Apokaukos (in greco Ἀπόκαυκος?), nella forma femminile Apokaukissa (Ἀποκαύκισσα), è il nome di una famiglia bizantina attestabile tra il X ed il XV secolo. Il primo membro noto della famiglia fu Basilio Apocauco, strategos del Peloponnesos intorno al 990[1]. Altri membri della famiglia che ricoprirono la carica di strategos sono noti dai sigilli[1]. Alla fine del XII e all'inizio del XIII secolo, Giovanni Apocauco fu metropolita di Naupatto[1]. Nel 1277, il sebastohypertatos Giovanni Apocauco era un alto funzionario[1].
La famiglia potrebbe però essere decaduta alla fine del XIII secolo, poiché Niceforo Gregora sostiene che il Megaduca Alessio Apocauco, una delle figure principali della guerra civile bizantina del 1341-1347, proveniva da una famiglia umile. Alessio promosse i suoi parenti ad alte cariche: il figlio maggiore Giovanni divenne megas primikerios e governatore di Tessalonica, il secondogenito Manuele fu governatore di Adrianopoli e le sue tre figlie si sposarono con mariti di alta estrazione sociale. Con la fine della guerra civile nel 1345, tuttavia, la famiglia perse bruscamente importanza[1][2].
Un certo Giorgio Apocauco fu arconte a Costantinopoli nel 1403, mentre più o meno nello stesso periodo il pittore Alessio Apocauco, amico di Giuseppe Briennio, si stabilì a Creta[1]. Dopo la caduta di Costantinopoli, Demetrio Kyritzes Apocauco entrò al servizio del sultano ottomano Maometto II[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Kazhdan 1991, p. 134.
- ^ Trapp, Walther & Beyer 1976, 1180. Ἀπόκαυκος Ἀλέξιος; 1187. Ἀπόκαυκος Ἰωάννης; (1191) 91267. Ἀπόκαυκος Μανουήλ.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Aleksandr Petrovič Každan, Apokaukos, in Aleksandr Petrovič Každan (a cura di), The Oxford Dictionary of Byzantium, Oxford e New York, Oxford University Press, 1991, p. 134, ISBN 0-19-504652-8.
- (DE) Erich Trapp, Rainer Walther, Hans-Veit Beyer e Katja Sturm-Schnabl, Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, Vol. 1, Vienna, Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften, 1980, ISBN 3-7001-3003-1.