Amedeo I di Spagna | |
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Amedeo I di Spagna fotografato nel 1872 | |
Re di Spagna | |
In carica | 16 novembre 1870 – 11 febbraio 1873 |
Predecessore | Titolo vacante Isabella II (nel 1868) |
Successore | Titolo abolito (Estanislao Figueras come Presidente della Repubblica Spagnola) |
I Duca d'Aosta | |
In carica | 30 maggio 1845 – 18 gennaio 1890 |
Predecessore | Vittorio Emanuele di Savoia |
Successore | Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta |
Nome completo | Amedeo Ferdinando Maria di Savoia |
Nascita | Torino, 30 maggio 1845 |
Morte | Torino, 18 gennaio 1890 (44 anni) |
Sepoltura | Cripta reale di Superga, Torino |
Casa reale | Casa Savoia |
Dinastia | Savoia-Aosta |
Padre | Vittorio Emanuele II di Savoia |
Madre | Maria Adelaide d'Austria |
Coniugi | Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna Maria Letizia Bonaparte |
Figli | Emanuele Filiberto Vittorio Emanuele Luigi Amedeo Umberto |
Religione | Cattolicesimo |
Firma |
Amedeo I di Spagna (Amedeo Ferdinando Maria di Savoia; Torino, 30 maggio 1845 – Torino, 18 gennaio 1890) era figlio del primo re d'Italia Vittorio Emanuele II. Membro della Casa Savoia, fu re di Spagna dal 2 gennaio 1871 all'11 febbraio 1873 e primo duca d'Aosta, capostipite del ramo Savoia-Aosta.
Noto anche con i soprannomi di el Rey Caballero (il re cavaliere) o el Electo (l'eletto), il suo regno in Spagna, durato poco più di due anni, fu marcato da una profonda instabilità politica. I sei gabinetti che si succedettero durante questo periodo non furono capaci di risolvere la crisi creatasi, aggravata inoltre dal conflitto indipendentista a Cuba, iniziato nel 1868, oltre ad una nuova Guerra carlista, iniziata nel 1872. La sua abdicazione ed il suo rientro in Italia nel 1873 portarono alla dichiarazione della Prima Repubblica spagnola.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia
[modifica | modifica wikitesto]Amedeo era figlio maschio secondogenito di Vittorio Emanuele II, futuro re dell'Italia unita, e dell'arciduchessa Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena. Suo fratello era pertanto il futuro re Umberto I d'Italia. Alla nascita ottenne il titolo di Duca d'Aosta con il quale inaugurò una dinastia che perdura sino ai nostri giorni.
Entrato nell'esercito con il grado di capitano nel 1859, prese parte alla terza guerra d'indipendenza del 1866 come maggiore-generale, guidando una brigata al Monte Croce nella battaglia di Custoza, dove venne ferito e dove si guadagnò la medaglia d'oro al valor militare.
Primo matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1867 suo padre cedette alle suppliche del deputato Francesco Cassins e, il 30 maggio dello stesso anno, Amedeo si sposò a Torino con la nobildonna piemontese Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna. Il re inizialmente si era dimostrato contrario a questa unione, dal momento che, pur essendo di rango principesco, la famiglia aveva una levatura ancora troppo bassa per aspirare di imparentarsi con i Savoia; inoltre per il proprio secondogenito Vittorio Emanuele II aveva progettato un matrimonio con qualche principessa straniera, magari tedesca, così da rafforzare i legami politici e diplomatici con altri stati, ma decise alla fine di accondiscendere a quello che era il desiderio di Amedeo di sposare la donna che amava.
Oltre ad un valore affettivo, quello che fece alla fine cedere Vittorio Emanuele II fu il ricco patrimonio che la giovane principessa portava in dote e alcuni suoi legami famigliari che, nel piccolo, potevano giovare all'Italia da poco unita: la madre di Vittoria, Louise de Merode, era infatti la sorella minore di Antoinette, moglie del principe Carlo III di Monaco.
Quello che Vittorio Emanuele II non poteva prevedere, o forse cercava di nascondere, era però che suo figlio Amedeo fosse un inguaribile amatore, al punto che nel marzo 1870 la duchessa d'Aosta si appellò per iscritto al re per esporre le sue rimostranze circa le infedeltà matrimoniali del marito, che le causavano dolore e imbarazzo in società. Il re, per tutta risposta, le scrisse che, pur comprendendo i suoi sentimenti, ella non era in posizione da poter giudicare il comportamento di suo marito e che la sua gelosia era indegna di una duchessa di casa Savoia.[2]
Pretese dei Savoia al trono di Spagna
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1868 Vittorio Emanuele II iniziò a preoccuparsi attivamente di garantire il trono vacante nella successione spagnola a un esponente di Casa Savoia. Il disegno sarà compiuto nel 1870.
