Alessandro Tarabini
Alessandro Tarabini | |
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Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXVIII, XXIX |
Sito istituzionale | |
Consigliere nazionale del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXX |
Gruppo parlamentare | Corporazione dei prodotti tessili |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Nazionale Fascista |
Professione | dirigente sportivo |
Alessandro Marcellino Tarabini (Cosio Valtellino, 15 settembre 1894 – Roma, 25 maggio 1949) è stato un politico, militare e dirigente sportivo italiano, commissario straordinario del Genova 1893 nel biennio 1933/1934.
Politica
[modifica | modifica wikitesto]Originario della provincia di Sondrio, dopo il conseguimento del diploma lavorò come insegnante elementare e perito. Reduce della prima guerra mondiale, Tarabini si iscrisse nel 1921 al Partito Nazionale Fascista e prese parte alla marcia su Roma.
Squadrista, fu Luogotenente Generale della MVSN e, nel corso degli anni Venti, ricoprì la carica di segretario federale a Como. Deputato fascista dal 1929 al 1939, fu consigliere nazionale alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni dal 1939 al 1943. Nel corso della sua esperienza parlamentare, venne processato per tre volte a causa di investimenti stradali da lui provocati.
Vicesegretario del PNF dal gennaio 1943, la sera del 25 luglio - non appena seppe che l'ordine del giorno Grandi aveva posto Mussolini in minoranza e causato la caduta del regime fascista - Tarabini inviò un telegramma ai segretari federali con l’invito a non ribellarsi ed a mettersi a disposizione del nuovo governo. Per tale motivo, dopo la nascita della Repubblica Sociale Italiana, verrà arrestato con l'accusa di tradimento: processato a Parma insieme all'ex segretario Carlo Scorza, venne assolto per intervento diretto del Duce[1].
Fu uno dei circa cinquemila fascisti, arrestati a partire dal 26 aprile 1945, ad essere rinchiuso nel carcere lariano di San Donnino[2]; anche lui, come gli altri, venne lasciato libero dopo la promulgazione dell'amnistia Togliatti.
Calcio
[modifica | modifica wikitesto]Tarabini divenne commissario straordinario del club calcistico Genova 1893 per volontà del Federale Giorgio Molfino, sostituendo Vincent Ardissone.
La sua dirigenza fu connotata da una gestione piuttosto controversa: passò dal promettere premi vittoria, a salatissime multe ed in alcuni casi addirittura il confino. Il club così gestito incappò nella sua prima retrocessione in cadetteria al termine della Serie A 1933-1934.[3]
Venne sostituito nel 1934 alla guida della società da Alfredo Costa, imprenditore marittimo.[4] Fu anche membro del Direttorio nazionale del CONI.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ «In favore di Scorza interviene personalmente Mussolini che fa concludere il processo e mandar liberi i due imputati» (Scorza e Tarabini). Cit. tratta da Sivio Bertoldi, Salò, Vita e morte della Repubblica Sociale Italiana, Milano, Rizzoli editore, 1978 (Prima edizione BUR), pag. 427
- ^ Roberto Festorazzi, San Donnino, cella 31: La prigionia dei fascisti scampati al massacro di Dongo nella testimonianza inedita di un protagonista: Alfredo Degasperi, Simonelli, 1999.
- ^ 1926 - 1934 ALLA RICERCA DELLO SCUDETTO PERDUTO (a cura di Aldo Padovano) Genoacfc.it
- ^ GLI ANNI '30 Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive. Redbluelegend.it
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Davide Rota, Dizionario illustrato dei giocatori genoani, De Ferrari, 2008.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Andrea Rossi, TARABINI, Alessandro Marcellino, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 94, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2019.
- Alessandro Tarabini, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Politici italiani del XX secolo
- Militari italiani del XX secolo
- Dirigenti sportivi italiani del XX secolo
- Nati nel 1894
- Morti nel 1949
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