Antonio Miotto | |
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Nascita | Malo, 31 maggio 1911 |
Morte | Valenzuela, 20 febbraio 1939 |
Cause della morte | incidente aereo |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Aeronautica |
Corpo | Aviazione Legionaria |
Specialità | Bombardamento |
Anni di servizio | 1933 - 1939 |
Grado | Capitano a.a.r.n. in s.p.e. |
Guerre | Guerra civile spagnola |
Battaglie | Battaglia dell'Ebro Battaglia di Catalogna |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Aeronautica di Caserta |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Antonio Miotto (Malo, 31 maggio 1911 – Valenzuela, 20 febbraio 1939) è stato un militare e aviatore italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra civile spagnola[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Malo, provincia di Vicenza, il 31 maggio 1911.[3] Arruolatosi nella Regia Aeronautica il 16 ottobre 1931 fu ammesso a frequentare la Regia Accademia Aeronautica di Caserta, Corso Leone, da cui uscì con il grado di sottotenente in servizio permanente effettivo il 1º ottobre 1933.[1] Assegnato al 5º Stormo di assalto, vi ottenne l’abilitazione al pilotaggio di apparecchi da caccia e la promozione a tenente.[1] Assegnato all'Aviazione Legionaria nel giugno fu mandato a combattere nella guerra di Spagna assumendo, con la promozione a capitano, avvenuta nel mese successivo, il comando della 65ª Squadriglia d'assalto equipaggiata con i cacciabombardieri Breda Ba.65 Nibbio.[1] Combatte durante la battaglia dell'Ebro e nella successiva battaglia di Catalogna, e perì in un incidente aereo[N 1] a Valenzuela, Saragozza, il 20 febbraio 1939.[3] Fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 20 novembre 1939.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Quel giorno un Savoia-Marchetti S.M.81 ai comandi del colonnello Mario Ventrella a causa della nebbia alle 13:36 entrò in collisione in fase di decollo con il suo Breda Ba.65 e si schiantò al suolo incendiandosi. A bordo, oltre a Ventrella, vi erano il tenente colonnello Letterio Cannistraci, comandante del 25º Gruppo del 111º Stormo da Bombardamento Veloce “Sparvieri”, il tenente colonnello Francesco Imperi, comandante del 35º Gruppo del 111º Stormo, il tenente Alfredo Anghileri, della 285ª Squadriglia del 30º Gruppo, e il sergente maggiore motorista Marcello Ponticelli della 281ª Squadriglia del 30º Gruppo. Sopravvisse solo, gravemente ustionato, il primo aviere radiotelegrafista Carlo Ficcadenti.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 368.
- Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Miotto, Antonio, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 2 gennaio 2022.