Anania e Saffira sono due personaggi del Nuovo Testamento, morti davanti a san Pietro (apostolo).
L'episodio che li riguarda è narrato negli Atti degli Apostoli 5,1-11[1]: essi erano due anziani, marito e moglie, che, per mettersi in mostra davanti alla primitiva comunità cristiana, decisero di vendere un campo che possedevano e di offrire una parte del ricavato agli Apostoli, dicendo però che si trattava dell'intera somma.
Anania andò dunque a deporre il denaro ai piedi degli apostoli, ma alle domande di Pietro, che era a conoscenza dell'inganno, cadde a terra e morì all'istante. Più tardi, mentre lo portavano a seppellire, arrivò Saffira, ignara dell'accaduto: Pietro la interrogò ed ella mentì sul ricavato dalla vendita; subito anche lei morì allo stesso modo.
Nella primitiva comunità cristiana vigeva un regime di proprietà collettiva, nel quale era sentito l'obbligo di offrire i propri beni agli apostoli, perché li distribuissero a tutti (vedi Atti 2,44-48[2]); il peccato di Anania non sta tanto nel fatto che si era appropriato di una somma destinata alla comunità e che aveva mentito davanti agli apostoli, quanto, piuttosto, che aveva mentito allo Spirito Santo:
«Ma Pietro gli disse: «Anania, perché mai Satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest'azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio».»
Nella voce Pietro del suo Dizionario filosofico, citando anche altri studiosi, Voltaire esprime un'opinione decisamente critica nei confronti di questo episodio:
«Casaubon non poteva approvare la maniera in cui Pietro aveva trattato quel brav'uomo di Anania e sua moglie Safira. Con quale diritto, dice Casaubon, un ebreo schiavo dei romani ordinava o tollerava che tutti coloro che credevano in Gesù vendessero i loro beni e ne portassero il ricavato ai suoi piedi? Se qualche anabattista a Londra facesse deporre ai suoi piedi tutto il denaro dei suoi confratelli, non lo arresterebbero come un seduttore sedizioso, come un ladrone? Non sarebbe immancabilmente spedito a Tyburn? Non è orribile far morire Anania perché, venduto il suo fondo e portato a Pietro il denaro, s'era tenuto, senza dirlo, qualche scudo per sovvenire alle necessità sue e di sua moglie? Appena morto Anania, arriva sua moglie. Pietro, invece di avvertirla caritatevolmente che ha fatto morire suo marito d'apoplessia perché s'era tenuto qualche obolo, invece di dirle di badare a se stessa, la fa cadere nel tranello. Le chiede se il marito abbia dato tutto il suo denaro ai santi. La brava donna risponde di sì, e muore di colpo. Questa è dura. Coringius si chiede perché Pietro, che ammazzava tanto tranquillamente quelli che gli avevano fatto l'elemosina, non era andato piuttosto ad ammazzare i dottori che avevano fatto morire Gesù Cristo, e che più di una volta avevano fatto frustare anche lui. O Pietro! fai morire due cristiani che ti han fatto l'elemosina, e lasci vivere quelli che hanno crocifisso il tuo Dio!»
Un commento su tale episodio è stato pure effettuato da papa Francesco, che martedì 16/10/2018, in un'Udienza ai Seminaristi della Lombardia, risponde ad una domanda sugli scandali della chiesa:
“È necessario che ci siano degli scandali” – dice Gesù. Lo scandalo è dall’inizio della Chiesa: pensate ad Anania e Saffira, quei due che volevano truffare la comunità: uno scandalo. Pietro ha risolto in modo chiaro lo scandalo, in quel caso: ha “tagliato la testa” a tutt’e due. Gesù dice che sì, è necessario che ci siano gli scandali per vedere dove sta il tuo cuore, ma anche ammonisce: “Guai, guai a voi se scandalizzate uno di questi”.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ At 5,1-11, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ At 2,44-48, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Voltaire - Dizionario filosofico (PDF), su ousia.it, pp. 118-119. URL consultato il 4 settembre 2022.
- ^ Bollettino Sala stampa della Santa Sede N. 0758 (PDF), su press.vatican.va. URL consultato il 4 settembre 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- P. H. Menoud, La mort d'Ananias et Saphira, in "Mélanges Goguel", Neuchatel 1950
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Anania e Saffira