Nella mitologia greca, Accò (Ἀκκώ, Ἀκκός secondo Esichio[1] e Μακκώ secondo Giovanni Tzetzes, che riprende il verbo μακκοάω[2]) era il nome di una divinità.
Il mito
[modifica | modifica wikitesto]Accò era un demone di aspetto femminile che veniva menzionato ai bambini dai genitori come spauracchio per evitare che facessero cattive azioni.[3]
Interpretazione e realtà storica
[modifica | modifica wikitesto]Vi erano anche altri demoni simili nell'antichità come Gellò, Mormò[4], e Alfitò; nei tempi moderni tale tradizione ancora resiste, ma il demone viene chiamato Babau oppure Uomo nero.
L'origine del nome avrebbe la stessa radice del verbo akkìzomai (“faccio smorfie”, “ghigno”).[4] Il nome, di derivazione proto-indoeuropea col probabile significato di "madre", viene successivamente tramandato agli Etruschi e ai Romani presso cui divenne Acca che vide in Acca Laurenzia il personaggio più noto.[5] Penetrò leggermente anche in piccole lingue asiatiche (confronta Madder-akka in lingua lappone[6]).[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Hesychii Alexandrini Lexicon, editionem minorem curavit Mauricius Schmidt, Jenae, sumptibus Hermanni Dufftii 1867, pag. 55.
- ^ Cit. in The Classical Journal vol. 12 (settembre e dicembre 1815 , London, 1815, pag. 166.
- ^ Erasmo da Rotterdam, Adagia, n° 1199. URL consultato il 28 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
- ^ a b Griechisch-deutsches handwörterbuch von Dr. W. Pope, Braunschweig, vol. 1 (A-K), 1849, pag. 70.
- ^ a b Julius Pokorny, Indogermanisches etymologisches Wörterbuch, vol. 1, Francke Verlag Bern und München, 1959, pag. 23., traduzione in inglese qui (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2010).
- ^ Lemma Madderakka. nell'Encyclopaedia Britannica online.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- SVF, III, 313. corrispondente a Plutarco, Moralia, 1040b = De repugnantiis stoicis cap. XV..
- Luisa Biondetti, Dizionario di mitologia classica, Milano, Baldini&Castoldi, 1997, ISBN 978-88-8089-300-4.