Herpestes fuscus
Mangusta bruna indiana | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Sottordine | Feliformia |
Famiglia | Herpestidae |
Genere | Herpestes |
Specie | H. fuscus |
Nomenclatura binomiale | |
Herpestes fuscus Waterhouse, 1838 | |
Sinonimi | |
Urva fusca | |
Areale | |
La mangusta bruna indiana (Herpestes fuscus Waterhouse, 1838) è un carnivoro della famiglia degli Erpestidi. Il suo areale è limitato ad una piccola area del sud dell'India e dello Sri Lanka.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Quella bruna indiana è una mangusta relativamente grande e pesante. Ha una lunghezza testa-corpo di circa 33–48 cm. La coda misura circa 19–33 cm, vale a dire una lunghezza pari al 69-70% di quella testa-corpo. Il peso varia tra i 2 e i 7 kg. La pelliccia varia nella colorazione dal marrone scuro al bruno-nerastro, leggermente screziati di giallastro o color sabbia, e i piedi sono neri. La coda è folta[2].
In ogni semiarcata, sia nella mascella superiore che in quella inferiore, questa specie possiede tre incisivi, un canino, quattro premolari e due molari. Nel complesso, possiede in tutto 40 denti. Rispetto alla mangusta di Giava (Herpestes javanicus), in questa specie la porzione anteriore della bolla timpanica è appiattita e si estende sotto la protuberanza occipitale[2].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'areale della mangusta bruna indiana è limitato ad alcune parti dell'India meridionale e dello Sri Lanka. Nell'India meridionale è presente, tra 700 e 1300 m di quota, da Virajpet nella parte meridionale del distretto di Kodagu a Udhagamandalam sui monti Nilgiri, a Tiger Shola sui monti Palni, nel Madurai, a Kalakad-Mundanthura sui monti Meghamalai e sull'altopiano di Valparai sui monti Anamalai, oltre che a Peeramedu nel Kerala[1].
La mangusta bruna indiana abita nelle fitte foreste primarie e nelle aree circostanti. Nell'India meridionale si incontra anche nelle piantagioni di tè e caffè. In Sri Lanka questa specie vive nelle foreste di pianura, sulle montagne centrali e in zone aride[2].
Questa specie è stata inoltre introdotta sulle Figi, nell'isola Viti Levu durante gli anni 70[3]. Qui vive in simpatria con la simile Herpestes auropunctatus e attualmente non si conoscono suoi impatti ecologici, anche se si sospetta che le prede native ne risentano, come succede spesso sulle isole invase da carnivori alloctoni[3].
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]La mangusta bruna indiana è una creatura prevalentemente crepuscolare e notturna. La sua dieta non è nota[2], ma probabilmente si nutre, come le altre specie del genere Herpestes, di piccoli vertebrati, invertebrati, uova, frutta e radici. Sconosciute sono anche le sue abitudini riproduttive. In una tana costruita sotto le rocce, la femmina partorisce probabilmente tre o quattro piccoli[2].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La mangusta bruna indiana è attualmente considerata come una specie distinta, ma alcuni autori continuano a considerarla come una sottospecie della mangusta dalla coda corta (Herpestes brachyurus)[4].
All'interno della specie vengono riconosciute quattro sottospecie[4]:
- H. f. fuscus Waterhouse, 1838, la sottospecie nominale, diffusa nell'India meridionale, soprattutto in regioni collinari, ad altitudini comprese tra i 900 fin quasi ai 1800 m.
- H. f. phillipsi Thomas, 1924, diffusa nella Provincia Centrale dello Sri Lanka.
- H. f. rubidior Pocock, 1937, propria delle regioni occidentali e nord-occidentali dello Sri Lanka.
- H. f. siccatus Thomas, 1924, diffusa sempre nello Sri Lanka.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Fino a non molto tempo fa, data la sua area di distribuzione particolarmente limitata, si riteneva che questa specie fosse piuttosto rara, e l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) la classificava come specie «vulnerabile» (Vulnerable). Tuttavia, indagini successive hanno dimostrato che essa non è poi così rara come si credeva, ed inoltre è risultata essere anche una specie adattabile alle modificazioni subite dall'habitat nel quale essa vive. Pertanto, a partire dal 2015, è stata riclassificata come specie «a rischio minimo» (Least Concern). Tuttavia, non abbiamo ancora a disposizione informazioni esatte sull'entità delle popolazioni o sul loro trend demografico[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Mudappa, D. & Jathanna, D. 2015, Herpestes fuscus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b c d e J. S. Gilchist, A. P. Jennings, G. Veron e P. Cavallini (2009). Family Herpestidae (Mongooses). In: Don E. Wilson, Russell A. Mittermeier (Ed.): Handbook of the Mammals of the World. Volume 1: Carnivores. Lynx Edicions, 2009, ISBN 978-84-96553-49-1, (S. 311).
- ^ a b Veron, G., Patou, ML., Simberloff, D. et al. Biol Invasions (2010) 12: 1947. https://doi.org/10.1007/s10530-009-9616-z
- ^ a b (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Herpestes fuscus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- J. S. Gilchist, A. P. Jennings, G. Veron e P. Cavallini (2009). Family Herpestidae (Mongooses). In: Don E. Wilson, Russell A. Mittermeier (Ed.): Handbook of the Mammals of the World. Volume 1: Carnivores. Lynx Edicions, 2009, ISBN 978-84-96553-49-1, (S. 311).
Altri progetti
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