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Suore della carità di Strasburgo
Le suore della carità di Strasburgo (in francese sœurs de la charité de Strasbourg o anche sœurs de la Toussaint) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La congregazione fu fondata dal vescovo di Strasburgo, Armand de Rohan-Soubise, per l'assistenza agli ammalati e agli anziani negli ospedali e nei ricoveri della diocesi: le prime suore si formarono presso le suore ospedaliere di San Paolo di Chartres e il 21 giugno 1734 tornarono in diocesi, fissando la casa-madre a Saverne.[2]
La comunità sopravvisse alla rivoluzione francese; nel 1827 la casa-madre fu trasferita a Strasburgo, in rue de la Toussaint, e nel 1828 l'istituto ottenne il riconoscimento civile da Carlo X.[2]
Le case aperte dalle suore della carità a Zams, Monaco, Paderborn, Fulda, Untermarchtal, Friburgo ed Heppenheim, nel corso degli anni, si resero autonome dando origine ad altrettante congregazioni indipendenti; da esse derivarono anche le congregazioni di Vienna, Zagabria, Innsbruck e Hildesheim.[3]
Le suore della carità di Strasburgo ricevettero il pontificio decreto di lode il 5 agosto 1870 e le loro costituzioni vennero approvate definitivamente il 19 dicembre 1884.[3]
Attività e diffusione
[modifica | modifica wikitesto]Le suore si dedicano all'educazione e alla cura di bambini, anziani e ammalati.
Sono presenti in varie località della Francia;[4] la sede generalizia è a Strasburgo.[1]
Alla fine del 2008 la congregazione contava 128 religiose in 26 case.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario Pontificio per l'anno 2010, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Il sito web ufficiale delle suore della carità di Strasburgo, su soeurs.de.la.charite.free.fr. URL consultato il 14 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2014).