Áition (in greco antico: αἴτιον?, áition, "causa") è un concetto che rimanda a diversi generi poetici dell'elegia dell'età ellenistica.
Era, in effetti, il perno di una poesia detta, appunto, di genere eziologico[1], che si basava sulla narrazione di vicende mitiche poco conosciute, utilizzate per spiegare l'origine di un nome, di un rito religioso, di un fenomeno naturale o di un'usanza. In questo senso, la narrazione di un mito d'origine fu trasversale a partire dall'Ellenismo: dall'elegia, appunto, all'epica, all'innografia[2].
I più notevoli autori di opere legate ad áitia furono Callimaco, che, oltre negli Aitia, ne trattò nei Giambi e nell'epillio Ecale, Fanocle e Euforione, con puntate anche nell'epica, con Apollonio Rodio. Questi componimenti vennero imitati da vari poeti latini (tra cui Ovidio, che a Callimaco si ispira nei Fasti e Properzio, nelle elegie "romane" del IV libro).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cfr. Gregorio Serrao, La poetica del "nuovo stile": dalla mimesi aristotelica alla poetica della verità, in R. Bianchi Bandinelli (a cura di), Storia e civiltà dei Greci, vol. 1, Milano, Bompiani, 1977, pp. 221 e sgg., SBN UPG0021425.
- ^ Si veda il classico A. Rostagni, Poeti alessandrini, Torino, Bocca, 1916, SBN LO10450784.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- M. Eliade, Mito e realtà, Torino, Borla, 1993, ISBN 88-263-0423-8.