Alfonso Falloppia (Lucca, ... – 1584 circa) è stato uno schermidore e scrittore italiano.
Maestro di scherma, di lui rimane un trattato pubblicato nel 1584, intitolato Nuovo et brieve modo di schermire e stampato a Bergamo presso Comin Ventura, sul frontespizio del quale egli si qualifica come Alfiere nella fortezza di Bergamo e nativo di Lucca.
Si è voluto vedere in Falloppia il maestro citato da Montaigne nel suo Viaggio in Italia [1], allievo quindi di Silvio Piccolomini Pieri d'Aragona. Tale identificazione, tuttavia, è dibattuta [2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Alfonso Falloppia - Wiktenauer, su wiktenauer.com. URL consultato il 15 gennaio 2024.
- ^ Il trattato dell'altro allievo certo del Piccolomini, Federico Ghisliero, presenta un sistema piuttosto distante da quello, maggiormente immediato, del Falloppia. Tuttavia, si osservi che entrambi presentano la stessa guardia di spada e pugnale (la prima in Ghisliero, la seconda in Falloppia), di cui descrivono l'utilizzo in termini paragonabili. Tale guardia non sembra nota da altre fonti contemporanee.