Discussione:Sistema elettorale

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Sistema elettorale
Argomento di scuola secondaria di II grado
Materiadiritto ed economia
Dettagli
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Progetto Teknopedia e scuola italiana

Avrei piacere di avere maggiori delucidazioni sulla legge elettorale recentemente approvata. In particolare vorrei capire cosa succede dei voti di quei partiti che non raggiungono il quorum. Come vengono conteggiati. Grazie A. Pazienza

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alla voce "è ritornata la legge proporzionale" sarebbe meglio aggiungere che qualcuno, come il presidente dei DS Massimo D'Alema, dubita che sia una legge "proporzionale" in quanto in pratica, prevedendo un premio di maggioranza di coalizione, non rispecchia fedelmente i voleri dell'elettorato. Inoltre le liste bloccate e l'indicazione del leader della maggioranza non sono tipiche di una legge proporzionale (alla quale generalmente sono associati collegi plurinominali con voto di preferenza) (APR, Crema) Non penso che il dubbio di D'Alema (che non è un politologo) sia rilevante, visto che alla fine l'elemento chiave del proporzionale è la distribuzione dei seggi ai partiti in base alla quantità di voti ricevuti, cosa che non viene annullata dal premio di maggioranza (Anghelos)

la parte relativa al confronto fra proporzionale e maggioritario mi lasca perplesso, mi sembra imprecisa e sommaria (C. B.)

In effetti è un confronto molto impreciso. Basti pensare che è assurdo, relativamente ai sistemi elettorali italiani, classificare come "proporzionale" il sistema della Camera, e "maggioritario" quello delle provinciali e comunali (>15mila), visto che sostanzialmente, al di là della lista bloccata, trattasi del medesimo sistema elettorale. Penso che l'articolo andrebbe rivisto in più parti.--Lochness 13:10, 12 gen 2007 (CET)[rispondi]

Revisione completata.--Lochness 18:39, 15 gen 2007 (CET)[rispondi]

Ma non esiste un quorum per le elezioni non referendarie in Italia? Se per assurdo si va a votare in 50, va bene lo stesso?

Le elezioni non hanno quorum. Ma il tasso di partecipazione alle elezioni politiche in Italia è tradizionalmente altissimo.

cambio definizione

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Ho cambiato la definizione base di sistema elettorale, orientandomi su una definizione più ampia ed esaustiva.

Inoltre ho introdotto alcune precisazioni sulla classificazione dei sistemi elettorali: non tutti gli studiosi sono infatti d'accordo nel classificarli in "maggioritari", "proporzionali" e "misti". Alcuni, ad esempio, li classificano non in base al principio logico (maggioritario o proporzionale) ma in base agli effetti concreti dei sistemi (ad esempio, il "proporzionale" spagnolo è molto più selettivo del sistema misto del "mattarellum" italiano, che prevedeva 75% dei seggi col "maggioritario" e 25% col "proporzionale")

Puzza di copy viol

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cito dall' articolo:

«Quale dei due sia il migliore, o se sia preferibile un'alternanza tra i due, è lasciato al giudizio del lettore.»

Direi da cancellare!!! Concordo sulla necessità di wikificare, ma è necessario una persona esperta nell'argomento!! 18:27, 17 dic 2007 (CET)


Sono d'accordo anch'io sulla cancellazione. Il problema, così, è mal posto. E' come se ci si chiedesse: "è meglio un martello o una brugola?". Dipende da cosa ci vuoi fare e su quale materiale vuoi usarli! Un identico sistema elettorale, applicato in paesi con caratteristiche diverse, sortirà esiti diversi. Non capisco inoltre l' "alternanza fra i due": che una legislatura si elegge col maggioritario, quella dopo col proporzionale e quella dopo ancora di nuovo col maggioritario?! --R Paul 22:25, 20 gen 2008 (CET)[rispondi]

