Gli alberi monumentali dell’assisano fanno parte di una vasta area che abbraccia il comprensorio di Assisi (Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara) e i comuni in cui insiste il Parco regionale del Monte Subasio (oltre ad Assisi, Spello, Nocera Umbra, Valtopina).
Gli esemplari arborei sono stati censiti dagli enti preposti in base a specifici criteri ed inseriti nei relativi elenchi ufficiali:
- Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria (SABAP Umbria) – Territorio, vincoli architettonici[1].
- Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) - Elenco degli alberi monumentali d’Italia[2], istituito a seguito della legge 14 gennaio 2013, n. 10, "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani" e al decreto 23 ottobre 2014, "Istituzione dell'elenco degli alberi monumentali d'Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento"[3][4][5][6]. I criteri di monumentalità, specificati nella Guida alla valutazione del carattere di monumentalità[7], sono: a) pregio naturalistico legato all’età e alle dimensioni; b) pregio naturalistico legato a forma e portamento; c) valore ecologico; d) pregio naturalistico legato alla rarità botanica; e) pregio naturalistico legato all’architettura vegetale; f) pregio paesaggistico; g) pregio storico-culturale-religioso.
- La competenza attuativa in materia è demandata alle Regioni tramite l'adozione di specifiche leggi regionali.
- Regione Umbria - Elenco degli alberi di rilevante e peculiare interesse, istituito con legge regionale 19 novembre 2001, n. 28, "Testo unico regionale per le foreste"[8].
Prima di essere soppressa nel 2011, la Comunità montana dei Monti Martani, Serano e Subasio, che all’epoca gestiva il Parco del Monte Subasio, realizzò un censimento del patrimonio arboreo di interesse dell’Umbria in collaborazione con Legambiente di Spoleto. Il progetto, denominato Patriarchi verdi, è oggi parte di uno dei due centri di documentazione ambientale della regione riconosciuti dall’ISPRA[9][10].
Gli elenchi istituzionali (Soprintendenza, Ministero, Regione Umbria, Comunità Montana) sono tra essi complementari poiché nessun loro elenco comprende esaustivamente gli elenchi dell’altra.
Dal 2019, Assisi fa parte della rete di città che hanno aderito al Progetto 400, nato da un'idea del botanico e biologo Francis Hallé e promosso dall'Università di Padova, per «mettere a dimora, studiare e preservare nei prossimi quattro secoli gli alberi monumentali del futuro»[11].
Lista AMI[12]
[modifica | modifica wikitesto]Denominazione[13] | Immagine | Nome scientifico | Nome comune | Altezza (in m) | Circonferenza tronco (in m) | Diametro chioma (in m) | Data impianto | Comune | Località | Elenco | Criteri di monumentalità |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Leccio n. 1 dell'Eremo delle Carceri | Quercus ilex | Leccio | 9 | 2 | 4 | secolare | Assisi | Eremo delle Carceri | Mipaaf | a), g) | |
Leccio n. 2 dell'Eremo delle Carceri | Quercus ilex | Leccio | 23 | 3 | 16 | secolare | Assisi | Eremo delle Carceri | Mipaaf | a), g) | |
Roverella di via Lorenzo Perosi | Quercus pubescens | Roverella | 21 | 4,8 | 30 | Assisi | Via Lorenzo Perosi | Mipaaf | a) | ||
Tasso del conte Pucci | Taxus baccata | Tasso | 12,5 | 4,5 | 4,5 | Assisi | Porta santa Chiara, via Borgo Aretino | Mipaaf | a), b), f) | ||
Biancospino di Vallonica | Crataegus monogyna | Biancospino | 6 | 4,8 | Assisi | Monte Subasio, Rifugio di Vallonica | Mipaaf | a), b) | |||
Cipressi di Villa Favelluta | Cupressus sempervirens | Cipresso | Assisi | Petrignano di Assisi, Villa Favelluta | SABAP Umbria | ||||||
Cipressi con edicola della Madonna[14] | Cupressus sempervirens | Cipresso | Assisi | Via san Damiano, angolo del muro di cinta della selva del santuario | SABAP Umbria | ||||||
Cipresso di via Tiberio d'Assisi | Cupressus sempervirens | Cipresso | Assisi | Via Tiberio d'Assisi | SABAP Umbria | ||||||
Cipressi in proprietà privata | Cupressus sempervirens | Cipresso | Assisi | Cimitero di san Francesco e selva del convento | SABAP Umbria | ||||||
Cipressi in proprietà privata | Cupressus sempervirens | Cipresso | Assisi | Selva convento di san Francesco, Villino Mischel | SABAP Umbria | ||||||
Cipressi in proprietà privata | Cupressus sempervirens | Cipresso | Assisi | Declivio colle di Assisi | SABAP Umbria | ||||||
Cipressi in proprietà privata | Cupressus sempervirens | Cipresso | Assisi | Via declivio della Rocca | SABAP Umbria | ||||||
Cipresso in proprietà privata | Cupressus sempervirens | Cipresso | Assisi | Via delle carceri di san Francesco | SABAP Umbria | ||||||
Cipresso di Villa Fidelia | Cupressus sempervirens | Cipresso | 20 | 3,8 | 10 | 1850 | Spello | Villa Fidelia | Regione Umbria | ||
Ginepro di Canepine | Juniperus | Ginepro | 8 | 1,22 | 5 | Valtopina | Canepine | Regione Umbria | |||
Roverella di san Masseo | Quercus pubescens | Roverella | 26 | 4,35 | 26 | secolare | Assisi | Via san Masseo | Patriarchi verdi | ||
Pini domestici di Petrignano | Pinus pinea | Pino | 28/30 | 3,2 | 25/26 | 1908 | Assisi | Petrignano, via dei Pini | Patriarchi verdi | ||
