L'Aedes Mentis (tempio di Mens) era un tempio di Roma antica, di cui non rimane alcuna traccia, dedicato alla dea Mens; questo tempio era situato sul Campidoglio, a fianco del tempio di Venere Ericina, dal quale era separato da uno stretto passaggio.
La dea era invocata nei momenti di grave pericolo per lo Stato[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo quanto ci tramanda Tito Livio, come indicato dai Libri Sibillini, nel 217 a.C., a seguito della sconfitta del Lago Trasimeno, il dittatore Quinto Fabio Massimo Verrucoso fece voto di erigere un tempio dedicato a Venere Ericina, mentre il pretore Tito Otacilio Crasso fece voto di erigere un tempio dedicato alla dea Mens [2]. Entrambi i templi furono dedicati nel 215 a.C. dai duumviri incaricati: Fabio Massimo dedicò quello di Venere, mentre Otacilio dedicò quello a Mens[3][4].
Il tempio fu dedicato il giorno 8 giugno[4].
Il tempio di Mens fu probabilmente restaurato da Marco Emilio Scauro, console nel 115 a.C., in quell'anno o dopo la campagna da lui condotta nel 107 a.C. contro i Cimbri[4].
Nel 193 d.C., l'imperatore Pertinace fece coniare una moneta raffigurante Mens in piedi con la corona di Laetitia e lo scettro di Giunone, a rappresentare l'intelligenza politica e militare, e riportante il testo Menti Laudandae[1].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il tempio sorgeva sul Campidoglio nell'angolo sudorientale sovrastante la Rupe Tarpea, in un'area densamente edificata con edifici religiosi. Sorgeva a fianco del tempio di Venere Ericina, anch'esso votato da Quinto Fabio Massimo[4].
I templi di Venere e Mens erano separati da un canale fognario[5].
Planimetria del Campidoglio antico |
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Iseum
Altare
Tensarum
Centus
Gradus Porta Pandana
Inter duos lucos
Tempio di
Fides (?) Tempio
di Ops (?)
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Harold Mattingly, Edward A. Sydenham, The Roman Imperial Coinage, volume IV, parte I "Pertinax to Geta", Spink & son, Londra, 1936, p. 4.
- ^ Livio, XXII, 9.10, 10.10.
- ^ Livio, XXIII, 30.13, 31.9, 32.20.
- ^ a b c d Aedes Mentis, in: Samuel Ball Platner, Thomas Ashby, A Topographical Dictionary of Ancient Rome, Oxford University Press, Londra, 1929.
- ^ Livio, XXIII, 31.9; Varrone, ap. Philogyr. ad Georg., IV.265.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- (LA) Tito Livio, Ab Urbe condita libri, XXI-XXX.
- Fonti storiografiche moderne
- Aedes Mentis, in: Samuel Ball Platner, Thomas Ashby, A Topographical Dictionary of Ancient Rome, Oxford University Press, Londra, 1929.