Ferdinando VII di Borbone, infatti, era morto nel 1833 senza eredi maschi e, in previsione di ciò, aveva abolito nel 1830 la legge salica a favore della figlia Isabella II, appena nata. La successione venne contestata da Carlo di Borbone, fratello del defunto monarca, e dai conservatori carlisti, sostenitori della successione secondo la tradizionale legge salica, ma, quando una rivoluzione progressista depose Isabella, i carlisti si trovarono esclusi dai giochi in quanto rappresentanti del partito decisamente più reazionario. Vi erano, tuttavia, altri possibili pretendenti al trono e fra di essi spiccava la Casa Savoia. Sin dal 1718, infatti, Vittorio Amedeo II di Savoia aveva ottenuto, a fronte della perdita della Sicilia per la Sardegna, il diritto a succedere al trono di Spagna, in caso di estinzione della locale Casa di Borbone.
Nel 1869 Vittorio Emanuele II nominò, quindi, un nuovo ambasciatore nella persona del fido generale e senatore Enrico Cialdini, che conosceva bene la Spagna, dove aveva prestato servizio da militare dal 1835 al 1848. Egli agiva, in pratica, in qualità di rappresentante personale del re, il quale aveva avocato a sé l'intero dossier delle relazioni con la Spagna.
Re di Spagna
[modifica | modifica wikitesto]Il tentativo ebbe successo il 16 novembre 1870, quando le Cortes decisero la restaurazione della monarchia designando Amedeo d'Aosta come nuovo Re di Spagna. Egli aveva ricevuto 191 voti a favore, contro 60 a favore della Repubblica Federale, 41 a favore di altri candidati o repubbliche e 19 schede bianche. Immediatamente una delegazione parlamentare si recò a Firenze per informare il nuovo sovrano, che accettò ufficialmente il 4 dicembre.[3] Sbarcato a Cartagena il 30 dicembre 1870, Amedeo entrò in Madrid il 2 gennaio 1871, per giurare, lo stesso giorno, sulla costituzione.
In Spagna i Savoia godevano di un notevole prestigio, loro derivato dalla brillante soluzione nazionale e costituzionale italiana, ma soffrivano di una profonda ostilità da parte dei partigiani del carlismo, per via del ruolo svolto dai Savoia nella deposizione del Papa-Re,[4] nonché da parte dei partigiani della casa di Borbone, a causa dell'annessione del Regno delle Due Sicilie sottratto ai Borbone di Napoli. Amedeo, inoltre, non fu in grado di recuperare posizioni presso la chiesa spagnola e l'aristocrazia locale, né fu capace di conquistare una sufficiente padronanza della lingua spagnola, tutti tratti che contribuirono a complicare ulteriormente la situazione del già tragico inizio di una rivolta indipendentista a Cuba.
L'arrivo di Amedeo in Spagna, anzi, contribuì a riunire tutta l'opposizione anti-liberale (dai repubblicani ai carlisti)[5]. Amedeo basava, infatti, il proprio potere sul supporto del Partito Progressista, che dominava le Cortes con ripetuti brogli elettorali. La situazione era tutt'altro che stabile e, nei due anni di regno, Amedeo ebbe sei diversi governi: l'elezione del nuovo re coincise, d'altra parte, con l'assassinio del generale Juan Prim, suo maggiore sostenitore, il 27 dicembre mentre Amedeo navigava verso Cartagena.
Quando i Progressisti si divisero fra monarchici e costituzionalisti, l'instabilità divenne ancor maggiore, sino a sfociare, nel 1872, in violenti scontri. Il 19 luglio del 1872 Amedeo subì un tentativo di assassinio al quale fortunatamente riuscì a scampare illeso. Contestualmente la Catalogna ed il Paese Basco venivano sconvolti da una rivolta carlista, seguita da ripetute azioni repubblicane un po' in tutto il paese. Il corpo dell'artiglieria, infine, scese in un inedito sciopero[6].
Fu così che, dopo appena due anni, Amedeo proclamò che, senza il supporto popolare, gli era impossibile regnare. L'11 febbraio 1873 firmò l'atto di abdicazione. Poco dopo pronunciò alle Cortes il discorso di rinuncia al trono, definendo ingovernabili gli Spagnoli[7], e alle dieci di sera della stessa giornata in Spagna venne proclamata la repubblica.
La prima Repubblica spagnola durò meno di due anni, cessando nel 29 dicembre 1874, quando Alfonso XII, figlio di Isabella II, venne proclamato re sotto la reggenza di Antonio Cánovas del Castillo, primo ministro spagnolo parecchie volte dal 1875 al 1897, data del suo assassinio.
