Kesang Choden | |
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Kesang Choden nel 1950 | |
Regina consorte del Bhutan | |
In carica | 30 marzo 1952 – 21 luglio 1972 (20 anni e 113 giorni) |
Predecessore | Phuntsho Choden Pema Dechen |
Successore | Dorji Wangmo Tshering Pem Tshering Yangdon Sangay Choden |
Regina reggente del Bhutan | |
In carica | 22 aprile 1972 – 21 luglio 1972 in nome del marito Jigme Dorji Wangchuck (0 anni e 90 giorni) |
Trattamento | Sua Maestà |
Altri titoli | Regina madre (1972-2006) Regina nonna (dal 2006) |
Nascita | Bhutan House, Kalimpong, Impero anglo-indiano, 21 maggio 1930 |
Dinastia | Dorji per nascita Wangchuck per matrimonio |
Padre | Sonam Topgay Dorji |
Madre | Mayeum Choying Wangmo Dorji |
Consorte di | Jigme Dorji Wangchuck |
Figli | Sonam Choden Dechen Wangmo Jigme Singye Pema Lhaden Kesang Wangmo |
Religione | Buddismo |
Kesang Choden (Kalimpong, 21 maggio 1930) è stata regina consorte del Bhutan dal 1952 al 1972, come moglie di Jigme Dorji Wangchuck.
È stata fortemente attiva nella conservazione del patrimonio artistico e culturale del Bhutan.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Gioventù e istruzione
[modifica | modifica wikitesto]Kesang Choden nacque in India nel 1930, come seconda figlia femmina di Sonam Tobgay Dorji e di Mayeum Choying Wagmo Dorji, a sua volta figlia di Thutob Namgyal.[2]
Venne educata dalle suore irlandesi del St Joseph's Convent di Kalimpong, sua città natale.[3] Studiò anche al Loretto College di Calcutta e all'età di 17 anni entrò alla House of Citizenship di Londra, concentrando i suoi studi nell'ambito artistico per via della sua passione per la pittura e le gallerie d'arte.[2] Era in grado di parlare perfettamente in inglese.[3]
Da giovane viaggiò con sua madre in Francia, nella natia India, in Inghilterra, a Hong Kong e in Svizzera in visita ad amici di famiglia.[3]
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Il 5 ottobre 1951 sposò Jigme Dorji Wangchuck con una cerimonia tradizionale al Palazzo Ugyen Pelri di Paro.[2] Nel 1952 divenne regina consorte dopo la morte del suocero.[1]
Prese parte in modo rilevante all'opera di modernizzazione del Bhutan avviata da suo marito, avviando i rapporti con persone che avrebbero contribuito allo sviluppo del paese.[3] Invitò Albert Craig, sovrintendente del Charterish Scottish Mission Hospital di Kalimpong, a curare i bhutanesi affetti da lebbra, gozzo e malattie veneree.[3]
Nel 1972 venne nominata reggente del Bhutan a causa della malattia del marito.[1] Rimase vedova nello stesso anno e come regina madre continuò a occuparsi degli impegni istituzionali, dedicandosi ai ricevimenti degli ospiti e dei dignitari stranieri durante gli anni '70 e '80.[3]
Attività
[modifica | modifica wikitesto]Già nel 1961 iniziò a essere attiva nella protezione dei siti religiosi.[3] Divenne patrona di alcuni maestri buddhisti, tra i quali Dilgo Khyentse Rinpoche (di cui fu grande discepola), sottolineando l'importanza di rispettare ogni corrente del pensiero buddhista.[3] Fornì un'indennità di sussistenza a circa duecento monaci e praticanti religiosi appartenenti a vari monasteri del distretto di Bumthang, ai Dokar Phurdrub Gonpa e all'Euto Gonpa del distretto di Paro e al Nyala Gonpa nel distretto di Trongsa.[4][5]
Collaborò all'edificazione di un terzo tempio nel monastero Kurje Lhakhang a Bumthang su modello del Samye in Tibet e, nel 1968, all'allargamento e alla riparazione del Kyichu Lhakhang a Paro.[4] Nel 2008 venne eretto un tempio in memoria dei suoi genitori, di suo nonno Ugyen Dorji e della prozia Ane Thukten Wangmo.[4] Nel 2014 contribuì al restauro del tempio Drechagling nella valle di Phobjikha e nel 2015 alla realizzazione dello stendardo del monastero Silung Pekar Choling a Paro Dawakh.[4]
