Abramo (Marga, ... – Baghdad, 9 novembre 850) è stato un vescovo cristiano orientale siro, vescovo di Hdatta e patriarca della Chiesa d'Oriente tra l'837 e l'850.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nativo di Marga, nell'Adiabene, e monaco nel monastero di Beth Abe, era vescovo di Hdatta[1] quando morì il patriarca Sabrisho II nel secondo anno del califfato di Al-Mu'tasim (835 o 836).
La nomina del successore vide la divisione dell'episcopato e dei notabili nestoriani tra i sostenitori di Aba, metropolita di Beth Lapat, e il vescovo di Hdatta, che ebbe il sostegno di importanti personaggi che facevano parte dell’entourage del califfo. Aba ebbe la meglio e fu eletto patriarca, ma gli oppositori si rivolsero direttamente a Al-Mu'tasim, che annullò l'elezione e impose la scelta di Abramo.[2]
Abramo governò la sua Chiesa per tredici anni, durante i quali furono molte le defezioni e le conversioni all'Islam a causa delle persecuzioni cui erano sottoposti i fedeli cristiani.[3] Morì il 9 novembre 850.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo II, coll. 1129-1130 (n. XLIX)
- (FR) Jean-Maurice Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides surtout à Bagdad, 749-1258, Louvain, 1980, pp. 77-90
- (FR) Jean-Maurice Fiey, v. 7. Abraham II, «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. I, Paris, 1912, col. 162