La tignola del pesco (Anarsia lineatella (Zeller, 1839)) è un lepidottero appartenente alla famiglia Gelechiidae, diffuso in Eurasia, Nordafrica e Oceania, ma introdotto anche in California.[1][2]
[3]
È parassita del pesco e di altre Drupacee (susino, albicocco, mandorlo)[1][2][3]. La sua attività trofica danneggia le gemme, i germogli ed i frutti delle piante ospiti[1].
Nelle coltivazioni di pesco, la sua presenza è quasi sempre associata alla Tignola orientale del pesco (Cydia molesta (Busck, 1916)); entrambi fitofagi, questi due insetti causano gli stessi danni alla pianta ospite, per cui è difficile distinguerli[3].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Adulto
[modifica | modifica wikitesto]L'adulto di A. lineatella ha l'aspetto di una farfalla[2] ed ha un'apertura alare tra i 12 ed i 16 millimetri[1][2][3]. Le sue ali anteriori hanno una colorazione grigia con striature castane, mentre quelle posteriori sono di colore chiaro; quelle posteriori hanno delle frange sui margini[3].
Il capo è di piccole dimensioni. Esso è fornito di due grandi occhi composti e di due ocelli[3]. A. lineatella è inoltre dotato di antenne pluriarticolate, con cui sente gli odori[3].
L'apparato boccale è dotato di grossi palpi labiali e di una spirotromba; quest'ultima è di solito mantenuta arrotolata sotto la testa, per essere srotolata nel momento in cui il lepidottero la usa per succhiare sostanze nutritive[3].
Le zampe sono esili, e vengono utilizzate per afferrare il sostrato su cui l'insetto agisce[3].
L'addome è il carattere distintivo tra i maschi e le femmine: affusolato nei maschi, tozzo nelle femmine, esso presenta, nella sua porzione terminale, gli organi genitali[3].
Uovo
[modifica | modifica wikitesto]Di forma ovale, le uova hanno, all'inizio, una colorazione bianca; man mano che si avvicinano alla maturità, vanno ad assumere una tonalità giallo-arancione. La loro dimensione è di 0,3-0,5 millimetri[3].
Ad una osservazione al microscopio elettronico a scansione, il corion (superficie esterna dell'uovo) presenta delle cavità e delle creste, nonché degli aeropili, estroflessioni che permettono gli scambi di ossigeno ed anidride carbonica con l'ambiente esterno; nella sua porzione anteriore, il corion presenta il micropilo, tramite cui lo sperma entra nell'uovo durante la fecondazione; il micropilo si presenta come un'apertura a forma di fiore[3].
Larva
[modifica | modifica wikitesto]Allo stato di larva, A. lineatella ha una colorazione castana; gli spazi intersegmentali, di colore più chiaro, si vedono distintamente, in particolare quando la larva si muove. Il capo, la placca toracica, lo scudo anale e le zampe hanno una colorazione più scura, brunastra.
L'estremità caudale presenta un pettine sopra-anale e quattro processi spinosi.
Raggiunta la maturità, la larva di A. lineatella è lunga tra i 12 ed i 15 millimetri[3].
Pupa
[modifica | modifica wikitesto]Allo stato di crisalide, A. lineatella ha una lunghezza che va dai 4 ai 6 millimetri ed è di colore castano tendente al rosso; esso presenta, inoltre, un cremaster dotato di grosse setole uncinate, le quali sono avvolte da un bozzolo bianco[3].
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Ciclo vitale
[modifica | modifica wikitesto]A. lineatella compie, nel corso di un anno, tre generazioni[2][3]
- Inverno: sverna allo stato di larva matura (della seconda età), riparandosi all'interno di cavità scavate all'interno di una gemma o della corteccia di un ramo. Tali rifugi comunicano con l'ambiente esterno attraverso piccoli canali costruiti dalle larve con seta e rosure.
- Fine febbraio: le larve si risvegliano ed allargano i loro rifugi.
- Metà marzo: più o meno in corrispondenza della fioritura, le larve fuoriescono dai rifugi invernali.
