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Utente:Esculapio/Sandbox/FdQ Cephalopoda
Argonautoidea Cantraine, 1841 è una superfamiglia di molluschi cefalopodi dell'ordine Octopoda (sottordine Incirrata).[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questa sottofamiglia si caratterizzano per un marcato dimorfismo sessuale, che raggiunge l'acme in Tremoctopus violaceus: la femmina può raggiungere i 2 m di lunghezza, mentre il maschio non supera i 2,4 cm, ciò significa che la femmina può essere fino a 100 volte più grande del maschio e 40 000 volte più pesante[2]. Nelle altre specie le femmine misurano da un paio di decimetri a due metri, mentre il maschio generalmente non supera i tre centimetri; solo in Haliphron la differenza fra i due sessi è meno drammatica, raggiungendo il maschio i 30 cm di lunghezza.
L'ectocotile del maschio è molto più lungo delle altre braccia e normalmente si trova avvolto all'interno di una tasca posta sotto l'occhio; al momento dell'accoppiamento, la tasca si apre, il braccio si svolge e, col suo carico di spermatofore, si introduce nella femmina, staccandosi, per autotomia, dal corpo del maschio.[3][4]
Un carattere sinapomorfico di questo raggruppamento è rappresentato dalla presenza di pori acquiferi cefalici (due coppie in Tremoctopus, una coppia sulla sola faccia ventrale in Ocythoe).[4]
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Gli ottopodi della superfamiglia Argonautoidea sono cefalopodi olopelagici, cioè che compiono il loro intero ciclo biologico in mare aperto.
Hanno, infatti sviluppato adattamenti per vivere nell'habitat pelagico, grazie all'evoluzione di alcuni caratteri che riguardano principalmente l'incubazione delle uova e il galleggiamento. [5][6][4]
Nel genere Argonauta, le femmine hanno risolto il duplice problema dell'incubazione delle uova e del galleggiamento con un unico espediente evolutivo, lo sviluppo di una pseudoconchiglia, con funzione di ooteca, in grado di intrappolare l'aria. La pseudoconchiglia è dovuta a produzione di materiale calcareo da parte delle braccia dorsali. Analogo adattamento si osserva in Tremoctopus ma in questo genere la produzione di materiale calcareo è limitata a una piccola concrezione situata alla base della faccia interna delle braccia dorsali, cui aderiscono le uova fecondate, che la femmina accudisce sino alla schiusa[7]. Nel genere Ocythoe ... ovoviviparità .. vescica natatoria, simile a quella dei pesci.[8]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La superfamiglia comprende le seguenti famiglie:[1]
- Alloposidae Verrill, 1881 (1 specie)
- Argonautidae Tryon, 1879 (4 spp.)
- Ocythoidae Gray, 1849 (1 sp.)
- Tremoctopodidae Tryon, 1879 (4 spp.)
Relazioni filogenetiche
[modifica | modifica wikitesto]Oggi sappiamo che i membri della superfamiglia Argonautoidea sono derivati da un progenitore bentonico attraverso una serie di eventi evolutivi, fra i quali spiccano la "nanizzazione" del maschio, la produzione di materiale calcareo da parte delle braccia dorsali finalizzata all’adesione delle uova (solo nei generi Tremoctopus e Argonauta), l’ovoviviparità (solo in Ocythoe), a cui si aggiungono altre apomorfie, cioè caratteri neoevoluti, funzionali al galleggiamento neutro nella colonna d’acqua.
Riguardo le modalità riproduttive, è alquanto interessante che in nessuno degli ottopodi olopelagici sia avvenuta la regressione dell’incubazione delle uova, tipica di tutte le specie di polpi (Ottopodi Incirrati); piuttosto, l’evoluzione del modo di vita pelagico ha portato all’insorgenza di almeno due nuove caratteristiche: la produzione di materiale calcareo, per l’adesione delle uova fecondate, e l’ovoviviparità. Peraltro, il neo-evoluto carattere “produzione di cemento calca- reo da parte delle braccia dorsali” ha avuto un’espres- sione ben diversa nei generi Tremoctopus e Argonauta, in quanto la modificazione è, nel primo genere, limitata a una piccola area alla base della faccia interna delle braccia dorsali, dove aderiscono le uova fecondate, e molto più avanzata nel secondo genere, in cui si è sviluppato un nicchio-ooteca dalla complessa morfo- logia e dalle molteplici funzioni[4]
Alcune specie
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) MolluscaBase eds. (2024), Argonautoidea, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 19/11/2024.
- ^ (EN) Norman, M.D., Paul, D.; Finn, J.; and Tregenza, T., First encounter with a live male blanket octopus: the world's most sexually size-dimorphic large animal (PDF), in New Zealand Journal of Marine and Freshwater Research, vol. 36, 2002, pp. 733-736. URL consultato il 12 aprile 2013.
- ^ Jereb e Roper, 2014, p. 240
- ^ a b c d Bello G., Il polpo pignatta (PDF), in Di totani, polpi e altre storie di mare, Naturalmente - Fatti e trame della Scienza, 2008, pp. 20.
- ^ Bello G., Il polpo a vela (PDF), in Di totani, polpi e altre storie di mare, Naturalmente - Fatti e trame della Scienza, 2008, pp. 12-13.
- ^ Bello G., Il polpo coi buchi (PDF), in Di totani, polpi e altre storie di mare, Naturalmente - Fatti e trame della Scienza, 2008, pp. 15-17.
- ^ Tremoctopus: Brooding, Eggs, Embryos and Hatchlings, su Tree of Life Web Project. URL consultato il 22/11/2024.
- ^ (EN) Andrew Packard and Maurizio Wurtz, An octopus, Ocythoe , with a swimbladder and triple jets, in Philosophical Transactions of the Royal Society of London. Series B: Biological Sciences, vol. 344, n. 1309, 28 maggio 1994, pp. 261–275, DOI:10.1098/rstb.1994.0065. URL consultato il 21 novembre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Jereb P. e Roper C.F.E. (a cura di), Cephalopods of the world. An annotated and illustrated catalogue of cephalopod species known to date. Volume 3. Octopods and Vampire Squids., collana FAO Species Catalogue for Fishery Purposes, vol. 4, n. 3, Roma, FAO, 2014.
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