L'arghilofono è uno strumento musicale aerofono labiale. È un flauto globulare — ovvero che non ha una struttura a tubo aperto, ma a cassa chiusa — in argilla. È uno strumento affine alla più nota ocarina.[1]
Arghilofono | |
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Uno xun cinese | |
Informazioni generali | |
Origine | Estremo oriente, america centrale |
Invenzione | Antichità |
Classificazione | Aerofoni labiali |
Famiglia | Flauti globulari |
Uso | |
Musica dell'antichità Musica asiatica Musica dell'America Centrale |
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Flauti e strumenti a fiato globulari di diverse forme sono nati e si sono sviluppati in numerose civiltà antiche. Vi sono evidenze che strumenti di tale genere, dalle origini molto antiche, fossero già noti intorno al XII millennio a.C.[2].
Alcuni arghilofoni sembrano aver avuto un certo utilizzo nelle culture cinesi e mesoamericane[3]: lo xun, ad esempio, è un'arghilofono cinese molto antico a forma di uovo, ma privo di labium, cioè ha un'imboccatura analoga al flauto traverso, diversa invece da quella a "fischietto" del flauto dolce. Strumenti equivalenti sono lo hun coreano e lo tsuchibue giapponese.
A testimoniare che tali strumenti fossero già ben diffusi in Oriente è il fatto che nella classificazione degli strumenti musicali della Cina antica, basata sui materiali di costruzione, fosse stata assegnata una specifica categoria (fra le otto individuate) proprio agli arghilofoni (chu)[4].
Secondo alcune fonti, strumenti in terracotta potrebbero essersi diffusi in Europa dal Mesoamerica dopo le prime spedizioni di Cortés[5][6].
Altri strumenti analoghi all'arghilofono erano noti in Europa: un flauto globulare risalente al XV secolo e diffuso in Italia e Germania (costruito con corno di mucca, capra o camoscio, e noto come Gemshorn o Corno di camoscio), fu descritto da Sebastian Virdung e poi da Praetorius[7][8].
Tuttavia le ocarine in terracotta diffuse in Occidente furono considerate fino al XIX secolo poco più che giocattoli, piccoli oggetti artistici o semplici fischietti che potevano modulare pochi suoni (nella tradizione pugliese sono ancora oggi diffusi i "fischietti salentini", in Veneto vi sono i "cuchi"[9] e analoghe produzioni artigianali sono diffuse un po' in tutta Italia e anche nel resto del mondo).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Per un'analisi linguistica delle possibili origini del sostantivo ocarina, cf. Perono Cacciafoco, Francesco. (2019). A Prehistoric 'Little Goose': A New Etymology for the Word 'Ocarina'. Annals of the University of Craiova: Series Philology, Linguistics, XLI, 1-2: 356-369, Paper.
- ^ Ocarina, su music.vt.edu, Virginia Tech Multimedia Music Dictionary. URL consultato il 28 aprile 2008.
- ^ History of the Ocarina, su stlocarina.com, STL Ocarina. URL consultato il 28 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2008).
- ^ Loris Azzaroni, Canone infinito, Clueb, II ed. (2001); ISBN 9788849116779 - pag. 55
- ^ History of the Ocarina, su songbirdocarina.com, Song Bird Ocarina. URL consultato il 28 aprile 2009.
- ^ A Brief History, su terryrileyvesselflutes.com, Terry Riley Vessel Flutes. URL consultato il 28 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2009).
- ^ History of the Ocarina, su songbirdocarina.com, Song Bird Ocarina. URL consultato il 28 aprile 2009.
- ^ Il flagioletto e gli altri tipi di flauti diritti, su musica-antica.info. URL consultato il 28 aprile 2009.
- ^ Il cuco nelle varie nazioni, su museodeicuchi.com, Museo dei Cuchi (Cesuna, Vicenza). URL consultato il 25 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2010).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) B. Hall, From mud to music, The American Ceramic Society, ISBN 1574981390
- (EN) Perono Cacciafoco, Francesco. (2019). A Prehistoric 'Little Goose': A New Etymology for the Word 'Ocarina'. Annals of the University of Craiova: Series Philology, Linguistics, XLI, 1-2: 356-369, Paper.
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