Androcle (in greco antico: Ἀνδροκλῆς?, Androclès; Atene, metà del V secolo a.C. – Atene, 411 a.C.) è stato un politico e retore ateniese, oppositore di Alcibiade.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Demagogo e avversario politico di Alcibiade, contro il quale testimoniò, e parlò con molta veemenza dello scandalo delle erme (415 a.C.);[1] fu principalmente per causa sua che Alcibiade fu bandito.
In seguito, Androcle fu a capo del partito democratico ateniese; quando però nel 411 a.C. gli oligarchi rovesciarono la democrazia, istituendo il governo dei Quattrocento, Androcle fu condannato a morte e giustiziato.[2][3]
Aristotele ha conservato una frase di un discorso di Androcle, in cui lui usò una figura scorretta.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Plutarco, Alcibiade, 19. Andocide, Sui misteri, 27.
- ^ Tucidide, Guerra del Peloponneso, VIII, 65.
- ^ (EN) Jacqueline de Romilly, The Life of Alcibiades: Dangerous Ambition and the Betrayal of Athens, Cornell University Press, 2019, ISBN 978-15-01-73996-5, p. 127.
- ^ Aristotele, Retorica, II, 22.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Fonti secondarie
- (EN) William Smith (a cura di), Androcles, in Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Androcles, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.