Sistema proporzionale

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Ho modificato il punto in cui si diceva che il sistema proporzionale è caratterizzato dalla distribuzione dei seggi fra le liste in proporzione ai voti ottenuti "in ampie circoscrizioni elettorali". Il sistema spagnolo, ad esempio, ha circoscrizioni piccole, ma resta comunque un sistema basato sulla ripartizione proporzionale dei seggi fra le liste. Mi piace poco inoltre questa frase: "Si presenta quindi come un sistema elettorale basato sulla democraticità e rappresentatività in quanto permette di fotografare la situazione reale del Paese". La parola "democraticità" poi mi sembra decisamente fuori luogo: come a dire che un paese che adotti il maggioritario sia poco (o meno) democratico. --R Paul 19:42, 20 gen 2008 (CET)[rispondi]

Attenzione a non confondere l'uninominale col maggioritario!

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In questa voce si confonde piú volte il maggioritario con l'uninominale.

Maggioritario è qualsiasi sistema che dia la maggioranza assoluta dei seggi a chi ha la maggioranza relativa. Se c'è il premio di maggioranza non è piú proporzionale, perché i seggi non sono piú in proporzione. Tra l'altro il meccanismo dei "premi di maggioranza", lungi dall'essere tipico è usato poco all'estero.

Sì. Credo che la sezione "Il sistema maggioritario" andrebbe chiamata direttamente "Sistema uninominale". "Uninominale" è contrapposto a "plurinominale"; "maggioritario" è contrapposto a "proporzionale", ma le cose non sono necessariamente collegate. Per esempio, il sistema elettorale del Senato prima del referendum era uninominale ma sostanzialmente proporzionale; il sistema attuale per la Camera è plurinominale ma maggioritario.--Pop Op 16:46, 3 apr 2008 (CEST)[rispondi]


Credo che nella voce si dovrebbe rammentare con maggiore enfasi che non vanno confusi l'uninominale col maggioritario, e il plurinominale (o voto di lista) col proporzionale. Apporterei i seguenti cambiamenti:

(introduzione) - introdurrei la questione del numero delle preferenze: con 1 o pochi voti espressi da ciascun elettore si devono assegnare molti seggi;

(sistemi maggioritari) - definirei il maggioritario uninominale semplice (sistema anglosassone) come la prima soluzione di tale questione: i seggi vengono assegnati tenendo conto della maggioranza dei voti espressi in collegi uninominali; - introdurrei la questione che in questo sistema la maggioranza dei seggi potrebbe non essere assegnata al partito con la maggioranza dei voti a livello generale (nazionale), e le soluzioni del doppio turno (sistema francese) e del voto alternativo (sistema australiano), sottolineando la maggiore economicità ed eticità di quest'ultimo rispetto al primo; - specificherei che il maggioritario non è necessariamente legato all'uninominale, dato che la maggioranza dei seggi può essere assegnata tenendo conto solo della maggioranza dei voti anche in collegi plurinominali o al limite in un collegio unico (sistemi purtroppo attualmente vigenti per il 55% dei seggi rispettivamente del Senato e della Camera italiani);

(sistemi proporzionali) - definirei il proporzionale plurinominale (di lista) puro (sistema olandese) come la seconda soluzione della questione del numero delle preferenze: i seggi vengono assegnati tenendo conto della proporzionalità con i voti dati ad ogni partito, secondo l'equazione seggi partito : seggi totali = voti partito : voti totali; spiegherei i vari metodi di attribuzione dei resti; introdurrei il principio del voto singolo trasferibile (sistema irlandese), paragonandolo al voto alternativo; - introdurrei la questione che in questo sistema i seggi di un collegio potrebbero non essere assegnati al partito con la maggioranza dei voti a livello locale, e la soluzione di calcolare la proporzionalità a livello di collegi locali invece che a livello generale (nazionale)(sistema spagnolo), sottolineando che in questo caso meno sono i seggi da assegnare per ogni collegio, più distorto è il proporzionale; - specificherei che il proporzionale non è necessariamente legato al plurinominale (di lista), dato che può essere applicato in un collegio unico generale (nazionale) suddiviso in circoscrizioni uninominali (sistema simile a quello in vigore per le Province italiane);

