Bozza:Luigi Dell'Anna
Nasce a Gallipoli il 21 Giugno del 1930 da Dell’Anna Michele e Bruno Michela, galugnanesi entrambi di antica stirpe, momentaneamente a Gallipoli per ragioni di lavoro. Il 27 Aprile del 1961 sposa Maria Luisa Cucurachì dalla quale ha due figlie, Antonella nel 1962 e Maria Michela nel 1969. Laureatosi in chimica nel Luglio 1954 si dedica subito al sogno di sempre; la ricerca scientifica. E' stato primo assistente straordinario e poi aiuto alla cattedra di mineralogìa, quindi professore incaricato di geochimica e di giacimenti minerari. Nel 1971 libero docente di mineralogia, infine professore ordinano di mineralogia nel 1975. E' stato direttore dell'Istituto di Mineralogia e Petrografìa dal 1981 al 1983, e del Dipartimento Geomineralogico dal 1983 al 1986. E' stato il primo a ricercare e studiare in dettaglio e sistematicamente i minerali presenti nelle formazioni sedimentarie della Puglia ed in particolare nelle bauxiti, nelle terre rosse, nelle rocce presenti nella Punta delle Pietre Nere del Gargano, nei calcari e nelle calcareniti. Chiamato ad analizzare il materiale dentro le appena scoperte grotte di Castellana nota che dagli escrementi degli innumerevoli abitanti delle stesse, i pipistrelli, si è formato un nuovo minerale, a tutti sconosciuto. Lo presenta alla scienza davanti alle camere della RAI come Francoanellite in onore dello scopritore delle grotte, suo fraterno amico, Franco Anelli, a Gino legato da profonda stima. E' fra i soci fondatori del gruppo italiano delI'AIPEA (Associazione Internazionale per lo studio delle Argille) e per lunghi anni membro del suo consiglio direttivo nonché organizzatore del relativo congresso internazionale tenuto a Bari dal 14 al 16 Ottobre 1976. Socio della SIMP (Società Italiana di Mineralogia e Petrologia), è stato anche componente di numerose commissioni della stessa, membro del Consiglio di Presidenza ed, ancora una volta, organizzatore del congresso SIMP tenuto a Bari dal 30 Settembre al 3 Ottobre 1980. Muore il 12 Agosto 1992 per leucemia. Resta un dubbio atroce, quello che a causare la morte siano state le sostanze chimiche e gli apparecchi per i raggi x, suoi quotidiani compagni di lavoro per tantissimi anni. Oggi l’Università degli Studi di Bari ha un’aula a lui nominata, e Galugnano una via.