
Situazione
[modifica | modifica wikitesto]La penisola è ancora scossa dai moti del 1820-1821, iniziati in Spagna il 1º gennaio 1820, che si erano propagati nel 1820 a giugno in Sicilia e a luglio a Napoli. Nel marzo del 1821 inizia in Piemonte una serie di che provocano l'abdicazione di Vittorio Emanuele I.
I moti, con la richiesta della Costituzione e l'indipendenza dallo straniero, non ebbero successi duraturi.
Il Regno delle Due Sicilie chiede aiuto all'Austria e le truppe austriache sbaragliano i rivoltosi. Anche in Piemonte i ribelli sono sconfitti e sono eseguite condanne a morte; in molti riparano in esilio. Nel Lombardo-Veneto sono scoperte delle società segrete con conseguenti processi e condanne.
Gli stati principali sono:
- Regno Lombardo-Veneto: sotto il diretto controllo dell'Impero austriaco, rappresenta una delle regioni più sviluppate economicamente, ma anche un focolaio di malcontento a causa della dominazione straniera.
- Regno di Sardegna: il re è Vittorio Emanuele I, sul trono dal 1802.
- I circoli liberali piemontesi desiderano che il re si ponga alla guida di una campagna militare volta a liberare i territori lombardo-veneti dalla dominazione austriaca. Desiderano anche la concessione di una Costituzione.
- A marzo, allo scoppio dei moti, Vittorio Emanuele abdica a favore del fratello Carlo Felice che però è a Modena. Viene nominato reggente il principe Carlo Alberto che, senza consultare Carlo Felice, concede la Costituzione, che verrà abolita dal re al suo ritorno a Torino.
- Granducato di Toscana: il granduca è Ferdinando III, un esponente degli Asburgo-Lorena, che era tornato a capo del granducato dal 1814, dopo esserlo stato dal 1790 al 1801.
- Ducato di Parma e Piacenza: governato da Maria Luigia d'Austria, vedova di Napoleone ed anche lei esponente degli Asburgo-Lorena, con una forte influenza austriaca.
- Ducato di Modena e Reggio: sotto il dominio di Francesco IV d'Austria-Este, sul trono dal 1814, un esponente degli Asburgo-Lorena e quindi strettamente legato alla casa imperiale austriaca.
- Ducato di Massa e principato di Carrara: dal 1790 il sovrano è Maria Beatrice d'Este, vedova di Ferdinando Carlo Antonio d'Asburgo-Lorena, figlio di Maria Teresa. Maria Beatrice risiede a Vienna e da qui controlla e governa.
- Stato Pontificio: è esteso su una vasta area del centro Italia, si presenta some uno stato teocratico con a capo un monarca assoluto, con un'amministrazione centralizzata e conservatrice. Il papa è Pio VII eletto nel 1800.
- Regno delle Due Sicilie: comprendente il Mezzogiorno continentale e la Sicilia. Il re è Ferdinando I, salito al trono nel 1759, all'età di otto anni.
- Il regno è sconvolto dai moti iniziati l'anno precedente in Sicilia e repressi già nel novembre del 1820
- Nel continente i moti erano iniziati all'inizio di luglio del 1820, e il re aveva concesso la costituzione il 6 luglio. A marzo del 1821 le truppe austriache, richieste da Ferdinando, sconfiggono i rivoluzionari e la costituzione è revocata. Segue un periodo di repressioni, condotte dal ministro di polizia, Antonio Capece Minutolo, principe di Canosa.
- Altri stati sono la Repubblica di San Marino e il ducato di Lucca, governato da Maria Luisa di Borbone-Spagna.
Avvenimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 7 gennaio : Giovan Pietro Vieusseux, Imprenditore protestante di origine svizzera organizza l'opposizione liberale toscana e fonda a Firenze, con i suoi amici Gino Capponi, Raffaello Lambruschini, Cosimo Ridolfi, L'Antologia che mira a diffondere idee progressiste tra l'opinione pubblica. La loro preoccupazione principale è l'agricoltura, che deve essere modernizzata attraverso riforme economiche[1].
- 11-12 gennaio a Torino alcuni universitari sono arrestati al teatro d'Angennes. Il giorno successivo altri studenti organizzano una manifestazione di proteste e occupano l'università nonostante Prospero Balbo, preside dell'Università di Torino e ministro, li abbia sconsigliati. Intervengono invece 4 compagnie di granatieri che li disperdono a colpi di sciabola[2].
- 26 gennaio - 12 maggio: si riunisce a Lubiana un congresso; Ferdinando I delle Due Sicilie invoca l'intervento dell'Impero austriaco contro la rivoluzione liberale a Napoli e per bandire la costituzione del 1820[3].

- 7 - 9 marzo : le truppe degli insorti napoletani del comandate dal generale Guglielmo Pepe sono sconfitte dall'esercito austriaco, guidato dal generale Frimont, a Rieti e ad Antrodoco[4]. Il sovrano legittimo è restaurato a Napoli[5].
- 11 - 12 marzo: inizia il sollevamento dell'esercito in Piemonte. Gli insorti conquistano Torino e costringono Vittorio Emanuele I ad abdicare. Il colonnello di Santarosa, amico dell'erede presunto al trono Carlo Alberto, accorda il suo sostegno agli insorti. Il 16 marzo viene proclamata una Costituzione[6].