Rientro in Italia
[modifica | modifica wikitesto]Completamente disgustato, Amedeo tornò a Torino dove assunse il titolo di duca d'Aosta, senza però ricoprire alcun ruolo politico, anche in seguito all'aggravarsi delle condizioni di salute della moglie Maria Vittoria (deceduta l'8 novembre 1876 per tubercolosi). Negli anni successivi il duca ricoprì incarichi di rappresentanza sotto il regno del fratello, divenuto nel 1878 re d'Italia con il nome di Umberto I.
Secondo matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Dopo dodici anni di vedovanza, l'11 settembre 1888 sposò a Torino la giovane nipote Maria Letizia Bonaparte, figlia della sorella Maria Clotilde, da cui ebbe un unico figlio Umberto, conte di Salemi.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Due anni dopo, appena quarantacinquenne, morì lo stesso Amedeo I, a causa di una polmonite durante la pandemia di influenza russa. Il suo corpo riposa nella cripta reale della basilica di Superga, sulle alture appena fuori Torino.
Massone, raggiunse il 33º e ultimo grado del Rito scozzese antico e accettato[8]
Omaggi
[modifica | modifica wikitesto]- Amedeo diede il proprio nome al Lago Amadeus in Australia centrale.
- Fra gli istituti scolastici intitolati a suo nome, dall'anno della sua morte, e ancora in attività, si segnala il Liceo classico statale Amedeo di Savoia di Tivoli.
- Le città di Torino e di Milano gli hanno dedicato una via centrale; a Torino è a lui intitolato anche un ospedale specializzato in malattie infettive.[9]
- Il compositore Giacomo Puccini, suo amico, alla sua morte compose "in una notte" l'elegia per quartetto d'archi denominata Crisantemi.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Dal primo matrimonio con la principessa Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna, erede di un antico casato piemontese, nacquero tre maschi:
- Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, secondo duca d'Aosta (1869-1931);
- Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta, conte di Torino (1870-1946);
- Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, duca degli Abruzzi (1873-1933).
Dalla seconda unione con sua nipote Maria Letizia Bonaparte, figlia di sua sorella Maria Clotilde di Savoia e del principe Napoleone Giuseppe Carlo Paolo Bonaparte, nacque un altro figlio maschio:
- Umberto di Savoia-Aosta, conte di Salemi (1889-1918).
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Ascendenza patrilineare
[modifica | modifica wikitesto]- Umberto I, conte di Savoia, circa 980-1047
- Oddone, conte di Savoia, 1023-1057
- Amedeo II, conte di Savoia, 1046-1080
- Umberto II, conte di Savoia, 1065-1103
- Amedeo III, conte di Savoia, 1087-1148
- Umberto III, conte di Savoia, 1136-1189
- Tommaso I, conte di Savoia, 1177-1233
- Tommaso II, conte di Savoia, 1199-1259
- Amedeo V, conte di Savoia, 1249-1323
- Aimone, conte di Savoia, 1291-1343
- Amedeo VI, conte di Savoia, 1334-1383
- Amedeo VII, conte di Savoia, 1360-1391
- Amedeo VIII (Antipapa Felice V), I duca di Savoia, principe di Piemonte, 1383-1451
- Ludovico, II duca di Savoia, principe di Piemonte, 1413-1465
- Filippo II, III duca di Savoia, principe di Piemonte, 1443-1497
- Carlo II, IV duca di Savoia, principe di Piemonte, 1486-1553
- Emanuele Filiberto, V duca di Savoia, principe di Piemonte, 1528-1580
- Carlo Emanuele I, VI duca di Savoia, principe di Piemonte, 1562-1630
- Tommaso Francesco, principe di Carignano, 1596-1656
- Emanuele Filiberto, principe di Carignano, 1628-1709
- Vittorio Amedeo I, principe di Carignano, 1690-1741
- Luigi Vittorio, principe di Carignano, 1721-1778
- Vittorio Amedeo II, principe di Carignano, 1743-1780
- Carlo Emanuele, principe di Carignano, 1770-1800
- Carlo Alberto, re di Sardegna, 1798-1849
- Vittorio Emanuele II, re d'Italia, 1820-1878
- Amedeo I, re di Spagna e I duca d'Aosta, 1845-1890
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze spagnole
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze italiane
[modifica | modifica wikitesto]— 5 dicembre 1866
— 4 marzo 1865
Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ferma restando la genealogia dei Savoia, il tema della successione ad Umberto II come capo del casato è oggetto di controversia tra i sostenitori di opposte tesi rispetto all'attribuzione del titolo a Vittorio Emanuele piuttosto che a Amedeo: infatti il 7 luglio 2006 la Consulta dei senatori del Regno, con un comunicato, ha dichiarato decaduto da ogni diritto dinastico Vittorio Emanuele ed i suoi successori ed ha indicato duca di Savoia e capo della famiglia il duca d'Aosta, Amedeo di Savoia-Aosta, fatto contestato anche sotto il profilo della legittimità da parte dei sostenitori di Vittorio Emanuele. Per approfondimenti leggere qui.
