Quando canta il merlo siamo fuori dell'inverno è un antico proverbio popolare[1] basato su una precisa conoscenza della natura, e soprattutto delle abitudini del merlo.
Il merlo e la primavera
[modifica | modifica wikitesto]Abitualmente i merli stanziali, nel periodo invernale, si raggruppano in colonie piuttosto numerose, caratterizzate da un silenzio spettrale. Questo infatti è il periodo di preparazione degli accoppiamenti e solamente verso il mese di febbraio, quando le coppie sono costituite, i merli in amore cominciano a cantare.[2]
È da sottolineare che il contadino spesso si affida ad alcuni segnali premonitori che indicano quelle svolte, anche improvvise e temporanee, nelle condizioni meteorologiche, che possono risultare decisive per l'esito della produzione stagionale.
Uno tra i segnali più affidabili è proprio il canto del merlo, seguito successivamente da quello del cuculo, che di solito si manifesta verso la fine di marzo.[2]>
Il merlo e il cuculo
[modifica | modifica wikitesto]«Cvànd e’ canta e’ mèral
a sèm fora dl’invèran;
e cvànd e’ canta al cocc
a sèm fora dal tott.»
("Quando canta il merlo andiamo fuori dall'inverno e quando canta il cuculo ne siamo fuori completamente").
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Francesco Picchianti, Proverbi italiani ordinati e illustrati da Francesco D'Ambra, pag. 64, Firenze, A. Salani, 1886.
- ^ a b Carlo Lapucci & Anna Maria Antoni, I proverbi del mese, ed. Garzanti, 1985, p. 56
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Lapucci e Anna Maria Antoni, I proverbi del mese, Garzanti, 1985.
- T. Buoni, Nuovo thesoro de' proverbij italiani, Venezia, 1604.
- N. Castagna, Proverbi italiani raccolti e illustrati, Napoli, 1869.
- U. Rossi, Proverbi agricoli, Firenze, 1931.
- A. Pochettino, Tradizioni meteorologiche popolari, Torino, 1930.
- A. Arthaber, Dizionario comparati di proverbi e modi proverbiali, Milano, 1929.