- 13 marzo: Vittorio Emanuele I, a causa del moto carbonaro capeggiato da Santorre di Santarosa, abdica a favore del fratello Carlo Felice, peraltro assente da Torino[2].
- 16 marzo: Carlo Alberto, reggente per conto di Carlo Felice che era fuori dal regno, concede la costituzione, ma sarà sconfessato dieci giorni dopo da Carlo Felice il quale chiamerà l'esercito austriaco perché invada il Piemonte e reprima il moto liberale.
- 17 marzo – Alessandro Manzoni scrive l'ode Marzo 1821. Verrà pubblicata nel 1848.
- 8 aprile: intervento delle truppe austriache contro l'insurrezione liberale piemontese, che è sconfitta alla Battaglia di Novara[7].
- Carlo Felice restaura il vecchio regime e inizia la repressione. Silvio Pellico, Federico Confalonieri e migliaia di liberali e carbonari sono arrestati o lasciano il paese.
- 5 maggio: Muore Napoleone a Sant'Elena per il cancro allo stomaco.
- 12 maggio: Si chiude il Congresso di Lubiana dove vengono confermate e rafforzate le decisioni prese nel precedente Congresso di Troppau.

- 20 giugno a Monticelli un raggruppamento composto da truppe napoletane, pontificie e austriache cattura Alessandro Massaroni, uno dei briganti più famosi del Baso Lazio. Il giorno seguente è decapitato a Fondi e la testa inviata a Frosinone per riscuotere la taglia.
- 24 luglio: a Novara i rappresentanti di Regno di Sardegna, Austria, Russia e Prussia firmano a Novara una convenzione che precisa le modalità con cui le truppe austriache occupano parte del territorio piemontese con l'obiettivo di difendere il re di Sardegna dai rivoltosi. Il firmatario per conto di Carlo Felice è il conte Vittorio di Latour. Le truppe austriache rimarranno in Piemonte fino al 1823
- 6 dicembre: Si chiude a Verona il processo contro Maroncelli, Pellico e altri. La condanna, firmata da Guglielmo Gardani, è alla pena capitale per Maroncelli, Pellico e Angelo Canova. Gli altri due imputati, Adeodato Ressi di Cervia e Giacomo Alfredo Rezia di Bellagio, sono condannati al carcere duro a vita. Il 6 febbraio del 1822 sua Maestà Francesco I "si è clementissimamente degnata" di ridurre le pene.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Musica
[modifica | modifica wikitesto]- a Parma inizia la costruzione del Nuovo Ducale Teatro, fondato da Maria Luigia d'Austria. I lavori finiranno nel 1829.
- 24 febbraio: al Teatro Apollo di Roma è rappresentata la Matilde di Shabran, melodramma giocoso in due att di Gioachino Rossini, su libretto di Jacopo Ferrettii, appartenente al genere opera semiseria; la rappresentazione vide Niccolò Paganini sostituire l'ammalato primo violino del Teatro Apollo[8]
- 15 maggio: al Teatro alla Scala debutta La sciocca per astuzia, opera buffa in 2 atti di Giuseppe Mosca, su libretto di Luigi Romanelli. Tra gli interpreti Teresa Belloc-Giorgi e Domenico Donzelli.
- 2 ottobre: Donna Aurora o sia Il romanzo all'improvviso di Francesco Morlacchi, debutta al Teatro alla Scala di Milano.
- 30 ottobre: l'Elisa e Claudio di Saverio Mercadante è rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano.
- Muzio Clementi compone la Didone Abbandonata, sonata per piano.
Poesia
[modifica | modifica wikitesto]- 17 marzo: Alessandro Manzoni scrive l'ode Marzo 1821.
- 19 luglio: Alessandro Manzoni scrive l'ode Il cinque maggio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lucienne Domergue e Georges Lamoine, Apres 89 la Revol Model, Presses Univ. du Mirail, 1991, p. 184, ISBN 978-2-85816-169-0.
- ^ a b Santorre di Santarosa, Storia della rivoluzione piemontese del 1821, traduzione di anonimo, Torino, 1850.
- ^ Auguste Wahlen, Nouveau dictionnaire de la conversation, vol. 15, Librairie-Historique-Artistique, 1843, p. 67.
- ^ Pietro Nelli, Roma Salaria Falacrina, Lulu.com, 2009, p. 107, ISBN 978-1-4092-8882-4.
- ^ Alfred Doneaud, La maison de Savoie, J. Corréard, 1869, p. 130.
- ^ Antoine-Vincent Arnault, Antoine Jay, Étienne de Jouy, Jacques Marquet de Norvins de Montbreton, M. de Norvins, Biographie nouvelle des contemporains, vol. 4, Librairie historique, 1822, p. 101.
- ^ Pierre Milza, Histoire de l'Italie: Des origines à nos jours, Fayard, 2005, p. 579, ISBN 978-2-213-64034-1.
- ^ (FR) Piotr Kaminski, Mille et un opéras, collana Les indispensables de la musique, Fayard, 2003, ISBN 978-2-213-60017-8.
Voci correlate
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