Gesine Arps (Hannover, 3 novembre 1964) è un'artista tedesca naturalizzata italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Gesine Arps frequenta la Glockseeschule, scuola che segue i principi della Summerhill School nella sua città natale. Stimolata dalla madre ad intraprendere un percorso artistico, inizia ad esporre giovanissima in diverse collettive e nel 1985 ad Hannover tiene la sua prima personale. A vent'anni si trasferisce ad Urbino dove termina gli studi artistici alla Sezione Ceramica dell'Accademia Raffaello con il professor Paolo Sgarzini.[1] Nel 1990 inizia la sua collaborazione come designer presso lo studio dello stilista Piero Guidi, per il quale progetterà il disegno Magic Circus ancora oggi in produzione.[2]
Durante il soggiorno italiano si susseguono a ritmo incalzante le occasioni espositive all'estero e gli appuntamenti artistici italiani. Dal 1994 amplia la sua ricerca artistica, non si dedica più solamente alla pittura, ma inizia a sperimentare differenti mezzi e forme espressive, intervenendo anche con performance ed installazioni con i materiali più inconsueti.[3] Viene spesso chiamata a partecipare ad eventi culturali e mostre di carattere internazionale, come Spazi ritrovati, un progetto artistico internazionale incentrato nella riqualificazione dei giardini pubblici, per il quale nel 1996 esegue una scultura che viene collocata permanentemente a Trasanni.[4] Nel 1998 progetta il mosaico Pellegrinaggio verso il 2000, realizzato nella stazione metropolitana Numidio Quadrato di Roma nell'ambito del progetto artistico internazionale Arte Metro Roma teso alla riqualificazione dell'area.[5]
Nel 1999 partecipa alla XXVI del Premio Sulmona, curata da Giorgio Di Genova[6]; espone anche nell'edizione del 2000, in cui riceve la Targa d'Argento[7], e del 2001. Partecipa nel 2002 alla Rassegna internazionale d'arte G. B. Salvi nel 2002; alla medesima esposizione, questa volta curata da Mauro Corradini, espone anche nel 2004[8].
Continuano anche i rapporti con la Germania dove viene invitata sempre più spesso ad esporre in musei ed enti pubblici come il Museo di Duingen nel 2003 e Tribunale di Colonia nel 2004 in occasione di Strömungen, collettiva di pittrici organizzata dalla Fédération Internationale Culturelle Féminine.[9]
Stile e opere
[modifica | modifica wikitesto]L'arte di Gesine Arps si esprime nella pittura, nella poesia, nella scultura e nelle installazioni. Nelle sue opere si ritrova spesso l'utilizzo dell'oro e dell'argento, sua caratteristica è il lavorare per strati.[10]
Dede Auregli, responsabile di Spazio Aperto del Museo d'arte moderna di Bologna, descrive le sue opere come una festa cromatica in cui vengono rappresentate piccole favole di sottile e simpatica ironia. Una poetica dal linguaggio apparentemente semplice, animata da figure legate alla fantasia o alla memoria che la critica collega allo stile di Marc Chagall.[11]
Le sue opere sono spesso create e pensate per essere fruite attivamente dal pubblico. Rappresentativa in questo senso è La colomba della pace una scultura interattiva di oltre tre metri di lunghezza e due metri d'altezza realizzata come messaggio universale di pace. Rivestita di brandelli di stoffa usati è un contenitore itinerante i ricordi e immagini che nasconde al suo interno aperture e cassetti segreti. La scultura è stata inaugurata nel 2009 sulla piazza della Basilica superiore di Assisi, poi ha viaggiato tra Germania (Kulturzentrum Englische Kirche di Bad Homburg, 2010), Paesi Bassi (Duomo di Utrecht, 2010), Francia (Pont Neuf a Parigi, 2011) e nel 2015 è stata al Caffè Pedrocchi di Padova.[12]
La scultura Pesce di fiori è stata scelta come simbolo e brand identificativo del progetto Bagno senza confini di Paolo Paci e del Gruppo Quid in occasione del Salone Internazionale del Mobile del 1997. La scultura successivamente è stata esposta agli Ex Magazzini Ferroviari a Bologna, al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, alle Ex Acciaierie Riva Calzoni di Milano, alla Fiera di Francoforte. Alla scultura è stata anche dedicata la copertina del numero di ottobre 2000 di Modo rivista internazionale di cultura del progetto.[13]
Le sue opere fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private come il quadro Gli sposi acquistato nel 2010 dal Comune di Bad Homburg vor der Höhe e collocato nella sala per le celebrazioni del matrimonio civile. Il quadro È bello stare sul prato d'estate dal 2013 fa parte della Collezione Permanente di Arte Contemporanea di Palazzo Gasparini a Mercatello sul Metauro.[14]
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Gesine Arps, "Madre e figlio in viaggio" - 2015
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gesine Arps. Viaggio verso la luce, su padovacultura.padovanet.it. URL consultato il 29 gennaio 2016.
