Francis John Minton (Great Shelford, 25 dicembre 1917 – Chelsea, 20 gennaio 1957) è stato un pittore e illustratore inglese, tra i maggiori esponenti del neoromanticismo britannico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Gioventù e formazione
[modifica | modifica wikitesto]Minton nacque a Great Shelford, nel Cambridgeshire, ed era il secondo di tre fratelli. Suo padre era l'avvocato Francis Minton e sua madre Kate, nata Webb.[1] Dal 1925 al 1932 Francis Minton studiò nella Northcliff House di Bognor Regis, nel Sussex. Dal 1932 al 1935 frequentò l'accademia di Reading.[1] Dal 1935 al 1938, mentre studiava presso la scuola d'arte di St John's Wood,[2] si fece influenzare dal compagno di studi Michael Ayrton, che lo fece appassionare alle opere dei pittori neoromantici francesi.[1] In seguito, trascorse otto mesi a studiare in Francia, ove era spesso in compagnia di Ayrton, per poi tornare in madrepatria quando scoppiò la seconda guerra mondiale.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Sebbene, nell'ottobre del 1939, Minton si fosse rifiutato di ottemperare agli obblighi militari, nel 1941 decise di unirsi al corpo militare britannico dei Pioneer Corps. Fu arruolato nella fanteria leggera dell'Oxfordshire e del Buckinghamshire nel 1943, ma venne congedato per motivi medici nello stesso anno.[1] Mentre faceva parte dell'esercito, Minton aiutò Ayrton a disegnare i costumi e le scenografie del Macbeth, a cui prese parte John Gielgud nel 1942. A differenza di ciò che accade nell'opera shakespeariana, ambientata nell'undicesimo secolo, quella rivisitazione è storicamente collocata durante l'"età dei messali miniati".[3] All'epoca, il Manchester Guardian riportò che quello spettacolo teatrale "merita di essere ricordato a lungo".[2] Sempre nel 1942, Minton e Ayrton organizzarono una mostra congiunta presso le Leicester Galleries di Londra.[4]
Dal 1943 al 1946 Minton insegnò illustrazione al Camberwell College of Arts e dal 1946 al 1948 fu docente di disegno e illustrazione presso la Central School of Art and Design.[5] Nel frattempo continuò a disegnare e dipingere condividendo uno studio per alcuni anni con Robert Colquhoun e Robert MacBryde, e successivamente con Keith Vaughan.[1] Minton tenne sette mostre personali alla Lefevre Gallery tra il 1945 e il 1956; dal 1949 fino al 1956 lavorò come tutor presso il Royal College of Art.[5] Minton fece da modello a Lucian Freud in un suo dipinto del 1952[6] e appare in una serie di autoritratti. Negli anni quaranta, l'artista inglese, Freud e l'allievo di quest'ultimo Adrian Ryan furono coinvolti in un triangolo amoroso omosessuale.[7] Secondo alcuni, Minton e l'editore John Lehmann avevano un qualche legame sentimentale dal momento che erano omosessuali ed erano soliti frequentarsi. Tuttavia la cosa è ritenuta improbabile dal biografo Artemis Cooper.[8] Minton era particolarmente rispettato dalla conservatrice Royal Academy che dal modernista London Group.[2]
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Minton soffriva di una depressione che lo portava ad avere forti sbalzi d'umore e ad avere problemi di alcolismo. Nel 1957 prese un'overdose di sonniferi per togliersi la vita mentre si trovava nella sua casa[1] presso 9 Apollo Place, a Chelsea, a Londra, e morì mentre si recava al St Stephen's Hospital, a Chelsea. Aveva accumulato un patrimonio del valore di 13.518 sterline.[9]
Stile e tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Artista molto eclettico, John Minton era una delle maggiori figure del neo-romanticismo degli anni trenta e quaranta. Il suo stile trae ispirazione da artisti romantici come Samuel Palmer e William Blake e a correnti quali l'espressionismo, il surrealismo e l'astrattismo,[1][5][10] quest'ultima una tendenza da cui decise di affrancarsi negli ultimi anni di vita.[11] Secondo quanto riporta Michael Middleton nel Oxford Dictionary of National Biography, Minton avrebbe "esteso e arricchito la tradizione grafica inglese. In tutta la sua variegata produzione, tuttavia, si può percepire un'elegiaca consapevolezza dell'evanescenza della bellezza fisica che è del tutto personale. (...) Agli occhi degli storici, lui (Minton) va ricordato come un potente simbolo del suo tempo."[1]