Rosmarino di Onelia | Rosmarinus officinalis | Rosmarino | 0,75 | 5 | 1950 | Assisi | Rocca sant'Angelo | Patriarchi verdi | |||
Roverella di Capodacqua | Quercus pubescens | Roverella | 30 | 4,08 | 27,5 | secolare | Assisi | Capodacqua di Assisi, via Pieve di sant’Apollinare | Patriarchi verdi | ||
Tiglio di monte Cinque Querce | Tilia cordata | Tiglio | 20 | 3,62 | 17 | Bettona | Monte Cinque Querce | Regione Umbria | |||
Aceri campestri di Sorifa | Acer campestre | Acero campestre | 18/19 | 2,2-2,5 | 12 | Nocera Umbrea | Sorifa, loc. Ceresole e Le Prata | Patriarchi verdi | |||
Cipresso n. 1 del cimitero | Cupressus sempervirens | Cipresso | 19/20 | 4 | 5,5 | secolare | Nocera Umbrea | Cimitero urbano comunale | Patriarchi verdi | ||
Cipressi n. 2 del cimitero | Cupressus sempervirens | Cipresso | 22 | 3,35 | secolare | Nocera Umbrea | Cimitero urbano comunale | Patriarchi verdi | |||
Mandorlo di Curasci | Prunus dulcis | Mandorlo | 2,8 | 15/16 | Nocera Umbrea | Stravignano | Patriarchi verdi | ||||
Cerqua di Zucca | Quercus pubescens | Roverella | 18 | 3,5 | 23 | Nocera Umbra | Sorifa | Patriarchi verdi | |||
Bagolaro della Chiona | Celtis australis | Bagolaro | 24 | 3,7 | 23/24 | Spello | La Chiona, via Spineto | Patriarchi verdi | |||
Cerqua di Maria | Quercus pubescens | Roverella | 30 | 4,1 | 25 | Spello | La Chiona, via san Fortunato (prima traversa) | Patriarchi verdi | |||
Roverella di via Banche | Quercus pubescens | Roverella | 26 | 3,5/3,6 | 24 | Spello | Via Banche | Patriarchi verdi | |||
Gingko Progetto 400[11] | Ginkgo biloba | Gingko | 2019 | Assisi | Parco Regina Margherita, viale Umberto I | Progetto 400 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Territorio, vincoli architettonici, su sabap-umbria.beniculturali.it. URL consultato il 23 luglio 2021.
- ^ Elenco degli alberi monumentali d’Italia, su politicheagricole.it.
- ^ Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Decreto 23 ottobre 2014, Istituzione dell'elenco degli alberi monumentali d'Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento, su gazzettaufficiale.it.
- ^ Con decreto dipartimentale n. 1104 del 31 marzo 2020, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha approvato le Linee guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli alberi monumentali, su politicheagricole.it.
- ^ Nel 2019 è stata emessa la prima sentenza di condanna per omessa cura di un albero monumentale, decisione nel suo genere definita storica. Il caso si riferisce alla Quercia delle Checche in Val d’Orcia (Toscana), il primo monumento verde d’Italia riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali per i suoi valori botanico, paesaggistico, storico, culturale e religioso. Michele Anzaldi, La Quercia delle Checche andava salvata, ora lo dice anche il Tribunale di Siena, su huffingtonpost.it, 25 maggio 2019. URL consultato il 3 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2021).
- ^ Ogni 21 novembre ricorre la Giornata degli Alberi, istituita nel 2013 dal Ministero della Transizione Ecologica (già Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare). L’obiettivo è «perseguire, attraverso la valorizzazione dell'ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l'attuazione del protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge 1º giugno 2002, n. 120, e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell'aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all'albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani». L. 14 gennaio 2013, n. 10, su normattiva.it.
- ^ Guida alla valutazione del carattere di monumentalità, su politicheagricole.it.
- ^ Legge regionale 19 novembre 2001, n. 28, art. 12, comma 4, Testo unico regionale per le foreste, su Banca dati leggi e regolamenti della Regione Umbria.
- ^ Patriarchi verdi, su montagneaperte.it. URL consultato il 23 luglio 2021.
- ^ Regione Umbria. Biblioteche e centri di documentazione ambientale, su isprambiente.gov.it. URL consultato il 23 luglio 2021.
- ^ a b Progetto 400, su progetto400.net. URL consultato il 23 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2021).
- ^ Con l’acronimo AMI, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si riferisce agli Alberi Monumentali d’Italia, di cui quelli dell'assisano fanno parte.
- ^ Le denominazioni sono etichette attribuite al solo scopo indicativo in mancanza di un nome proprio.
- ^ Immagine d'epoca, conservata presso l’Archivio Luce, dei cipressi monumentali del san santuario di san Damiano. Gli alberi furono iscritti nell’elenco dei vincoli architettonici della SABAP Umbria nel 1921.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alvaro Paggi e Tiziana Ravagli, Patriarchi verdi. Itinerari in Valle Umbra, a cura di Danilo Rapastella, Spoleto, Comunità Montana Monti Martani, Serano e Subasio, 2015, ISBN 978-88-905122-7-8.
- Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Laura Canini e Angela Farina (a cura di), Alberi monumentali d’Italia, Roma, Rodorigo Editore, 2018, ISBN 978-88-99544-34-8.