- aprile: le larve si nutrono a danno delle foglie, dei fiori e dei germogli
- Inizio maggio: le larve si incrisalidano presso le zone ferite della pianta, per trasformarsi in adulti dopo una o due settimane.
- Fine maggio - Inizio giugno: avviene lo sfarfallio degli adulti della prima generazione (la durata della loro vita è circa di un mese). In questo periodo le femmine depongono tra 100 e 200 uova a testa, posizionandole su germogli, foglie e frutti. Le larve nascono dopo 4-8 giorni e si sviluppano per tre settimane, nutrendosi alle spese di germogli e frutti.
- luglio - Inizio agosto: comincia lo sfarfallio degli adulti della seconda generazione; anch'essi ovidepongono, e dopo quattro giorni nascono le larve; queste attaccano i frutti e maturano in una ventina di giorni; talora fermano le loro attività rifugiandosi in piccole cavità, dove trascorrono i periodi di caldo maggiore.
- Fine agosto - settembre: si verifica lo sfarfallio della terza generazione di adulti, che depongono le uova sulla corteccia; le larve che ne nascono si costruiscono dei rifugi e compiono la prima muta, per poi svernare.
Antagonisti
[modifica | modifica wikitesto]È di rilievo un solo nemico naturale di A. lineatella: si tratta di Paralitomastix variicornis, un imenottero che svolge un'azione parassitoide nei suoi confronti, riuscendo in parte a ridimensionarne la popolazione.
Danni
[modifica | modifica wikitesto]Tutti i danni di A. lineatella sono causati allo stadio larvale. Sono particolarmente gravi i danni in vivaio, in quanto qui le larve si posizionano sugli innesti delle piante, facendoli rinsecchire[3]. I danni estivi sui frutti sono più significativi nel caso delle piante già produttive[1].
Danni ai fiori
[modifica | modifica wikitesto]Si hanno all'inizio della primavera, quando le larve penetrano nei boccioli e li distruggono.[2]
Danni ai germogli
[modifica | modifica wikitesto]Particolarmente gravi per le piante in vivaio, sono causati dalle larve, che entrano nei germogli e vi scavano gallerie longitudinali, a fine primavera. A causa di queste gallerie, i germogli appassiscono improvvisamente, e, in seguito, il cimale necrotizza e cade[2][3].
Danni ai frutti
[modifica | modifica wikitesto]Simili ai danni causati da C. molesta, si verificano in estate, poiché in questa stagione le larve si nutrono a spese dei frutti. Anche qui esse scavano delle gallerie, dapprima superficiali, poi progressivamente più profonde; nei punti toccati dalle larve talora si vede della sostanza gommosa. Le gallerie rendono i frutti vulnerabili ad agenti patogeni secondari, che li fanno cadere o marcire[2][3].
A questo tipo di danno sfuggono le piante che producono i frutti in maniera precoce, ovvero prima di luglio, anticipando le larve estive.
Metodi di lotta
[modifica | modifica wikitesto]Per la lotta contro le infestazioni di A. lineatella sono utilizzate varie strategie. La lotta chimica con insetticidi è stata a lungo efficace; tuttavia, a causa della resistenza sviluppata dal fitofago, è stata sperimentata la tecnica della confusione sessuale, con discreti risultati[3]. Quest'ultimo metodo è da preferire; se non è possibile impiegarlo, allora si può passare alla lotta chimica[4].
In coltivazioni di modeste dimensioni, è suggeribile la distruzione dei germogli attaccati[1].
Per individuare il momento opportuno per intervenire, ci si basa sulla misurazione dell'entità dell'infestazione, con l'ausilio di due tecniche: il "monitoraggio della popolazione con trappole sessuali"[2] ed il "campionamenti sui germogli e sui getti apicali"[2]. Tali tecniche corrispondono a momenti diversi del ciclo vitale di A. lineatella, e si integrano tra loro.
In alcune situazioni è possibile l'utilizzo, contro A. lineatella, del Bacillus thuringiensis.
