Alberto Liuzzi | |
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Nascita | Arta Terme, 1º marzo 1898 |
Morte | Trijueque, 12 marzo 1937 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito MVSN |
Arma | Fanteria |
Corpo | Alpini Corpo Truppe Volontarie |
Grado | Console generale |
Guerre | Prima guerra mondiale Guerra civile spagnola |
Campagne | Fronte italiano (1915-1918) |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Alberto Liuzzi | |||||||
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Nazionalità | Italia | ||||||
Calcio | |||||||
Ruolo | Difensore | ||||||
Carriera | |||||||
Squadre di club1 | |||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||
Alberto Liuzzi (Arta Terme, 1º marzo 1898 – Trijueque, 12 marzo 1937) è stato un militare e calciatore italiano decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Discendente da antica famiglia di origine ebrea, suo padre il dottor Tullio era il medico di Arta Terme, sua cittadina natale, in provincia di Udine. Diplomatosi ragioniere nell'Istituto Tecnico di Udine; chiamato alle armi nell'aprile 1917, frequentò il corso allievi ufficiali presso la Scuola Militare di Modena dalla quale uscì a 19 anni con il grado di sottotenente di fanteria, specialità alpini e destinato al battaglione "Tolmezzo" dell'8º Reggimento alpini, con cui partecipò alla prima guerra mondiale, alla quale prese parte con il padre, meritando anche un encomio solenne dal comandante la 5ª Divisione e guadagnandosi due croci di guerra al valore militare. Promosso tenente nel gennaio 1919, venne congedato nel novembre dell'anno successivo.
Nel 1923, all'inizio del regime di Mussolini, si arruolò nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale con il grado di centurione. Promosso console generale nell'ottobre 1936 (le leggi razziali furono emanate successivamente alla sua morte), nel gennaio successivo partì per la Spagna partecipando alla guerra civile con il Corpo Truppe Volontarie, al comando dell'XI gruppo «Banderas» della Divisione "Penne Nere". Il 12 marzo 1937, nel corso della battaglia di Guadalajara, il suo autoblindo Ansaldo Lancia 1ZM venne colpito da una bomba dell'aviazione repubblicana. Liuzzi morì insieme all'autista e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Carriera sportivo
[modifica | modifica wikitesto]Fu anche uno sportivo essendo stato più volte campione friulano e veneto di atletica.
Nella stagione 1922-1923 fu capitano della squadra di calcio dell'Udinese[3], con cui disputò 13 gare nel campionato di Prima Divisione[4].
Il monumento alla sua memoria
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la guerra, la sua famiglia fece costruire una tomba monumentale nei pressi di Guadalajara lungo la strada di grande comunicazione Madrid-Barcellona, oggi un'autostrada, che Franco ordinò di abbattere nell'estate del 1969, in quanto essendo la Spagna diventata in quel periodo una meta turistica internazionale, con l'arrivo di molti turisti stranieri quel monumento agli occhi di tutto il mondo non era "politicamente corretto".[5]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 14 ottobre 1937.[7]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Il regime gli dedicò il sommergibile oceanico Console Generale Liuzzi, che diede il nome alla classe Liuzzi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Combattenti Liberazione.
- ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 217.
- ^ Un eroe troppo presto dimenticato Archiviato il 16 maggio 2018 in Internet Archive. marinaidigemona.it
- ^ La Biblioteca del Calcio, 1922-1923, Geo Edizioni, pp. p. 39.
- ^ Guadalajara in guerra, battaglie tra italiani
- ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
- ^ Registrato alla Corte dei conti il 15 novembre 1937, registro 39 guerra, foglio n.255
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Cecini, I soldati ebrei di Mussolini, Milano, Ugo Mursia, 2008, ISBN 978-88-425-3603-1.
- Giovanni Cecini, Ebrei non più italiani e fascisti. Decorati, discriminati, perseguitati, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2019, ISBN 978-88-3365-194-1.
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 217.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alberto Liuzzi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Alberto Liuzzi, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (DE, EN, IT) Alberto Liuzzi, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Liuzzi, Alberto, su Combattenti Liberazione. URL consultato l'11 gennaio 2022.