L'Euro OverNight Index Average (in acronimo EONIA), rappresenta la media ponderata dei tassi overnight applicati su tutte le operazioni di finanziamento non garantite[1], concluse sul mercato interbancario dalle principali banche europee ed è prezzato da due giorni fino a due anni.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]È uno dei due benchmark utilizzati per il mercato monetario e di capitali nell'euro zone (Euribor).
È composto da un tasso fisso ed uno variabile: quello fisso è un costo che viene pagato all'inizio dell'operazione, mentre alla fine del periodo concordato fra le controparti, viene eseguito un netting dei tassi variabili.
La principale differenza tra i benchmark Eonia ed Euribor è nella scadenza. Poiché il primo è una media decisa ogni giorno dai principali istituti europei del tasso d’interesse col quale si concedono reciprocamente prestiti in euro per un periodo di un giorno (scadenza overnight), Eonia è più variabile rispetto l'Euribor, quindi più suscettibile al mercato. Al contrario il tasso di rifinanziamento marginale è un tasso fissato dalla Banca centrale europea e presenta un andamento meno volatile in quanto non cambia ogni giorno[2]. Inoltre, il tasso sui depositi è sempre minore rispetto al tasso di rifinanziamento marginale e al REFI, altrimenti, il bilancio della BCE sarebbe sempre in perdita, in quanto le condizioni di rendimento sarebbero superiori alle condizioni di finanziamento[2].
Variazioni
[modifica | modifica wikitesto]Il benchmark Eonia era il 2.6% il 15 giugno 2006, due anni dopo, il 5 giugno 2008, è pari al 4%. Come conseguenza della crisi dei mutui subprime lo spread tra il Bid e l'Ask si allargò notevolmente perché tra le banche non c'era più fido.
Dal 2014, in seguito alla fissazione dei tassi overnight al -0,15%[3], il benchmark Eonia ha valori negativi. Tuttavia, in alcuni prodotti finanziari si considera come tasso minimo (floor rate) lo 0%[4].
Al 2 gennaio 2015 il valore era del -0.079% al 2 gennaio 2016 era pari a -0.241%, al 2 gennaio 2017 era pari a -0.356%, al 2 gennaio 2018 era pari a -0.370%[5].
Fine dell'adozione
[modifica | modifica wikitesto]L'articolo n.51 del regolamento approvato dall'European Securities and Market Institute (European Benchmark Regulation) nel 2016 prevede che si possano continuare ad utilizzare, per i nuovi contratti, i benchmark già in utilizzo al 30 giugno 2016 (quindi anche l'Eonia) fino al 1º gennaio 2020[6], a cui si potrebbe aggiungere un periodo di transizione di ulteriori 2 anni[7], in attesa della definizione di nuovi benchmark, a giugno 2018 ancora in fase di discussione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ About Eonia, su emmi-benchmarks.eu, European Money Markets Institute. URL consultato il 22 giugno 2018.
- ^ a b David Laguardia, #ABCFinanza: EONIA, EURIBOR, tasso marginale e tasso sui depositi, cosa sono?, Adviseonly, 16 maggio 2017.
- ^ Andrea Telara, Bce: le scelte di Mario Draghi e i tassi sotto zero, in Panorama, 5 giugno 2014.
- ^ The AMF's position on negative rate bonds and green bonds, su efl.fr, Editions Francis Lefebvre, 6 giugno 2018.
- ^ Quick View, European Central Bank. URL consultato il 22 giugno 2018.
- ^ Questions and Answers On the Benchmarks Regulation (BMR) (PDF), European Money Markets Authority, 24 maggio 2018.
- ^ Euribor - Working group on euro risk free rates (PDF), European Money Markets Institute, 26 febbraio 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Banca centrale europea, su ecb.int.
- Sito dell'Euribor, su euribor.org.
- Dati storici di Eonia in formato Excel (informativo), su euribor.org. URL consultato il 5 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2007).