Monitoraggio con trappole sessuali
[modifica | modifica wikitesto]Si utilizzano delle trappole con feromone sessuale; esse vengono installate a fine aprile (una o due per ettaro o appezzamento)[2]. La soglia oltre cui bisogna intervenire è di 7-10 adulti catturati in una settimana, per ogni trappola[2].
Per agire sulle larve della prima generazione, l'intervento deve avvenire circa 15 giorni dopo il superamento della soglia; altrimenti bisogna intervenire tra i quattro ed i sei giorni dopo il superamento.
Campionamento sui germogli
[modifica | modifica wikitesto]Si controlla il numero di germogli apicali attaccati dal fitofago; l'intervento si esegue se la percentuale di germogli infestati supera il 10%.
Questo tipo di controllo è particolarmente importante per controllare le larve svernanti e le larve della prima generazione.
Lotta chimica
[modifica | modifica wikitesto]Sono varie le sostanze utilizzate contro A. lineatella:
- Acefate[3]
- Metamidofos[3]
- Carbaril[3]
- Triclorfon[3]
- Diazinone[3]
- Sevin[1]
- Fosforganici (fentoato, parathion, clorpirifos-etile, clorpirifos-metile, fenitrotion, malation)[1][4]
- Chitino-inibitori (esaflumuron, lufenuron, teflubenzuron, triflumuron)[2][4], da usare all'inizio dello sfarfallamento.
Tecnica della confusione sessuale
[modifica | modifica wikitesto]Si basa sull'utilizzo di un feromone sintetico, diffuso da erogatori; tale feromone agisce sui maschi inibendo l'accoppiamento[3].
Dato che A. lineatella è quasi sempre in compresenza con Cydia molesta[3], si utilizzano anche degli erogatori contenenti i feromoni di entrambi i fitofagi[3].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Originaria della regione paleartica, è diffusa in Europa (in particolare nell'area mediterranea), Nord Africa, Medio Oriente, Nord America, Australia e Giappone. In Italia vive prevalentemente in zone pedecollinari e vicine al mare, caratterizzate da un clima mite[1][3].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i Antonio Servadei, Sergio Zangheri, Luigi Masutti. Entomologia generale ed applicata. Padova, CEDAM, 1972. Pagg. 431-432
- ^ a b c d e f g h i j k l m Scheda su Anarsia lineatella del sito www.agraria.org, su agraria.org.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab Tesi di dottorato di Emanuela Cigolini, Università di Bologna (PDF), su amsdottorato.cib.unibo.it.
- ^ a b c Materiale didattico di Giorgio Ducco, Istituto superiore "V. Virginio" (PDF), su isvirginio.it. URL consultato il 23 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
- (EN) Gregersen, K.; Karsholt, O., Taxonomic confusion around the Peach Twig Borer, Anarsia lineatella Zeller, 1839, with description of a new species (Lepidoptera, Gelechiidae) (PDF), in Nota Lepidopterologica, vol. 40, n. 1, Sofia, Pensoft, 23 marzo 2017, pp. 65-85, DOI:10.3897/nl.40.11184, ISSN 2367-5365 , OCLC 6606922451.
- (EN) Hering, E. M., Biology of the Leaf Miners, s'-Gravenhage, W. Junk, 1951, pp. iv + 420, ISBN 978-94-015-7198-2, LCCN 52001318, OCLC 1651676.
- (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
- (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
- Servadei A., Zangheri S., Masutti L. Entomologia generale ed applicata. Padova, CEDAM, 1972.
- (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Anarsia lineatella
- Wikispecies contiene informazioni su Anarsia lineatella
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Tesi di dottorato di Emanuela Cigolini, Università di Bologna (PDF), su amsdottorato.cib.unibo.it.
- Materiale didattico di Giorgio Ducco, Istituto superiore "V. Virginio" (PDF), su isvirginio.it. URL consultato il 23 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- Guida dell'Assessorato per l'agricoltura della Regione Campania, su agricoltura.regione.campania.it. URL consultato il 23 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2013).
- Scheda su Anarsia lineatella del sito www.agraria.org, su agraria.org.