Adamo Centurione | |
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Nascita | 1486 circa |
Morte | 1568 |
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Adamo Centurione-Oltramarini (Genova, 1486 circa – Genova, 1568) è stato primo marchese di Aulla e una delle più potenti e ricche personalità della Genova del suo tempo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Adamo Centurione-Oltramarino, figlio di Luciano Centurione-Oltramarino e Chiara di Negro, apparteneva alla famiglia Oltramarino, ramo dell'albergo Centurione, attivissimo nel commercio con la Spagna. Egli stesso è stato grande mercante importatore di seta tra Genova e Lione.
Come banchiere stabilisce contatti con il giovane Carlo V, del quale sarà uno dei principali finananziatori[1]
Nel 1519 è console genovese a Messina.
Stringe amicizia con Andrea Doria a cui lega i propri interessi. Inizialmente milita nel partito dei Fregoso, appoggiato da Francesco I, e nel cui campo si trovava in questo periodo lo stesso Doria; poi, per lo scontento e la crisi economica provocati da Teodoro Trivulzio[2], appoggia il passaggio al campo di Carlo V e il vittorioso attacco del Doria del 12 settembre 1528 contro Genova, che segnerà l'inizio del suo governo in città[3].
Nel 1535 a Bona (Ippona) sconfigge i musulmani che minacciavano le coste tunisine.
L'amicizio con il Doria trova riscontro nel matrimonio, nel 1537, di Giannettino, nipote di Andrea e destinato a raccoglierne l'eredità politica, con sua figlia Ginetta.
Nel 1538 presta in una sola volta a Cosimo I de' Medici la notevole somma di 200.000 scudi d'oro. Nel 1541 finanzia con 200.000 scudi la spedizione contro Algeri.
Nel 1543, acquista da Girolamo Ambrogio Malaspina il borgo di Aulla [4]che con lui diviene un marchesato dipendente da Genova. Si reca personalmente nel nuovo marchesato, ne conferma le leggi e gli statuti del 1304 e vi fa inoltre costruire la formidabile fortezza della Brunella per controllare le strade che, attraverso Pontremoli e Fivizzano, superano l'Appennino.
La sua influenza che sul suo amico Andrea Doria, ormai molto anziano, lo fa divenire il vero protagonista nelle difficili vicende che travagliarono la Repubblica in questi anni.
Nel 1547 svolge un ruolo preminente nella repressione del tentativo insurrezionale dei Fieschi e nel mettere in salvo Andrea Doria, prima a Voltri e poi nel suo castello di Masone. Dopo la sconfitta dei Fieschi provvide a mettere ordine tra le galee del Doria, abbandonate dai galeotti e saccheggiate dal popolo, diventandone il comandante e guidandole nel luglio a Napoli per domare l'insurrezione della città. Gli viene anche affidato il nipote Gianandrea, nuovo erede di Andrea e figlio di Ginetta e di Giannettino ucciso durante la congiura.
In nome delle libertà genovesi, resiste con il Doria alle insistenti pressioni spagnole di costruire una fortezza in Genova[5].
Con la crescita della sua potenza finanziaria e politica, nel 1549 acquista dalla Spagna il marchesato di Estepa e Pedrera per ottocentomila pezzi da otto reali.
Nel 1554 affianca il Doria nel reprimere l'insurrezione di Sampiero in Corsica.
Continua a contribuire alle spese militari di Filippo II al quale nel 1565 presta 56.000 scudi di oro che il re richiedeva per poter fortificare La Goletta.
Chiamato ancora una volta a far parte del Maggior Consiglio della Repubblica nel 1567, muore a Genova l'anno seguente.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Sposò Orietta Grimaldi di Marco, dalla quale ebbe:
- Ginetta, sposata con l'ammiraglio Giannettino Doria (madre di Gianandrea Doria)
- Marco, marchese di Estepa, Laula, Vivola e Monte de Vay in Spagna), sposato con Battistina Negrone.
- Giacomo Centurione-Oltramarini.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Fu con ogni probabilità il primo genovese a stabilire contatti finanziari col giovane Carlo d'Asburgo, del quale doveva diventare uno dei principali fornitori di capitali, accanto alle grandi banche tedesche dei Fugger e dei Welser.
- ^ Lo scontento degli stessi genovesi vicini al re Francesco I per la situazione economica aggravata, la violazione dei diritti e dei privilegi della città, proprio mentre i legami finanziari tra le famiglie dei banchieri genovesi, compresa quella del Centurione, e l'Impero asburgico diventavano sempre più stretti.
- ^ La sua decisione di passare al campo spagnolo era stata particolarmente favorita dalle favorevoli condizioni che la convenzione di Madrid, sottoscritta dal Doria, aveva creato per i Genovesi, i quali ottenevano piena libertà di commercio in tutti gli Stati asburgici e parità di diritti con gli stessi Spagnoli.
- ^ L'acquisto, oltre ad Aulla, comprendeva i borghi di Bibola, Gorasco e Monte di Valli.
- ^ La congiura del Fieschi aveva indotto la Spagna ad insistere in un suo progetto da tempo accarezzato: costruire una fortezza in città, sia per impedire tentativi di ritorno dei francesi, sia per aver modo di controllare più pesantemente la Repubblica.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Nuti, CENTURIONE, Adamo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 23, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979. URL consultato il 20 marzo 2016.