Portenschlagiella ramosissima

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Finocchiella di Lucania
Portenschlagiella ramosissima
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineApiales
FamigliaApiaceae
SottofamigliaApioideae
TribùScandiceae
GenerePortenschlagiella
Tutin, 1967
SpecieP. ramosissima
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineApiales
FamigliaApiaceae
GenerePortenschlagiella
SpecieP. ramosissima
Nomenclatura binomiale
Portenschlagiella ramosissima
(Port.) Tutin, 1967
Sinonimi

Athamanta ramosissima[1][2]
Port.
Athamanta javescens
Vis.
Athamanta verticillata
Portenschl.
Portenschlagia ramosissima
Vis.
Seseli ramosissima
Cesati
Seseli lucanum
Barbazita

La finocchiella di Lucania (Portenschlagiella ramosissima (Port.) Tutin, 1967) è una pianta della famiglia delle Apiacee. È l'unica specie nota del genere Portenschlagiella.[3]

Fu descritta per la prima volta dal botanico austriaco[4] Franz von Portenschlag-Ledermayer (1772-1822).

È una specie erbacea eretta perenne, alquanto pubescente[5]. Le foglie, in gruppi da 4 a 5, sono pennate, con lobi acuminati lineari-filiformi[5]. L'ombrello è sub-globuloso, spesso in forma di voluta al culmine dello stelo principale, in 30-50 raggi, pubescente. Numerose le brattee[5].

Il fiore è a petali gialli, di forma oblungo-spatolata, emarginati e ciliati inferiormente, con apice involuto e piccoli sepali[5]. La fioritura è estiva, tra luglio e agosto.

Il frutto è un achenio di forma cilindrico-ovoidale, non compresso, ispido, irto di peluria stellata[5] che ne aiuta la disseminazione da parte di animali.

Distribuzione e habitat

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Si tratta di un rarissimo endemismo spiccatamente rupestre (casmofita), a distribuzione puntiforme, che vive «in condizioni ecologiche veramente 'estreme'»[6].

Cresce in ambiente mediterraneo/montano, in area tirrenica (Sud Italia[5]) e area adriatica dalmato-nord illirica[5](Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, nord dell'Albania[2]), in ambiente rupestre arido, su rocce con orientazione Nord-Est, fino a circa 1200 metri di elevazione.

Il suo areale, in Italia, tocca alcune specifiche zone dell'appennino lucano-campano[6], nelle regioni della Campania, della Basilicata e della Calabria. Una stazione, ad esempio, è segnalata sulle pareti calcaree occidentali del Monte Bulgheria (in località Limbida)[6], nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, non lontano da Palinuro. Sempre nel Parco del Cilento, la specie è presente sulle pareti calcaree presso la gola del torrente Sammaro, tra i comuni di Sacco e Roscigno[6]

Contenuto in oli essenziali

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I semi di questa Umbellifera hanno un contenuto al 15% in oli essenziali, in cui il composto dominante è l'etere aromatico miristicina[7], dai noti effetti psicotropi, a cui si aggiungono le segnalazioni di funzioni epatoprotettive e anti-carcinogenetiche[2]. Analisi con risonanza magnetica nucleare, cromatografia, spettrometria di massa, compiute su esemplari provenienti dall'allora Yugoslavia, hanno rivelato un contenuto in miristicina pari al 70% del totale degli oli essenziali e al 10% della massa totale dei semi[7].

Analisi compiute negli anni 2000 hanno confermato l'alto contenuto in miristicina, ma hanno dato risultati inferiori riguardo all'incidenza[2].

Tali risultati non sono considerati definitivi e abbisognano di ulteriori analisi[2]. Altri studi, infatti, compiuti in precedenza, hanno dato risultati contraddittori e in alcuni casi non è stata nemmeno rilevata la presenza della miristicina[2][7]. Potrebbe trattarsi dell'erronea individuazione della particolare specie da parte degli sperimentatori[7] o della variabilità del chemotipo, dovuta a fattori genetici o ambientali, o a diversa modalità di coltivazione[2].

  1. ^ Portenschlagia ramosissima (Port. ex Spreng.) Vis., da Tropicos.org
  2. ^ a b c d e f g Ž. Maleš, M. Plazibat, F. Bucar, Essential Oil of Portenschlagiella ramosissima from Croatia, a Rich Source of Myristicin, in «Croat. Chem. Acta» 82 (4) (2009) p. 725
  3. ^ (EN) Portenschlagiella ramosissima, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 25/7/2024.
  4. ^ Portenschlag-Ledermayer, Franz von (1772-1822), Botaniker, ÖBL-Österreichisches Biographisches Lexikon 1815-1950, Vol. 8, p. 213
  5. ^ a b c d e f g V. H. Heywood, D. H. Valentine, T. G. Tutin, N. A. Burges, Flora Europaea, Vol. 1 (Roasaceae to Umbelliferae), 1964 p. 340
  6. ^ a b c d Giovanna Abbate, Francesco Corbetta, Anna Rita Frattaroli, Gianfranco Pirone, Il Parco del Cilento. Ambiente, flora e vegetazione, in Natura e Montagna, n. 1/2, a. XLIII.
  7. ^ a b c d Maerean B. Bohannon, Robert Kleiman, Myristicin. The Major Volatile Component in Mature Seed of Portenschlagia ramosissima Archiviato il 26 ottobre 2011 in Internet Archive., in «Lipids», Vol. 12, No. 3, (1977), p. 321

Voci correlate

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