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Discorso indiretto libero
Il discorso indiretto libero è una procedura usata nei testi narrativi. Consiste in una variante del discorso indiretto, che fonde le modalità del discorso diretto e di quello indiretto in una forma ibrida.
L'espressione traduce il tedesco erlebte Rede, 'discorso rivissuto', e indica un discorso indiretto in cui siano stati eliminati i verbi reggenti (tipicamente verbi dichiarativi come "dire", "pensare", "chiedere", "ordinare" ecc.). È discorso indiretto in quanto passa attraverso la mediazione del soggetto riferente, ma mantiene stilemi e strutture grammaticali del discorso diretto. L'eliminazione delle virgolette o di altri segni che delimitino il discorso diretto fa sì che le voci dei personaggi risultino fuse con quella del narratore.[1]
Nella narrativa più antica era soggetto ad un uso assai limitato. Fu invece caratteristico della letteratura realista del XIX secolo. È comunque tipico della lingua comune dell'oralità, in cui un narratore racconta dei fatti e dà voce alle persone coinvolte direttamente, mutando il proprio punto di vista.[1]
Maestri di questo stile sono stati, nella letteratura europea, gli scrittori Gustave Flaubert e Jane Austen.[senza fonte]
Nella letteratura italiana, questo tipo di discorso è stato ampiamente utilizzato nella tecnica narrativa da Giovanni Verga. Ad esempio, all'inizio della novella Rosso Malpelo, Verga scrive:
- Del resto, ella lo vedeva soltanto il sabato sera, quando tornava a casa con quei pochi soldi della settimana; e siccome era malpelo c'era anche a temere che ne sottraesse un paio di quei soldi...
- Qui il discorso indiretto libero esprime il punto di vista della madre del protagonista.
- Del resto, ella lo vedeva soltanto il sabato sera, quando tornava a casa con quei pochi soldi della settimana; e siccome era malpelo c'era anche a temere che ne sottraesse un paio di quei soldi...
Sempre il Verga, nel romanzo Mastro-don Gesualdo, scrive:
- Egli invece non aveva sonno. Si sentiva allargare il cuore. Gli venivano tanti ricordi piacevoli. Ne aveva portate delle pietre sulle spalle, prima di fabbricare quel magazzino! E ne aveva passati dei giorni senza pane, prima di possedere tutta quella roba!
- La parte sottolineata è un discorso indiretto libero, mancando il verbo introduttivo e la congiunzione subordinante.
- Egli invece non aveva sonno. Si sentiva allargare il cuore. Gli venivano tanti ricordi piacevoli. Ne aveva portate delle pietre sulle spalle, prima di fabbricare quel magazzino! E ne aveva passati dei giorni senza pane, prima di possedere tutta quella roba!
Oppure ancora:
- Ed anche la roba era fatta per lui, che pareva ci avesse la calamita.
Il discorso indiretto "non libero" sarebbe: "E dicevano che anche la roba...".
Luigi Pirandello, nella novella Ciàula scopre la luna, scrive:
- Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola là, eccola là, la Luna.... C'era la luna! la luna!
- La parte sottolineata è un esempio di discorso indiretto libero, il pensiero di Ciàula.
- Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola là, eccola là, la Luna.... C'era la luna! la luna!
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giulio Ferroni, Storia della letteratura italiana - Dall'Ottocento al Novecento, ed. Einaudi Scuola, Milano, 1995, ISBN 88-286-0075-6.