(sguardo d'insieme) - riassumerei la teoria elettorale fin qui esposta ribadendo che dall'unione delle due coppie di alternative maggioritario/proporzionale e uninominale/plurinominale scaturiscono quattro sistemi di base: maggioritario semplice, maggioritario di lista, proporzionale puro, proporzionale uninominale, e che diminuendo sempre più il numero dei seggi da assegnare in un collegio si va dal proporzionale al maggioritario, così come diminuendo sempre più il numero di candidati da indicare su una lista si va dal plurinominale all'uninominale;

(sistemi misti) - descriverei quindi i vari sistemi misti in vigore nei vari paesi del mondo, sottolineando che il sistema tedesco, grazie al meccanismo dello scorporo, è l'unico sistema in cui maggioritario e proporzionale non sono semplicemente affiancati, ma piuttosto compongono un sistema elettorale del tutto nuovo (vedi voce in calce);

(conclusioni) - sottolinerei che un buon sistema elettorale è condizione necessaria ma non sufficiente per la democraticità di un paese, insieme a un sistema di partecipazione nella scelta dei candidati (es.: primarie) e un controllo delle spese elettorali.

(Sergio, 4 settembre 2010)

(nooo, non diffondiamo disinformazione!)

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Io non diffondo disinformazioni. Anzi. La legge Calderoli si basa su un sistema proporzionale (con premio di maggioranza). Chi toglie informazioni di questo tipo, gridando al lupo (e togliendo un link), pratica una forma di disinformazione.--Enzino (msg) 00:41, 4 mag 2009 (CEST)[rispondi]

Ti rispondo con un appunto che fecero a me prima che affinassi i miei studi e la mia posizione sull'argomento: come può essere proporzionale un sistema che può dare una comoda maggioranza assoluta a chi ha il 33%? Io all'epoca non seppi rispondere al mio interlocutore.--Lochness (msg) 01:40, 4 mag 2009 (CEST)[rispondi]
Si vede che non sei matematico. E che non hai letto Condorcet. In un sistema proporzionale, questo è possibile.--Enzino (msg) 06:30, 4 mag 2009 (CEST)[rispondi]
Non ho mai amato le teorie immaginifiche. E Condorcet è una teoria immaginifica, non ssendo mai stato utilizzato da nessuno stato.--Lochness (msg) 14:31, 4 mag 2009 (CEST)[rispondi]
Le utopie (e i grandi inventori, tipo Leonardo) presentano idee non soluzioni pratiche. Le idee sono molto più belle (perché o finché lo restano) che certe leggi elettorali (tipo Porcellum o Mattarellum). Ma è vero, Condorcet ha anche scritto, riconoscendolo, che non era possibile in pratica usare il suo metodo.--Enzino (msg) 19:18, 4 mag 2009 (CEST)[rispondi]
Anche quella di Thomas Hare era una teoria immaginifica, no? Secondo il mio Zingarelli 2009, l'agg. significa "ricco di immagini, che abbonda di immagini". Una parola non proprio usuale. Grazie per la scoperta.--Enzino (msg) 23:21, 4 mag 2009 (CEST)[rispondi]