- ^ Silvia Prelz (a cura di), Gesine Arps. Viaggio verso la luce, testo critico di Marisa Zattini, Saltara, Selective Art Edizioni, 2015, p. 24.
- ^ Gesine Arps, su selective-artparis.com. URL consultato il 29 gennaio 2016.
- ^ Bruno Ceci (a cura di), Spazi ritrovati, sculture per Trasanni. Gesine Arps, Egidio Del Bianco, Piero Demitri, Trasanni (PU), Centro Sociale, 1996.
- ^ Roma: i mosaici sulle colonne di Numidio Quadrato, in Adnkronos, 1º settembre 1998. URL consultato il 29 gennaio 2016.
- ^ Giorgio Di Genova, Esempi dal versante aniconico con appendice iconica, in XXVI Premio Sulmona, Rassegna internazionale d'arte contemporanea, 11 settembre-2 ottobre 1999; catalogo della mostra, Sambuceto, Artigrafiche Galvan, 1999.
- ^ Carlo Fabrizio Carli, Un’esplorazione senza preconcetti, in XXVII Premio Sulmona, Rassegna internazionale d’arte contemporanea, 9 -30 settembre 2000; catalogo della mostra, Sambuceto, Artigrafiche Galvan, 2000.
- ^ 54° Rassegna Internazionale d’Arte “G.B. Salvi” – 2004, su rassegnasalvi.it. URL consultato il 29 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ Gesine Arps, su artissimacontemporanea.it. URL consultato il 29 gennaio 2016.
- ^ Rita Fenini, Gesine Arps: Viaggio verso la luce, in Panorama, 27 marzo 2015. URL consultato il 29 gennaio 2016.
- ^ Bianca Röhle, Gesine Arps. Dedicato alle terre di Pesaro e Urbino, Fano, Grapho 5, 2006, p. 6.
- ^ Mario Rizzardo e Gabriella Artoni (a cura di), Uomo Animali, in Histoire De Gesine Arps. Voyage vers la lumière, testi di Marisa Zattini, Chiara Zucchelini, Chiara Marangoni, Chiara Geraci, Sara Sabbatini, et al, vol. 2, Parigi, Selective Art Edizioni, 2014, pp. 242-265.
- ^ Mario Rizzardo e Gabriella Artoni (a cura di), Scultura, in Histoire De Gesine Arps. Voyage vers la lumière, testi di Marisa Zattini, Chiara Zucchelini, Chiara Marangoni, Chiara Geraci, Sara Sabbatini, et al, vol. 2, Parigi, Selective Art Edizioni, 2014, pp. 162-167.
- ^ La nuova raccolta d’arte contemporanea museo permanente a Mercatello sul Metauro[collegamento interrotto], 3 maggio 2013. URL consultato il 29 gennaio 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- F. Martelli, Gesine Arps, 12 ottobre - 2 novembre 1991; catalogo della mostra, Cesenatico, Sicograf, 1991.
- Mario De Micheli e Marisa Zattini (a cura di), Spazialità e immagine, 6 artisti contemporanei per Melozzo da Forlì; catalogo della mostra, Cesena, Il Vicolo, 1994.
- Bruno Ceci (a cura di), Spazi ritrovati, sculture per Trasanni. Gesine Arps, Egidio Del Bianco, Piero Demitri, Trasanni (PU), Centro Sociale, 1996.
- Enrica Calvi (a cura di), L’arte in Pentola; catalogo della mostra, Milano/Pesaro, Paci & Partners, 1996.
- Marisa Zattini (a cura di), Gesine Arps, testo di Dede Auregli; contributi di Cecilia Foresi, Marion Opitz, Alessandro Pitre, Cesena, Il Vicolo, 1998.
- Giorgio Di Genova, Esempi dal versante aniconico con appendice iconica, in XXVI Premio Sulmona, Rassegna internazionale d'arte contemporanea, 11 settembre-2 ottobre 1999; catalogo della mostra, Sambuceto, Artigrafiche Galvan, 1999.
- Carlo Fabrizio Carli, Un’esplorazione senza preconcetti, in XXVII Premio Sulmona, Rassegna internazionale d’arte contemporanea, 9 -30 settembre 2000; catalogo della mostra, Sambuceto, Artigrafiche Galvan, 2000.
- Alessandro Pitré e Deborah Romagna (a cura di), Soglie ad Arte attraverso le arti; catalogo della mostra, Pesaro, Edizioni Pescheria, 2001.
- Marisa Zattini, Gesine Arps: trasfigurazioni oniriche, in Fanoshop, Fano, Promofano, 2001.
- Armando Ginesi e Roberta Ridolfi, Sculture sotto il cielo, Milano, Charta, 2001.
- Carlo Fabrizio Carli, XXVIII Premio Sulmona, Rassegna internazionale d’arte contemporanea, 8-29 settembre 2001; catalogo della mostra, Sambuceto, Artigrafiche Galvan, 2001.
- Marisa Zattini (a cura di), Europa: Gesine Arps & Nicola Cucchiaro, testo di Janus; poesie di Gianfranco Lauretano, Cesena, Il Vicolo, 2001.
