'egli formalmente dalla parte di Antonio e Cleopatra, ma sospettato di slealtà dal triumviro[4]. Erode invase allora il territorio di Malco e lo sconfisse una prima volta a Diospoli di Palestina[5] (nei pressi dell'attuale Lod). Malco radunò un grande esercito nei pressi di Canatha in Celesiria ed Erode, informato dei preparativi, intervenne a sua volta. I militari ebrei, consapevoli della propria superiorità militare, costrinsero Erode ad attaccare immediatamente; il nuovo scontro fu dapprima favorevole agli ebrei i quali misero in fuga i nabatei. Intervenne a questo punto Atenione:
«Costui, infatti, era un generale di Cleopatra incaricato delle sue forze ed era in disaccordo con Erode. Mentre osservava lo scontro, non gli era ignoto l’esito poiché aveva stabilito di starsene tranquillo se gli Arabi si fossero comportati bene, ma qualora restassero sconfitti, come attualmente stava accadendo, di attaccare i Giudei con una propria forza da lui stesso preparata con nativi della regione che a lui si erano aggregati. Inaspettatamente si abbatté sui Giudei stanchi che già si ritenevano vittoriosi e ne atterrò un gran numero (…) gli Arabi ripresero fiato, ritornarono, e uccisero i Giudei in fuga: molti caddero in vari modi; e soltanto pochi di quanti fuggivano trovarono scampo nel loro accampamento.»
Non si sa nient'altro su Atenione. Lo storiografo tedesco Christoph Schäfer ha messo in dubbio la veridicità del racconto di Flavio Giuseppe[6]; lo storiografo britannico Michael Grant lo ritiene invece sostanzialmente attendibile[7].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ RE.
- ^ Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, Libro XV, 115-119.
- ^ Flavio Giuseppe, La guerra giudaica, Libro I, 367.
- ^ Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, Libro XV, 109-110.
- ^ Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, Libro XV, 111.
- ^ (DE) Christoph Schäfer, Kleopatra, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt, 2006, ISBN 3-534-15418-5, pp. 200 segg.
- ^ (DE) Michael Grant, Kleopatra. Biographie, Lübbe, Bergisch Gladbach 1998, ISBN 3-404-61416-X, p. 271.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, a cura di Luigi Moraldi, Torino, UTET, 2013 [1998], ISBN 978-88-418-9267-1.
- Flavio Giuseppe, La guerra giudaica, Libri I-III, a cura di Giovanni Vitucci, VII, Roma, Fondazione Lorenzo Valla, 2000 [1974], ISBN 88-04-11823-7.
- (DE) Ulrich Wilcken, Athenion 5, in Paulys Realencyclopädie der Classischen Altertumswissenschaft, vol. II,2, Stoccarda, 1896, col. 2039.