Nel medesimo anno sponsorizzò l'istituzione del Ludrong Memorial Garden, un giardino pubblico sito vicino al Tashichoedzong a Thimphu.[4] Tra i testi da lei commissionati vi è un libro sulle rappresentazioni in Bhutan del Zangdok Palri (il paradiso del Guru Rinpoche) e uno sul Kyichu Lhakhang a Paro.[4] Oltre che per l'identità buddhista, entrambi i libri assumono un importante valore di documentazione iconografica e architettonica.[4] Nel 2017, in occasione del suo 87⁰ compleanno, è stato pubblicato il libro "The Heart of a Sacred Kingdom, Her Majesty the Royal Grandmother Ashi Kesang Choeden Wangchuck: A Lifetime of Service to the People and Kingdom of Bhutan".[6]
Patrocini
[modifica | modifica wikitesto]- Patrona della Bhutan Foundation;[2]
- Vice presidentessa onoraria della Siam Society Under Royal Patronage.[2]
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Kesang Choden e Jigme Dorji Wangchuck ebbero quattro figlie e un figlio:[2]
- Sonam Choden (1953);
- Dechen Wangmo (1954);
- Jigme Singye (1955);
- Pema Lhaden (1959);
- Kesang Wangmo (1961).
Titoli e trattamento
[modifica | modifica wikitesto]- 21 maggio 1930 - 5 ottobre 1951: Ashi Kesang Choden
- 5 ottobre 1951 - 30 marzo 1952: Sua Altezza Reale, la principessa Ashi Kesang Choden Wangchuck
- 30 marzo 1952 - 21 luglio 1972: Sua Maestà, la regina del Bhutan
- 22 aprile 1972 - 21 luglio 1972: Sua Maestà, la regina reggente del Bhutan
- 21 luglio 1972 - 9 dicembre 2006: Sua Maestà, la regina madre del Bhutan
- 9 dicembre 2006 - attuale: Sua Maestà, la regina nonna del Bhutan
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Sherpa Puchung | Pala Gyeltshen | ||||||||||||
Una donna di Tsento | |||||||||||||
Ugyen Dorji | |||||||||||||
Tsherim | ... | ||||||||||||
... | |||||||||||||
Sonam Tobgay Dorji | |||||||||||||
... | ... | ||||||||||||
... | |||||||||||||
... | |||||||||||||
... | ... | ||||||||||||
... | |||||||||||||
Kesang Choden | |||||||||||||
Tsugphud Namgyal | Tenzing Namgyal | ||||||||||||
Anyo Karwang | |||||||||||||
Thutob Namgyal | |||||||||||||
Maharani Menchi | ... | ||||||||||||
... | |||||||||||||
Mayeum Choying Wangmo Dorji | |||||||||||||
Shiafe Uthok | ... | ||||||||||||
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Yeshay Dolma | |||||||||||||
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Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze bhutanesi
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Female Queens And Empresses, su womensdaycelebration.com. URL consultato il 3 ottobre 2023.
- ^ a b c d e f g h i j (EN) Cristopher Buyers, bhutan3, su royalark.net. URL consultato il 3 ottobre 2023.
- ^ a b c d e f g h (EN) The Classic Buddhist Queen, su yeewongmagazine.com, 17 gennaio 2016. URL consultato il 3 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2021).
- ^ a b c d e f g (EN) Françoise Pommaret, Devotion, Culture, and Social Work: Royal Patronage in Bhutan (PDF), su drukjournal.bt. URL consultato il 3 ottobre 2023.
- ^ (EN) Blessing Bhutan: A Recollection of Dilgo Khyentse Rinpoche by Her Majesty the Royal Grandmother of Bhutan, su shambhala.com, 21 maggio 2020. URL consultato il 3 ottobre 2023.
- ^ (EN) Book to commemorate Her Majesty the Royal Grandmother’s birth anniversary, su southasianmonitor.com, 23 maggio 2017. URL consultato il 3 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2017).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kesang Choden
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