Lucio Veturio Filone | |
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Console della Repubblica romana | |
Nome originale | Lucius Veturius Philo |
Morte | 210/209 a.C.[1] |
Gens | Veturia |
Consolato | 220 a.C. |
Censura | 210/209 a.C.[2] |
Lucio Veturio Filone (latino: Lucius Veturius Philo; ... – Roma (città antica), 210/209 a.C.[1]) è stato un politico romano della fine del III secolo a.C..
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Appartenne alla gens Veturia che contribuì a fare uscire da un lungo periodo di decadenza politica che durava sin dalla sconfitta di Caudio patita da Tiberio Veturio Calvino.
Ascese al consolato come console suffetto nel 220 a.C. insieme a Gaio Lutazio Catulo per sostituire i consoli eletti Marco Valerio Levino e Quinto Mucio Scevola.
In seguito venne eletto dittatore per la convocazione dei comizi consolari. Alla fine dell'estate del 210 a.C. ottenne la censura insieme Publio Licinio Crasso Divite,[2] ma morì senza aver partecipato all'elezione del senato, e non poté compiere alcun atto pubblico.[1]
In seguito un unico rappresentante della gens Veturia ottenne il consolato (Lucio Veturio Filone nel 206 a.C.), e quindi la gens ripiombò nell'oblio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti antiche
- (GRC) Appiano di Alessandria, Historia Romana (Ῥωμαϊκά). (traduzione inglese Archiviato il 20 novembre 2015 in Internet Archive.).
- (LA) Livio, Ab Urbe condita libri. (testo latino e versione inglese ).
- (GRC) Polibio, Storie (Ἰστορίαι). (traduzione in inglese qui e qui).
- (GRC) Strabone, Geografia. (traduzione inglese).
- Fonti storiografiche moderne
- Giovanni Brizzi, Storia di Roma. 1. Dalle origini ad Azio, Bologna, Patron, 1997, ISBN 978-88-555-2419-3.
- André Piganiol, Le conquiste dei romani, Milano, Il Saggiatore, 1989.
- Howard H.Scullard, Storia del mondo romano. Dalla fondazione di Roma alla distruzione di Cartagine, vol.I, Milano, BUR, 1992, ISBN 9788817119030.