La matematica non è un'opinione. Ovviamente anche in un sistema proporzionale (non puro), in condizioni particolari, può capitare che un partito che abbia il 33% ottenga la maggioranza dei seggi. Ma non è questo il caso della legge elettorale nazionale attualmente in vigore in Italia. Il sistema elettorale scaturito dalla legge Calderoli è innanzitutto un sistema misto: per il 55% (45% dei seggi dell'opposizione +10% di soglia minima per accedere al premio) è inequivocabilmente proporzionale (con clausola di sbarramento); per il rimanente 45% (55% -10%) è un maggioritario di lista. Nel caso in cui la coalizione vincente ottenga il 55% o più dei voti, il sistema funzionerebbe interamente come un proporzionale. Ma nel caso, all'estremo opposto, in cui la coalizione vincente ottenga solo il 10% dei voti, tale coalizione otterrebbe 5,5 volte più seggi di quanti ne avrebbe con un proporzionale semplice! In pratica, se in presenza di due coalizioni, entrambe intorno al 45% dei voti, la distorsione risulterebbe minima, in presenza di tre o più coalizioni, anche se una intorno al 40%, si verificherebbe il paradosso che la maggioranza dei seggi andrebbe alla coalizione che non ha ricevuto il 60% dei voti validi. Paradosso tipico dei sistemi maggioritari. L'impossibilità di esprimere preferenze nelle liste, inoltre, allontana questo sistema elettorale tanto dalle migliori tradizioni proporzionali, quanto dai sistemi maggioritari uninominali, nei quali perfino i candidati possono essere scelti tramite le primarie. L'indicazione del candidato premier, infine, costituisce un evidente paradosso costituzionale, non giova alla divisione dei poteri e mina il principio dell'assenza di vincolo di mandato...

(Sergio, 4 settembre 2010)

Riferimenti diretti alle fonti

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Sebbene in fondo alla voce sia presente un elenco di fonti autorevoli, mancano tutti i riferimenti ad esse. Non è chiaro, quindi, in quali punti e in quale misura tali fonti siano state effettivamente utilizzate. Secondo me non guasterebbe aggiungere i riferimenti, magari ricordandolo attraverso il template NN. --Gmacar (msg) 18:05, 13 nov 2009 (CET)[rispondi]

modello tedesco

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Il sistema elettorale tedesco viene qui (e purtroppo anche nelle dichiarazioni dei politici italiani) definito un "proporzionale con clausola di sbarramento". Credo che la definizione sia profondamente sbagliata. In Germania metà dei seggi della Camera bassa vengono assegnati tramite maggioritario uninominale semplice, l'altra metà tramite proporzionale di lista. E' quindi un sistema prettamente misto in cui nessuno dei due sistemi originari prevale sull'altro. Il meccanismo dello scorporo (applicato senza liste civetta, fenomeno italiano) prevede che nell'assegnazione dei seggi proporzionali si tenga conto di quanti ne sono già stati assegnati col maggioritario, consentendo una suddivisione complessiva dei seggi che rispecchia le percentuali di voto degli elettori (con le distorsioni dovute alla presenza di partiti forti a livello regionale e all'applicazione della clausola di sbarramento). Al tempo stesso la rappresentatività a livello di collegio è totalmente garantita, nè più nè meno che nel Regno Unito o negli Stati Uniti. Tale sistema garantisce quindi i vantaggi del maggioritario uninominale e quelli del proporzionale di lista e minimizza gli svantaggi di entrambi. Per la sua semplice genialità meriterebbe di essere definito non già un sistema misto (termine utilizzato con una sfumatura dispregiativa dai sostenitori del maggioritario uninominale semplice o del proporzionale di lista puro), ma un sistema composto: non giustappone i due semplici modelli originari, ma li compone in un nuovo modello.

(Sergio, 4 settembre 2010)

Ho commentato la sezione "Sistemi italiani", decisamente localistica. Andrebbe creata la voce Sistema elettorale italiano. --Horcrux92. (contattami) 14:55, 29 apr 2013 (CEST)[rispondi]

Come non ho detto, ho fatto io. Ora bisogna aggiustare la voce --Horcrux92. (contattami) 15:12, 29 apr 2013 (CEST)[rispondi]


Ho l'impressione che alla voce manchino buona parte dei concetti teorici legati ai sistemi di voto quali maggiori tipologie di sistemi di voto ((link) e proprietà desiderabili da un sistema di voto (transitività, ottimalità di pareto, vincitore di condorcet ecc.). Andrebbero inserite in questa voce vero? --Trismitril (msg) 12:29, 27 lug 2013 (CEST)[rispondi]