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Rutenio pentacarbonile
Rutenio pentacarbonile | |
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Nome IUPAC | |
pentacarbonilrutenio | |
Caratteristiche generali | |
Peso formula (u) | 241,12 |
Aspetto | liquido incolore |
Numero CAS | |
Proprietà chimico-fisiche | |
Temperatura di fusione | −17 °C (256 K)[1] |
Indicazioni di sicurezza | |
Il rutenio pentacarbonile è il composto metallorganico con formula Ru(CO)5. In questo composto il rutenio ha formalmente stato di ossidazione zero. In condizioni normali è un liquido incolore instabile, sensibile alla luce e al calore. È un composto di interesse accademico, intermedio nelle razioni di sintesi di altri complessi carbonilici di rutenio.[1][2]
Sintesi
[modifica | modifica wikitesto]Fu sintetizzato per la prima volta nel 1936, tramite carbonilazione di sali di rutenio in presenza di un riducente.[3] Più recentemente è stato preparato facendo reagire in autoclave Ru3(CO)12 con monossido di carbonio (≈200 atm),[1] o per fotolisi di Ru3(CO)12 in presenza di monossido di carbonio:[4]
- Ru3(CO)12 + 3 CO ⇄ 3 Ru(CO)5
Proprietà
[modifica | modifica wikitesto]La molecola di Ru(CO)5 ha una struttura a bipiramide trigonale, come illustrato in figura, con simmetria D3h.[5] Ru(CO)5 contiene un totale di 18 elettroni nel livello elettronico più esterno, e dovrebbe essere quindi stabile in base alla regola dei 18 elettroni, analogamente all'omologo Fe(CO)5 che è caratterizzato da una notevole stabilità. Ru(CO)5 è invece un composto instabile, decomponendosi rapidamente con formazione di una colorazione giallo-arancio dovuta a Ru3(CO)12.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) R. D. Adams, T. S. Barnard, J. E. Cortopassi, W. Wu e altri, Platinum-ruthenium carbonyl cluster complexes, in Inorg. Synth., vol. 32, 1998, pp. 280-284, DOI:10.1002/9780470132630.ch44.
- (EN) F. Calderazzo e F. L'Eplattenier, Pentacarbonyls of ruthenium and osmium. I. Infrared spectra and reactivity, in Inorg. Chem., vol. 6, n. 6, 1967, pp. 1220-1224, DOI:10.1021/ic50052a033.
- (EN) N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN 0-7506-3365-4.
- (DE) W. Manchot e W.J. Manchot, Darstellung von Rutheniumcarbonylen und -nitrosylen, in Z. Anorg. Allg. Chem., vol. 226, n. 4, 1936, pp. 385-415, DOI:10.1002/zaac.19362260410.
- (EN) P. Rushman, G. N. Van Buuren, M. Shiralian e R. K. Pomeroy, Properties of the pentacarbonyls of ruthenium and osmium, in Organometallics, vol. 2, n. 5, 1983, pp. 693-694, DOI:10.1021/om00077a026.
Altri progetti
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