- Roberta Ridolfi, Il Cielo: dieci giovani pittori della provincia di Pesaro Urbino. 52^ Rassegna Internazionale d’Arte G.B. Salvi; catalogo della mostra, Sassoferrato, 2002.
- Vanda Sabatino, I voli sospesi di Gesine Arps, in STILE arte, vol. 62, 15 ottobre-15 novembre 2002.
- Gianfranco Lauretano, Calligrafia come incarnazione, in graphie, vol. 3, Cesena, Il Vicolo, novembre 2003.
- Marisa Zattini, Amore che tu alla fonte bevi, in graphie, vol. 1, Cesena, Il Vicolo, febbraio 2004.
- Mauro Corradini, Aperture: dal secondo dopoguerra al terzo millennio. 54^ Rassegna Internazionale d’Arte G.B. Salvi; catalogo della mostra, Urbino, QuattroVenti, 2004.
- Marisa Zattini, A San Felice del Benaco, Cattolica, Montegridolfo e Sassoferrato: Gesine Arps “visitata dai sogni”, in graphie, vol. 3, Cesena, Il Vicolo, agosto 2004.
- Marisa Zattini, Paesaggi instabili, in graphie, vol. 4, Cesena, Il Vicolo, dicembre 2004.
- Armando Ginesi, Artisti stranieri nelle Marche; catalogo della mostra, Jesi, 2005.
- Marisa Zattini (a cura di), “Per Angelo Fabbri”, 33 artisti più Uno; catalogo della mostra, testi critici di Bruno Mantura, Claudio Spadoni, Arnaldo Romani Brizzi, Marco Di Capua e Rocco Ronchi. Con un'intervista a Vittorio Sgarbi. Poesie di Angelo Fabbri. Contributi di Franco Camporesi, Nevio Spadoni, Cesare Ricciotti, Giuseppe Cangini e Alfonso Vaccari., Cesena, Il Vicolo, 2005.
- Vanda Sabatino, Tra donne...Dodici artiste a Villa Gisenti; catalogo della mostra, Brescia, 2005.
- Marilena Pasquali (a cura di), La nuova Biennale di Dozza e Gesine Arps, in L'uomo e il suo cammino, 20. Biennale del Muro Dipinto; catalogo della mostra, Noedizioni, 2006.
- Bianca Röhle, Gesine Arps. Dedicato alle terre di Pesaro e Urbino, Fano, Grapho 5, 2006.
- Marisa Zattini, Le “conservanze” della Felicità & del Dolore, in graphie, vol. 1, Cesena, Il Vicolo, aprile 2007.
- Gabriele Tinti, “L’ospite Tiranno” arte contemporanea a Cagli; catalogo della mostra, Cagli, 2007.
- Ermanno Lolli, Sguardi. Quaderni del Liceo Torelli., Fano, Grapho 5, 2008.
- Marisa Zattini, Il Diavolo & l’Acquasanta. Tarocchi Fantastici; catalogo della mostra, Cesena, Il Vicolo, 2008.
- Roberta Ridolfi e Sonia Zampini (a cura di), Teatro delle meraviglie. Di sentimento in sentimento tra ragione e passione..., Vanillaedizioni, 2008.
- E. Cancellieri, L’arte gioiosa di Gesine Arps, in L’aperitivo illustrato, vol. 30, Senigallia, agosto 2009.
- Marisa Zattini e A. Bertoldi, Doppio Panico!, in graphie, vol. 47, Cesena, Il Vicolo, 2009.
- Marisa Zattini, Gesine Arps, in graphie, vol. 48, Cesena, Il Vicolo, 2010.
- Marisa Zattini, Anghelos. Vasi comunicanti: l’Angelo custode, Cesena, Il Vicolo, 2010.
- Mario Rizzardo e Gabriella Artoni, L’univers de Gesine Arps, traduzione di D. Gusella, Parigi, Selective Art, 2010.
- Marisa Zattini, Saperi & Sapori, in graphie, vol. 55, Cesena, Il Vicolo, 2011.
- Marisa Zattini, Metamorfosi, dissimilazioni d’affezione, in graphie, vol. 56, Cesena, Il Vicolo, 2011.
- Marisa Zattini, Gesine Arps, in graphie, vol. 58, Cesena, Il Vicolo, 2012.
- Matteo Paccini e Paula N. Seegy, Gesine Arps. Meraviglia, Parigi, Selective Art Edizioni, 2012.
- Mario Rizzardo e Gabriella Artoni (a cura di), Histoire De Gesine Arps. Voyage vers la lumière, testi di Marisa Zattini, Chiara Zucchelini, Chiara Marangoni, Chiara Geraci, Sara Sabbatini, et al, Parigi, Selective Art Edizioni, 2014.
- Silvia Prelz (a cura di), Gesine Arps. Viaggio verso la luce, testo critico di Marisa Zattini, Saltara, Selective Art Edizioni, 2015.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su gesinearps.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 78465989 · ISNI (EN) 0000 0000 7869 0778 · LCCN (EN) no2003045464 · GND (DE) 124117465 |
---|