Prendere lucciole per lanterne
Prendere lucciole per lanterne è un'espressione idiomatica della lingua italiana che si utilizza per indicare un vistoso errore o la confusione di una cosa con un'altra. Più raramente, è utilizzata anche per indicare persone dotate di scarso "comprendonio".
Origini della frase
[modifica | modifica wikitesto]Questa espressione fa riferimento al fatto che lucciole e lanterne illuminano entrambe, ma hanno caratteristiche e aspetto molto diverse tra loro. È quindi quasi impossibile scambiarle, nonostante il buio della notte. Il detto ha origine dalla filastrocca "Il calabrone in bicicletta", diffusa negli anni '20 [1].
«Un giorno il calabrone,
che andava in bicicletta,
pregò la luccioletta
di fargli da lampione.
Ma il vigile maiale,
che era di fazione,
gli fe’ contravvenzione,
scrivendo sul verbale:
“La legge non ammette,
per sue ragioni interne,
su carri e biciclette
lucciole per lanterne”.»
Uso
[modifica | modifica wikitesto]La frase viene utilizzata per far notare a una persona un errore o segnalarle di aver confuso due aspetti. Normalmente non costituisce un insulto.
Espressioni idiomatiche con lo stesso significato
[modifica | modifica wikitesto]- Prendere fischi per fiaschi
- Prendere un granchio
- Prendere una cantonata
- Prendere Roma per toma
- Fare una gaffe
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il calabrone in bicicletta, su filastrocche. URL consultato il 15 gennaio 2024.