La metànoia (dal greco μετανοεῖν, metanoein, cambiare il proprio pensiero, cambiare idea) è un artificio retorico usato per ritrattare un'affermazione appena fatta, e poi dirla nuovamente in un modo migliore.[1] È simile alla correctio. Se la correzione risponde a un calcolato effetto retorico, si parla più specificamente di epanortosi.
Correctio
[modifica | modifica wikitesto]La metanoia è usata per riprendere un'affermazione in due modi: per indebolire la dichiarazione precedente o per rafforzarla.
Indebolimento
[modifica | modifica wikitesto]L'uso della metanoia per indebolire un'affermazione serve per mantenere l'affermazione originale, specificandola con una più qualificante.[2] Per esempio, dicendo «Ti ucciderò. Sarai punito», la forza dell'affermazione originale («Ti ucciderò») rimane, ma viene presentata un'alternativa più realistica («Sarai punito»).
Rafforzamento
[modifica | modifica wikitesto]Quando viene usata per rafforzare una frase, la metanoia serve a far passare il lettore da una posizione moderata a una più radicale, come in Marco Aurelio[3]:
«Io ancora non ci riuscirò per colpa mia, e per non aver osservato gli ammonimenti degli dei e, potrei quasi dire, le loro istruzioni dirette.»
Qui Marco Aurelio usa la metanoia per passare da un'idea più leggera («non aver osservato gli ammonimenti degli dei») a una più intensa («non aver osservato... le loro istruzioni dirette»).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Silva Rhetoricae (2006). Metanoeia Archiviato il 17 novembre 2007 in Internet Archive.
- ^ VirtualSalt.com (2006). A Handbook of Rhetorical Devices
- ^ The Internet Classics Archive (2006). The Meditations
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- J.A. Cuddon (curatore), The Penguin Dictonary of Literary Terms and Literary Theory., III edizione Penguin Books: New York, 1991.