Andronico Laparda (in greco Ἀνδρόνικος Λαπαρδάς?; fl. XII secolo) era un generale bizantino del tardo periodo comneno.
È attestato per la prima volta come partecipante a un sinodo del 2 marzo 1166, tenutosi nel palazzo imperiale e presieduto dall'imperatore Manuele I Comneno (regno 1143-1180) in persona. È elencato al 15º posto tra i parenti imperiali, con l'alto titolo di sebastos e con le cariche di corte di oikeios vestiarites e chartularius[1]. Nel luglio 1167, guidò la divisione destra dell'esercito bizantino nella battaglia di Sirmio, una vittoria decisiva sul Regno d'Ungheria che assicurò a Bisanzio il controllo dei Balcani occidentali[2][3]. Nel 1176, partecipò alla disastrosa campagna contro il Sultanato di Rum, conclusasi con la Battaglia di Miriocefalo[2].
Nel 1182, il re Béla III d'Ungheria attaccò le fortezze bizantine di Belgrado e Braničevo. La guerra continuò nel 1183, quando i serbi si allearono con gli ungheresi. Le armate bizantine di confine erano sotto il comando di due esperti condottieri: Alessio Brana e Andronico Laparda. La notizia che Andronico I Comneno aveva preso il potere a Costantinopoli divise i due comandanti, che si ritirarono verso le Porte di Traiano.
Una volta insediatosi, Andronico I inviò Andronico Laparda con una grande armata contro Giovanni Comneno Vatatze, nipote del defunto Manuele I Comneno, che aveva sollevato una rivolta nell'Anatolia occidentale. Vatatze, che si era gravemente ammalato, si scontrò con l'esercito di Laparda nei pressi di Filadelfia. Le truppe di Vatatze vinsero e quelle di Laparda, in rotta, furono inseguite per un po'. Tuttavia, pochi giorni dopo, il 16 maggio 1182, Vatatze morì. Senza la sua guida, la ribellione si sfaldò rapidamente[2][4].
Laparda cadde rapidamente in disgrazia presso Andronico I, che lo fece imprigionare, accecare e confinare nel monastero di Pantepoptes a Costantinopoli. Morì lì poco dopo[5].
Da una composizione poetica di Teodoro Balsamone, si sa che Laparda sposò una Teodora Comnena. Gli studiosi più antichi l'hanno identificata come la sorella di Manuele, che è noto aver sposato Manuele Anema. Sulla base della posizione di Laparda tra i parenti imperiali nel 1166, lo studioso Lucien Stiernon ha suggerito di identificare la moglie di Laparda come una nipote di Teodora e Manuele Anema. Probabilmente la coppia non ebbe figli[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Stiernon 1966, pp. 89–91.
- ^ a b c Stiernon 1966, p. 89.
- ^ Cinnamo, p. 203.
- ^ Coniata, pp. 146–147.
- ^ Stiernon 1966, pp. 89–90.
- ^ Stiernon 1966, pp. 89–96.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Giovanni Cinnamo, Deeds of John and Manuel Comnenus by John Kinnamos, traduzione di Charles M. Brand, New York, Columbia University Press, 1976, ISBN 0-231-04080-6.
- (EN) Niceta Coniata, O city of Byzantium : annals of Niketas Choniatēs, traduzione di Harry J. Magoulias, Ditroit, Wayne State University Press, 1984, ISBN 0-8143-1764-2, OCLC 10605650.
- (FR) Lucien Stiernon, Notes de titulature et de prosopographie byzantines: Théodore Comnène et Andronic Lapardas, sébastes, in Revue des études byzantines, vol. 24, 1966, pp. 89-96, DOI:10.3406/rebyz.1966.1362, ISSN 0771-3347 .