- ^ Pollock, Sabrina (agosto 2006), "Spain's Forgotten Queen", in European Royal History Journal 9.4 (LII): pagg. 25–26
- ^ Inizialmente, lo stesso Amedeo si era dimostrato particolarmente scettico nei confronti dell'accettazione di questa corona per la sua natura di tipo parlamentare, quindi frutto più di un compromesso politico che di una precisa volontà popolare. Un rifiuto simile in passato era già stato prescelto anziché un trono evidentemente instabile anche da altri sovrani in Europa come il re di Prussia al quale venne proposta la corona per la fondazione di un impero tedesco
- ^ Jordi Canal, V La grande famiglia, in Il calismo: Storia di una tradizione controrivoluzionaria nella Spagna contemporanea, collana Storiografica, Milano, Guerini e Associati, 2011, pp. 15-16,46, ISBN 978-88-6250-245-0.
- ^ Il 20 aprile del 1871, ad esempio, il capo repubblicano Emilio Castelar dichiarava alle Cortes:
«Visto il sentimento dell'opinione pubblica, Vostra Maestà dovrebbe andarsene ... a meno che desideri una fine simile a quella subita da Massimiliano I del Messico...»
- ^ Il povero re è ricordato aver pronunciato spesso, in italiano, il suo famoso «Ah, per Bacco, non capisco niente!»
- ^
«Sono ormai due anni che ho cinto la corona di Spagna e in paese vige una lotta costante, vedendo ogni giorno più lontana l'era della pace cui tanto ardentemente anelo. Se i nemici fossero stranieri, sarei il primo a combatterli. Tuttavia, tutti quelli che con la spada, la penna e le parole aggravano e perpetuano i mali della nazione sono Spagnoli. Tutti invocano il dolce nome della Patria. Tutti ricercano e si agitano per il suo bene e, nel fragore del combattimento, nel confuso assordante e contraddittorio clamore dei partiti, tra tante e tanto opposte manifestazioni dell'opinione pubblica, è impossibile stabilire quale sia vera, ed ancora più impossibile è trovare rimedio a tanti mali. Lo hanno cercato avidamente nella legge e la costituzione e non lo hanno trovato. Fuori dalla costituzione non lo può trovare chi ha giurato di osservarla.»
- ^ Archivo Histórico Nacional de Salamanca (A.H.N.S.), Carta de la Logia Nueva Sparta al hermano (masón) Amadeo de Saboya, Grado 33º(Diploma della Loggia "Nuova Sparta" al fratello (massone) Amedeo di Savoia, Grado 33º), anno 1872.
- ^ Ospedale Amedeo di Savoia (PDF), su comune.torino.it.
- ^ a b c d e f g h i j k Dal 2 gennaio 1871 al 10 febbraio 1873, in concomitanza con il suo regno sul trono spagnolo
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Jordi Canal, V La grande famiglia, in Il calismo: Storia di una tradizione controrivoluzionaria nella Spagna contemporanea, collana Storiografica, Milano, Guerini e Associati, 2011, ISBN 978-88-6250-245-0.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Amedeo I di Spagna
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Amedèo Ferdinando Maria di Savoia, duca d'Aosta, re di Spagna, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Francesco Lemmi, AMEDEO Ferdinando Maria di Savoia, duca di Aosta, re di Spagna, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929.
- Amedeo Ferdinando Maria di Savoia, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Amedèo Ferdinando Marìa di Savòia, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Amadeus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Carlo Pischedda, AMEDEO FERNANDINO MARIA di Savoia, duca d'Aosta, re di Spagna, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 2, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.
- (ES) Amedeo I di Spagna, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
- (CA) Amedeo I di Spagna (XML), in Gran Enciclopèdia Catalana on line, Enciclopèdia Catalana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 15592526 · ISNI (EN) 0000 0000 9921 1246 · SBN CFIV223928 · BAV 495/49719 · LCCN (EN) n86094965 · GND (DE) 120110059 · BNE (ES) XX1189767 (data) · BNF (FR) cb11992115h (data) · J9U (EN, HE) 987007271334105171 |
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