Tra i soggetti prediletti vi sono i ritratti, paesaggi rurali o urbani degradati del Regno Unito o scene ambientate nelle Indie occidentali, in Spagna e in Marocco.[5] Il Times riportò che "sebbene fossero apparentemente ambientati in Spagna e Giamaica, i paesaggi di Minton guardavano indietro a Samuel Palmer per il loro umore. Erano densamente modellati e lussureggianti di colori, ed era sempre la pienezza e la ricchezza della scena che attirava il suo sguardo e che dipinse con così tanto piacere".[5]
Inizialmente, l'artista prediligeva i colori cupi. Nel 1942, riferendosi alla mostra organizzata da Minton con l'amico Ayrton, il Times asserì che "Minton denota un realismo nebuloso e cupo oltre che una forte emotività che si esprime attraverso una tavolozza di colori scuri. Ciò è evidente tanto nel suo curioso ed efficace autoritratto quanto nelle sue tele in cui sono rappresentati strade ed edifici bombardati".[4] Un esempio di opera di questa fase è Landscape at Les Baux del 1939, esposta nella Tate Gallery di Londra.[12]
Oltre alle tele di piccolo e medio formato, Minton creò delle opere gigantesche, come quelle esposte al Festival of Britain, tenuto presso la Dome of Discovery, due "scenografie" realizzate per il Royal College of Art[5] e un dipinto raffigurante dei soldati romani che tagliano in più parti la veste di Gesù. Quest'ultimo venne definita "uno dei dipinti più elaborati e seri con un tema religioso prodotti dopo la guerra" dal Manchester Guardian.[2]
Oltre alle tele, Minton realizzò opere su tessuti e carta da parati, poster, come quelli commissionatigli dalla London Transport e gli Ealing Studios, e collage.[1][2][5][13] Dopo la sua morte divenne famoso soprattutto per le sue illustrazioni.[1] John Lehmann commissionò a Minton molte immagini per i libri da lui pubblicati, tra cui A Book of Mediterranean Food e French Country Cooking di Elizabeth David, Time Was Away: a Notebook in Corsica di Alan Ross e L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson.[1][14] Minton produsse anche delle sovraccoperte per gli editori Michael Jocseph, Secker & Warburg e Rupert Hart-Davis.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k (EN) Minton, (Francis) John (1917–1957), su oxforddnb.com. URL consultato il 16 marzo 2023.
- ^ a b c d e (EN) Stephen Bone, John Minton – Artist of many talents, in The Manchester Guardian, 22 gennaio 1957.
- ^ (EN) Macbeth, in The Times, 9 luglio 1942.
- ^ a b (EN) Young Artists – Exhibition at Leicester Galleries, in The Times, 16 ottobre 1942.
- ^ a b c d e f g (EN) Mr. John Minton – The lyrical touch, in The Times, 22 gennaio 1957.
- ^ (EN) John Minton 1952, su tate.org.uk. URL consultato il 16 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2013).
- ^ (EN) Mark Brown, Exhibition brings to light young Freud's love triangle, in The Guardian, 10 luglio 2021.
- ^ (EN) Artemis Cooper, Writing at the Kitchen Table – The Authorized Biography of Elizabeth David, Michael Joseph, 2000, p. 152.
- ^ (EN) Wills and Administrations 1957 (England and Wales), pp. 826.
- ^ (EN) JOHN MINTON AND THE ROMANTIC TRADITION, su ingramcollection.com. URL consultato il 16 marzo 2023.
- ^ (EN) John Minton 1917–1957, su tate.org.uk. URL consultato il 16 marzo 2023.
- ^ (EN) Landscape at Les Baux, su tate.org.uk. URL consultato il 16 marzo 2023.
- ^ (EN) Antiques Roadshow - Series 42: Morden Hall Park 2, su bbc.co.uk. URL consultato il 16 marzo 2023.
- ^ (EN) Cover stories: beautiful book-jacket designs - in pictures, su theguardian.com. URL consultato il 16 marzo 2023.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su John Minton
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di John Minton, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 27875504 · ISNI (EN) 0000 0000 6676 0601 · SBN VEAV454014 · Europeana agent/base/154153 · ULAN (EN) 500002270 · LCCN (EN) nr93001436 · GND (DE) 119171597 · BNE (ES) XX1598201 (data) · BNF (FR) cb15021896k (data) · J9U (EN, HE) 987007429785305171 |
---|