Muraena helena

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Disambiguazione – Se stai cercando altre specie della famiglia note con il nome italiano murena, vedi Muraenidae.
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Murena
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
ClasseActinopterygii
SottoclasseNeopterygii
InfraclasseTeleostei
SuperordineElopomorpha
OrdineAnguilliformes
FamigliaMuraenidae
SottofamigliaMuraeninae
GenereMuraena
SpecieM. helena
Nomenclatura binomiale
Muraena helena
Linnaeus, 1758
Sinonimi

Gymnothorax muraena (Bloch & Schneider, 1801)
Limamuraena guttata (Risso, 1827)
Limmamuraena guttata (Risso, 1827)
Muraena australiae (Richardson, 1848)
Muraena bettencourti (Osório, 1911)
Muraena guttata (Risso, 1827)
Muraena helaena (Linnaeus, 1758)
(errore ortografico)

Muraena helena australiae (Richardson, 1848)
Muraena punctata (Rafinesque, 1810)
Muraena romana (Shaw, 1803)
Muraena variegata (Rafinesque, 1810)
Muraena vorax (Ogilby, 1907)
Muraenophis bettencourti (Osório, 1911)
Muraenophis fulva (Risso, 1810)
Muraenophis helena (Linnaeus, 1758)
Murenophis bettencourti (Osório, 1911)
Thyrsoidea atlantica (Johnson, 1862)
(fonti: FishBase e WoRMS)

Nomi comuni

Murena mediterranea
Murena comune

Alcuni esemplari pescati

La murena[2] (Muraena helena Linnaeus, 1758) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Muraenidae.

Distribuzione e habitat

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È diffusa nel Mar Mediterraneo e nell'Atlantico orientale (dal sud dell'Inghilterra fino al Senegal, comprendendo le zone costiere di Azzorre, Madera, Isole Canarie, e Capo Verde)[3]. È comune nel Mediterraneo e nei mari italiani[4] eccetto che nel nord del mar Adriatico[5].

Popola fondali scogliosi o corallini privi di sedimentazione e ricchi di anfratti a profondità tra 5 e 50 metri. Gli individui giovanili si trovano spesso in acque bassissime[6].

Come tutti gli anguilliformi la murena presenta corpo serpentiforme e pinna dorsale, caudale e anale unite in una pinna mediana continua. Il corpo è piuttosto massiccio e relativamente compresso ai lati per tutta la sua lunghezza, la sezione del corpo è ovale e non rotondeggiante come, ad esempio, nell'anguilla. Gli occhi sono abbastanza piccoli; la bocca è molto ampia e armata di denti lunghi e appuntiti rivolti all'indietro. La narice posteriore è dotata di un tubulo ed è situata davanti all'occhio. L'apertura branchiale è piccola, rotondeggiante, situata appena dietro la testa. La pinna dorsale inizia subito dietro agli occhi; la pinna anale ha la sua origine leggermente più indietro della metà del corpo. In questa specie sono assenti le pinne ventrali (come in tutti gli anguilliformi) e le pinne pettorali. Manca inoltre la lingua. La pelle è viscida e priva di scaglie visibili[4][5][6].

Il colore di fondo è bruno scuro o quasi nero completamente cosparso di macchie giallastre di forma, numero e dimensioni estremamente variabili[4].

La taglia massima è di 150 cm, la misura più comune è di circa 80 cm[3].

È un pesce notturno e territoriale[3] che trascorre le ore di luce nascosto in tana[5].

Alimentazione

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Si nutre di pesci, crostacei e molluschi[4], soprattutto cefalopodi. Caccia di notte serpeggiando tra gli scogli e ricercando le prede con l'olfatto molto sviluppato[5].

La riproduzione avviene in estate. Le larve sono leptocefali[4].

La murena si cattura soprattutto con nasse e palamiti. Abbocca con facilità alle lenze, soprattutto di notte, e spesso trancia il terminale con i denti. È anche preda frequente dei pescatori subacquei. Le carni sono buone ma ricche di lische[5].

Pericolosità per l'uomo

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La murena può attaccare anche senza essere provocata a causa della sua territorialità[3]. È particolarmente rischiosa l'abitudine di certi subacquei di offrire cibo alle murene con le mani[6]. Il morso della murena è molto doloroso[5] ma non è certo se siano presenti tossine nella saliva[7]. Tossine in grado di provocare l'emolisi sono invece certamente presenti nel sangue della murena e di numerosi altri anguilliformi come l'anguilla e il grongo. Queste tossine, di natura proteica, sono attive solo se introdotte nel circolo sanguigno dell'uomo mentre sono innocue per ingestione. Vengono comunque inattivate dalla cottura[7]. Circolano sul conto di questo animale dall'aspetto inquietante alcune leggende sinistre e del tutto irreali come, ad esempio, che nell'Antica Roma, dove le murene erano tra i pesci più apprezzati, i vivai di questi pesci venissero alimentati con carne umana[5].

  1. ^ (EN) Smith, D.G., Muraena helena, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Mipaaft - Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it. URL consultato il 21 agosto 2018.
  3. ^ a b c d (EN) Muraena helena, su FishBase. URL consultato il 21/07/2014.
  4. ^ a b c d e Enrico Tortonese, Osteichthyes, Bologna, Calderini, 1975.
  5. ^ a b c d e f g Francesco Costa, Atlante dei pesci dei mari italiani, Milano, Mursia, ISBN 88-425-1003-3.
  6. ^ a b c Patrick Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito, Egidio, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 88-8039-472-X.
  7. ^ a b Ghiretti e Cariello, Gli animali marini velenosi e le loro tossine, Piccin, 1984, ISBN 978-88-299-0271-2.
  • Mojetta A., Ghisotti A, Flora e Fauna del Mediterraneo, Mondadori, 2003, ISBN 88-04-38574-X.

Voci correlate

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Altri progetti

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