Achille d'Albore (Casapulla, 29 maggio 1882 – Caserta, 8 ottobre 1915) è stato un pittore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio dell'avvocato Diego d'Albore e della baronessa Filomena Pettulli Finizio, e fratello del baritono Emilio d'Albore. Studiò a Napoli e fu professore di disegno a Caserta.
Nel 1904 partecipò alla XXXIIª Esposizione della Società Promotrice di Belle Arti in Napoli.
Nel mese di marzo del 1907 espose nel Circolo sociale di Casapulla un quadro che rappresentava un pezzo di campagna, una corona di monti, molte piante ed un abbozzo del palazzo reale di Caserta, destinato ad essere poi presentato all’esposizione internazionale d’arte di Venezia[1].
Nel febbraio del 1912 partecipò all'Esposizione Nazionale Giovanile di Belle Arti a Napoli con due quadri, Senso e Partito![2][3]; quest’ultimo fu acquistato dall'Amministrazione provinciale di Caserta e si trova ora presso la Camera di Commercio di Napoli.
Nel 1913 a Napoli fu attivo nell’organizzazione della nuova edizione dell'Esposizione Nazionale Giovanile di Belle Arti; alla mostra espose tre opere, Effetti di Sole, A Rimpiattino e Pubere[4][5]. Con gli altri organizzatori della mostra il 15 maggio fu ricevuto a Roma dal re Vittorio Emanuele, il quale acquistò A Rimpiattino, che oggi si trova nel palazzo del Quirinale a Roma[6].
Achille Lauri inserì Achille d’Albore nel suo Dizionario dei cittadini notevoli di Terra di Lavoro: “Achille d’Albore, di Casapulla, allievo dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha esposto buoni quadri nell’Esposizione Nazionale Giovanile in Napoli nel 1913: Senso, Pubere, Partito, furono ben accolti dai critici. Espose a Venezia nel 1907, e a tre Mostre d’Arte della Promotrice Napoletana; A rimpiattino, tela meravigliosa, venne acquistata dal Re d’Italia nel 1913. È professore di disegno nel Regio Istituto Tecnico di Caserta”[7].
Richiamato alle armi, Achille d’Albore, colpito da polmonite, morì prematuramente nell’ospedale militare di Caserta. La sua notorietà si perse rapidamente.
Agostino Mario Comanducci riporta pochi cenni: “Achille d’Albore. Nato a Casapulla, Caserta, il 3 maggio 1882, morto a Caserta l’8 ottobre 1915. Studiò all’Accademia di Napoli. Diplomato, ebbe la cattedra di disegno nell’Istituto Tecnico di Caserta. Fu uno dei promotori delle mostre d’arte di Napoli negli anni 1912 e 1913. Opere: Senso, Pubere, Effetti di sole, Palazzo Reale di Caserta visto dai monti, Lavoratori di tufo, A rimpiattino, che venne considerata la migliore, ed è ora di proprietà della Camera di Commercio di Napoli, Partito, acquistata dal re, Interno del Duomo di Napoli, Interno del Palazzo Reale di Caserta”[8].
Pasquale Belgiorno riferisce che una sua opera, il Tramonto sul Montanino, è conservata nella Galleria Nazionale di Parigi, il Grand Palais[9].
Notizie di Achille d’Albore sono riportate da Mariantonietta Picone Petrusa[10].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Caserta - Il quadro di Achille d'Albore, in Il Mattino. Corriere di Napoli, anno XVI, num. 74, venerdì-sabato 15-16 marzo 1907.
- ^ Arturo Lancelotti - La prima mostra d'arte giovanile a Napoli - articolo pubblicato in Emporium. Rivista mensile illustrata d'arte, letteratura, scienze e varietà, vol. XXXV, num. 207, Bergamo, marzo 1912 - pagg. 226 e 230 (JPG), su artivisive.sns.it. URL consultato il 18 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2017).
- ^ Ottorino Fragola - Una visita alla Mostra d'Arte Giovanile. Napoli, marzo 1912 - articolo pubblicato su Italia!, letture mensili - anno I, volume I, Unione Tipografico Editrice Torinese, Roma-Torino, 1912 - pagg. 228-233.
- ^ Francesco Sapori - La II exposicion italiana en Napoles - articolo pubblicato sulla rivista Museum. Revista mensual de arte español antiguo y moderno y de la vida artistica contemporanea, volume IV - Establecimiento Grafico Thomas, Barcelona, 31 dicembre del 1916 - pagg. 186-189, su yumpu.com. URL consultato il 18 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2017).
- ^ Arturo Lancellotti - Esposizioni Artistiche: La II Esposizione Nazionale d’Arte a Napoli - articolo pubblicato in Emporium, vol. XXXVII, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo, aprile 1913, n. 220 - pagg. 310 e 314 (JPG), su artivisive.sns.it. URL consultato il 18 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2017).
- ^ Anna Maria Damigella, Bruno Mantura, Mario Quesada, Il patrimonio artistico del Quirinale. La quadreria e le sculture. Tomo I, Roma, pubblicato per iniziativa della Banca Nazionale del Lavoro - Editoriale Lavoro ed Electa, 1991, pag. 147
- ^ Achille Lauri, Dizionario dei cittadini notevoli di Terra di Lavoro - Editore Vincenzo D'Amico, Sora, 1915, pag. 57
- ^ Agostino Mario Comanducci - Dizionario illustrato dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani Moderni e Contemporanei. Volume Secondo (Cav.-Gal.). Quarta edizione in cinque volumi completamente rifatta e ampliata a cura di una redazione diretta da Luigi Servolini - Luigi Patuzzi Editore, Milano, 1971, pag. 890 [erroneamente il Comanducci riferisce che A rimpiattino è conservata presso la Camera di Commercio di Napoli e che Partito fu acquistata dal re: in realtà è vero il contrario]
- ^ Pasquale Belgiorno, Gli uomini illustri di Casapulla - Spring Edizioni, Caserta, 2000, pag. 40
- ^ Mariantonietta Picone Petrusa - La pittura napoletana del '900 - Franco Di Mauro Editore, Salerno, 2005, pagg. 20-22
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Achille Lauri, Dizionario dei cittadini notevoli di Terra di Lavoro - Editore Vincenzo D'Amico, Sora, 1915, pag. 57
- Agostino Mario Comanducci - Dizionario illustrato dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani Moderni e Contemporanei. Volume Secondo (Cav.-Gal.). Quarta edizione in cinque volumi completamente rifatta e ampliata a cura di una redazione diretta da Luigi Servolini - Luigi Patuzzi Editore, Milano, 1971, pag. 890
- Anna Maria Damigella, Bruno Mantura, Mario Quesada, Il patrimonio artistico del Quirinale. La quadreria e le sculture. Tomo I, Roma, pubblicato per iniziativa della Banca Nazionale del Lavoro - Editoriale Lavoro ed Electa, 1991, pag. 147
- Pasquale Belgiorno, Gli Uomini Illustri di Casapulla, Spring, 2000
- Mariantonietta Picone Petrusa - La pittura napoletana del '900 - Franco Di Mauro Editore, Salerno, 2005, pagg. 20-22
Voci correlate
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