Antonio Maria Sanseverino (1458-60 ca. – Milano, 13 gennaio 1509[1]) esercitò il mestiere del condottiero al servizio di diverse potenze italiane, fra cui la Repubblica di Venezia e il ducato di Milano, e del re di Francia, dal quale fu molto stimato. Per alcuni anni fu uomo di fiducia di Ludovico il Moro e capo della sua guardia personale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio terzogenito[2] (sopravvissuto) del famoso condottiero napoletano Roberto Sanseverino e di Giovanna da Correggio, nobildonna emiliana figlia di Giovanni di Gherardo VI,[3] ebbe per fratelli maggiori Gian Francesco e Fracasso, e per minore Galeazzo. Non se ne conosce né il luogo né la data di nascita, la quale si aggira comunque tra il 1458 e il 1460, e probabilmente in Lombardia, essendo intanto il padre passato al servizio dello zio Francesco Sforza. Solo sul finire del 1460 la famiglia poté rimpatriare nel regno di Napoli.[4]
Anch'egli, come il fratello maggiore Fracasso, veniva elogiato per la straordinaria bellezza. Così ne parla infatti uno storico del tempo:[5]
«[...] cingebantque eius latera duo clarissimi filii Antonius Maria et Gaspar, cui militaris favor, qui velut turbo quidam in hostes ruere solitus esset, Fracassae nomen indiderat, eximia pulchritudine corporis, animo ac viribus pares, quibus Robertus felicissimus erat, et dictus est.»
«Cingevano i suoi fianchi i due illustrissimi figliuoli Antonmaria e Gaspare, all'ultimo de' quali, solito a piombare sul nemico come un fulmine, il militare favore diè nome di Fracassa; eguali per la straordinaria bellezza del corpo, per l'ardore e per le forze: Roberto era detto esser di loro beato.»
Nel 1482 prese parte insieme al padre e ai fratelli alla cosiddetta Guerra del Sale, militando sul fronte veneziano contro il duca di Ferrara Ercole I d'Este. Nel febbraio 1483 sfidò il duca di Calabria Alfonso d'Aragona, cognato di Ercole, a duello: questi si fece sostituire da un proprio campione, il quale fu disarcionato da Antonio.[6] Soltanto pochi giorni dopo, il 10 marzo, Antonio fu vittima di un incidente: mentre correva per il campo veneziano in sella a una cavalla, uno stocco che teneva al fianco lo perforò per errore all'inguine. Ricevuta questa notizia, Alfonso d'Aragona mandò il proprio medico, Bartolomeo da Crema, che era chirurgo ferrarese, al campo nemico affinché lo curasse.[7]
Quando, nel giugno, i suoi fratelli Gian Francesco e Galeazzo decisero di disertare la condotta veneziana e di passare al servizio di Ludovico il Moro, Antonio Maria rimase invece col padre e col fratello Fracasso.[6] In questo periodo fu anche soprannominato, in linguaggio cifrato, dilectus, diletto.[8]
Il 22 agosto 1484, nei pressi di Bressana, ebbe battaglia col condottiero napoletano Rossetto da Capua.[9]
Nel 1487 fu protagonista della famosa disfida di Pradaglia, combattuta contro il conte tedesco Giovanni Trucness di Waldburg, dalla quale uscì tuttavia sconfitto dopo aver ricevuto tre ferite piuttosto gravi.[6]
Verso il 1489-90, insieme al fratello Fracasso, passò al servizio di Ludovico il Moro e vi rimase fino al 4 settembre 1495, quando, dopo aver partecipato alla battaglia di Fornovo, passò al servizio del re di Francia.
Stando alla cronaca di Marin Sanudo, nell'estate del 1502, trovandosi a Trento, Antonio Maria uccise con le proprie mani tal Giacomo Chalapin, dottore e cavaliere e primo uomo di Trento, cosicché si creò gran confusione.[10][6]
Morì a Milano all'inizio del 1509.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Promesso inizialmente il 27 luglio 1490 a Margherita, figlia bambina del marchese Ludovico II di Saluzzo[11], aveva invece sposato verso il 1495 Margherita, figlia di Marco II Pio di Savoia, signore di Carpi.[12]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Atti e memorie - Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, 1862, p.228.
- ^ Nuovo archivio veneto, 1894, A spese della R. Deputazione, p. 33.
- ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Da Correggio, Torino, 1835.
- ^ ROBERTO SANSEVERINO (1418-1487) UN GRANDE CONDOTTIERO DEL QUATTROCENTO TRA IL REGNO DI NAPOLI E IL DUCATO DI MILANO (PDF), su air.unimi.it.
- ^ a b Sigismondo dei Conti, Le Storie de suoi tempi, p. 242.
- ^ a b c d ANTONIO MARIA DA SAN SEVERINO SIGNORE DI BASSIGNA, su condottieridiventura.it.
- ^ Ugo Caleffini, Croniche (1471-1494), in Serie Monumenti, XVIII, Deputazione provinciale ferrarese di storia patria, p. 539.
- ^ Da un documento adesposto e senza data rinvenuto nell'archivio di stato di Napoli, ma datato tra il 1482 e il 1483. (Rivista delle biblioteche e degli archivi, periodico di biblioteconomia e di bibliografia, d. paleografia edi archivistica, Volumi 14-16, 1903, pp. 178-180; Bandello: narratori e dedicatari della seconda parte delle Novelle, Carlo Godi, Bulzoni, 2001, p. 459; Archivio storico lombardo, Volume 3;Volume 32, Società storica lombarda, 1905, p. 432).
- ^ Caleffini, p. 622.
- ^ Sanudo, Diarii, Volume IV p. 291.
- ^ Memorie storico-diplomatiche appartenenti alla cittá ed ai marchesi di Saluzzo raccolte dall'avvocato Delfino Muletti saluzzese e pubblicate con addizioni e note da Carlo Muletti. Tomo 1., Lobetti-Bodoni, 1831, pp.317-319.
- ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Pio di CArpi, Tav. IV, Giulio Ferrario, 1824.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ugo Caleffini, Croniche (1471-1494), in Serie Monumenti, XVIII, Deputazione provinciale ferrarese di storia patria.
- Marin Sanudo, Diarii, Volume IV.
- Marino Sanuto, La spedizione di Carlo VIII in Italia, a cura di Rinaldo Fulin, Venezia, Tipografia del Commercio di Marco Visentini, 1883.
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