La Società di San Colombano per le missioni estere (in latino Societas S. Columbani pro Missionibus ad Exteros, in inglese Missionary Society of Saint Columban) è una società clericale di vita apostolica di diritto pontificio: i membri della società pospongono al loro nome la sigla S.S.C.M.E.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La società venne fondata dai sacerdoti irlandesi Edward Galvin e John Blowick: Galvin era stato missionario in Cina, dove aveva collaborato con John Fraser, poi fondatore dei missionari di Scarboro, che gli aveva chiesto di reclutare e formare in Irlanda missionari da inviare in Cina; tornato in patria, Galvin chiese aiuto a Blowick, docente di teologia a Maynooth, e, con il sostegno del vescovo di Cork, progettarono di fondare una missione nazionale in Cina. L'iniziativa venne approvata dai vescovi irlandesi il 10 ottobre 1916 e da papa Benedetto XV il 13 giugno 1917.[2]
Thomas O'Dea, vescovo di Galway, firmò il decreto di erezione canonica della nuova società missionaria il 29 giugno 1918 e i primi 19 seminaristi, provenienti in massima parte da Maynooth, iniziarono la loro formazione specifica. La società venne approvata dalla Santa Sede il 5 giugno 1925 e definitivamente il 14 marzo 1932.[2]
La società è intitolata a san Colombano, monaco irlandese del VI secolo, che predicò il Vangelo dalla natia Irlanda, in Francia, Germania, Austria, Svizzera e Italia.[3]
Attività e diffusione
[modifica | modifica wikitesto]I missionari di San Colombano si dedicano all'evangelizzazione, soprattutto delle popolazioni dell'Asia, e a diverse opere di promozione sociale.[1]
Sono presenti in Australia, Brasile, Cile, Cina, Corea, Figi, Filippine, Giappone, Gran Bretagna, Irlanda, Nuova Zelanda, Pakistan, Perù, Stati Uniti d'America e Taiwan:[4] la sede generalizia era a Donaghmede, presso Dublino, fino al 2008, oggi è a Hong Kong.[1]
Al 31 dicembre 2005, la Società contava 29 case e 580 membri, 524 dei quali sacerdoti.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Ann. Pont. 2007, pp. 1513-1514.
- ^ a b DIP, vol. VIII (1988), coll. 1714-1715, voce a cura di H. Halliden.
- ^ Enciclopedia Rizzoli Larousse, vol. IV (1967), p. 275, voce Colombano (santo)
- ^ The Columban Society, su columban.com. URL consultato il 14-8-2008 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2009).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario pontificio per l'anno 2007, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2007. ISBN 978-88-209-7908-9.
- Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse (15 voll.), Rizzoli editore, Milano 1966-1971.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (10 voll.), Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Il sito web della Società di San Colombano, su columban.com. URL consultato il 14 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2014).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 316391241 · GND (DE) 4033640-2 · J9U (EN, HE) 987007317158505171 |
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