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Gli studi sui fenomeni prodotti da scariche elettriche in tubi a vuoto, iniziano 7 anni dopo la pubblicazione dei disegni di alcuni geroglifici egizi da parte di Auguste Mariette. Contestualmente a tali incisioni sono raffigurati degli oggetti conosciuti come Lampade di Dendera. Le incisioni presentano una somiglianza molto marcata nella forma reale con il "tubo di Crookes" e con le sue rappresentazioni schematiche. Alcune caratteristiche salienti degli oggetti sono: la presenza del serpente, Orus, all'interno dei bulbi trasparenti, che simboleggia tra le altre cose, la luce; i bulbi collegati ad altri oggetti di forma cubica apparentemente tramite cordoni o cavi; la presenza di fronte alla lampada di una figura zoomorfa che dispone due coltelli ad indicare convenzionalmente "pericolo". Considerato il fervente interesse per l'egittologia durante il periodo in questione, l'idea della costruzione di un tubo a vuoto nel quale far scoccare scariche elettriche, potrebbe essere stata originata dallo studio delle pubblicazioni di Mariette da parte di uno degli scienziati operanti all'epoca, forse lo stesso Crookes, che coltivava interessi nell'egittologia e nello spiritismo, altra branca di studi particolarmente in voga all'epoca tra scienziati ed inventori.

Il testo inserito qui sopra è stato rimosso dall'articolo. Mi sembra poco attinente com l'argomento. Si poteva quanto meno metterlo in paragrafo separato intitolato curiosità, invece cosi suggerisce qualche vaccata pseudoscientifica.

--Snowdog 00:38, Apr 18, 2005 (CEST)

È meglio "raggi X" o "raggi x"?

perché non c'è neanche una parola su Ivan Pulyui???? è stato lui per primo a scoprire "raggi X"!!!

Ho modificato la didascalia dell'immagine della mano a RX. Veniva erroneamente riportato che la mano era della moglie di Roentgen, quando in realtà apparteneva ad Alfred von Koelliker; cfr. Roentgen - Link a Teknopedia EN e Immagine originale su Wikimedia Commons -F.Cristarella (Scrivimi) 18:11, 5 gen 2010 (CET)[rispondi]

Segnalo che ho controllato da diverse fonti e la mano era proprio quella della moglie