The Walrus and the Carpenter

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Illustrazione di John Tenniel del 1871

The Walrus and The Carpenter, tradotta in italiano come Il Tricheco e il Carpentiere, Il Tricheco e il Legnaiuolo o Il Tricheco e il Falegname a seconda delle edizioni, è il titolo di un poemetto nonsense scritto da Lewis Carroll e pubblicato nel 1871 in Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò.

È generalmente considerato uno tra i più illustri nonsense scritti in lingua inglese.[senza fonte]

La composizione

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Il Tricheco e il Carpentiere è inclusa nel capitolo 4 di Attraverso lo specchio. È formata da 18 strofe, ognuna delle quali è composta da sei versi la cui rima è ABCBDB, per un totale di 108 versi. La storia, narrata da Tweedledum e Tweedledee (nelle varie traduzioni italiane resi anche come Tuidledum e Tuidledì, Piripipò e Piripipù, Pincopanco e Pancopinco), parla di due personaggi, il Tricheco e il Falegname, a passeggio sulla spiaggia in una notte di luna col sole splendente, seguiti da quattro giovani ostriche, a cui si aggiunge un altro quartetto, e un altro ancora e il seguito cresce sempre più finché, dopo averle trascinate con loro per un miglio, i due si siedono su uno scoglio provvisti di una pagnotta, sale, pepe e aceto, e banchettano mangiandosi tutte le ostriche.

La narrazione lascia interdetta Alice che in un primo momento prende le parti del Tricheco e dei suoi sentimenti di pietà («Preferisco il Tricheco (...) perché era un po' addolorato per le povere ostriche»), successivamente si schiera col Carpentiere, che «almeno ne ha mangiate meno del Tricheco», concludendo dopo una pausa di riflessione che «eran due tipi piuttosto antipatici»[1].

Le due figure sono state anche interpretate secondo un'ottica religiosa. Nell'introduzione al quinto capitolo di un testo su religione e cultura popolare, Il Tricheco e il Falegname è considerata un'accusa nei confronti delle religioni costituite. Il Tricheco è associato a Buddha o al buddismo in generale, mentre il Falegname richiama invece da vicino la figura di Gesù Cristo e si riferisce alle religioni occidentali[2].

In realtà la scelta del Carpentiere come secondo personaggio è casuale: nel suo The Annotated Alice Martin Gardner riporta una nota manoscritta dello stesso Lewis Carrol indirizzata a sir John Tenniel e avente come oggetto le illustrazioni del capitolo. In essa l'autore dà completa facoltà al disegnatore di disegnare un carpentiere, una farfalla (Butterfly) o un baronetto (Baronet) accanto al tricheco: tutte e tre le parole in inglese hanno la stessa metrica, e si adattavano perfettamente al resto del componimento. Poiché fu Tenniel e non Carrol a scegliere il secondo personaggio, è probabile che qualsiasi interpretazione simbolica sia da ritenersi inesatta; del resto lo stesso Gardner spiega, nella medesima opera, che non sempre il simbolismo nelle avventure di Alice è intenzionale[3].

Altre apparizioni

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Il Tricheco e il Carpentiere nella versione Disney
  • Il Tricheco e il Carpentiere appaiono anche nella versione cinematografica disneyana dei due libri. Nel film, sono Pinco Panco e Panco Pinco a recitare la poesia ad Alice; mentre la declamano, la storia descritta diventa una sequenza animata a sé stante e gli stessi personaggi (ostriche comprese) si materializzano durante l'inseguimento di Alice da parte della Regina di Cuori insieme a tutti gli altri personaggi del sogno.
  • I due personaggi appaiono anche nel videogioco Alice: Madness Returns del 2012.
  • Tale poemetto viene citato durante i primi minuti del film Dogma di Kevin Smith ed interpretato tramite una visione allegorica, che vede il tranello attuato dal Carpentiere e dal Tricheco a svantaggio delle ostriche come l'inganno della religione organizzata verso i fedeli: il Carpentiere, lavoratore, rappresenterebbe la religione occidentale in quanto allegoria di Cristo, perché falegname come il padre; il Tricheco, invece, la religione orientale, per il rimando della sua stazza a quella del Buddha e le sue zanne a quelle del dio Ganesha.
  • Il Tricheco della poesia di Carroll, trasfigurato secondo i canoni della psichedelia anni sessanta, è il soggetto della canzone I Am the Walrus dei Beatles.
  • Il Carpentiere appare anche in C'era una volta nel Paese delle Meraviglie.
  1. ^ Lewis Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo Specchio, Einaudi, Torino, 1998, pag. 162.
  2. ^ (EN) R.W. Santana, G. Erickson, Religion and Popular Culture: Rescripting the Sacred, p. 89, su books.google.it, Mc Farland. URL consultato l'11 settembre 2013.
  3. ^ Lewis Carroll, Alice, introduzione e note di Martin Gardner, Longanesi, 1971 (The Annotated Alice, Bramhall House Clarkson Potter, 1960)

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