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Discussione:Emanuele Severino
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comunque semmai è il paragrafo "Pensiero" che potrebbe violare il copyright--Squittinatore 12:47, 19 mag 2006 (CEST)
Ritengo che alcune afermazioni qui riportate siano illogiche o tautologiche e perciò indegne di una intelligente enciclopedia colletiva. Mi chiedo se questa sintesi del pensiero di Emanuele Severino non sia troppo superficiale o se non sia effettivamente troppo nebbioso il pensiero stesso del filosofo. Non sta ai revisori verificare. Sottopongo alla comunità di Teknopedia le seguenti osservazioni sul testo: - "ogni essente (cioè ogni cosa che è) proprio in quanto essente è": tautologia - "essere significa non essere un nulla": nel caso il nulla sia definito come l'assenza dell'essere, ci troviamo di fronte ad un'altra tautologia. Altrimenti sarebbe doverosa una precisazione sull'essenza del nulla(!). - "ogni essente è identico a sé": cosa significa "essere identico"? Nel caso si intendesse "essere proprio quell'essente" ci troveremmo di fronte ad un'altra tautologia; se si intendesse un'affinità rispetto ad un ente astratto, o se l'identità dell'essente si ravvisasse in proprietà sensoriali, sarebbe necessario approfondire gli aspetti filosofici profondi e antichi che ne discendono. - "non è altro da sé": idem, se per "altro da se" si intende tutto l'essente che non è proprio quell'essente, ci troveremmo di fronte all'ennesima tautologia. - "perciò non è il suo essere un nulla": attenzione, qui non si sostiene che l'essente non sia un nulla, come precedentemente, ma si sostiene che l'essente (un nome a soggetto) non sia il "suo essere il nulla" (un verbo a predicato), per cui si verifica un salto nel metapensiero. Leggiamo bene la frase: la noia (essente) non è il suo non essere nulla. Insomma, la noia non è la non-noisità. Vero o falso? Attenzione, la noia non è neanche la noiosità! - "L'essente si oppone all'altro da sè": opporsi?! - "Da qui ne deriva che l'essente e' eterno": Amen. matteoeo, 25/8/06— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Matteoeo~itwiki (discussioni · contributi) 23:14, 24 ago 2006 (CEST).
- Non è compito di chi scrive su una enciclopedia render conto di quel che scrive Emanuele Severino. Il suo pensiero per molti versi "dogmatico" non è differente da quello di un Martin Heidegger, ma nell'atto di scrivere una voce riguardante un autore lo si deve fare acriticamente (sullla Teknopedia anglofona parlano di "NPOV", ovvero, "neutral point of view), badando bene però di riportare le circostanziate opinioni contrarie di altri autori (e mai inserire le nostre, nell'atto dello scrivere un articolo enciclopedico). Che le proposizioni della Filosofia Continentale siano tautologie ce lo spiega la Filosofia Analitica, ma questo non ha importanza quando si compone una voce biografica sul noto filosofo italiano. --82.56.182.146 (msg) 20:44, 7 dic 2011 (CET)
- perche le definizioni non siano solo parole ed autoaffermazioni che non chiariscono niente che si deve fare? --109.118.82.194 (msg) 09:40, 11 gen 2024 (CET)
semplifico stub
[modifica wikitesto]ho un pò tagliato e semplificato lo stub, perché saltava un troppi passaggi e si prestava a critiche come quella sopra riportata (infondata nel merito, ma che sicuramente centra il punto per quanto riguarda la chiarezza della voce). Severiniani....al lavoro! --Qskwatsch 21:28, 28 ago 2006 (CEST)
In questi giorni sto riscrivendo integralmente la parte relativa al pensiero, cercando di essere sintetico ma senza tralasciare i tratti salienti dell'elaborato pensiero di Severino . Ritengo che la versione precedente fosse incompleta e molto stringata . Ovviamente sono aperto a critiche e migliorie....la pagina è ancora in costruzione , quindi cercherò di ampliarla ulteriormente. PlanetX , 13/08/07— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da PlanetX (discussioni · contributi) 17:46, 13 ago 2007 (CEST).
Notorietà internazionale di Severino
[modifica wikitesto]Mi sono permesso di eliminare la richiesta di citazione necessaria dopo l'affermazione che cita Severino come uno dei maggiori filosofi italiani sul piano internazionale. All'interno degli ambienti accademici infatti non vi sono dubbi sulla novità e sull'importanza delle sue teorie. Non può esistere una citazione che lo indichi come uno dei maggiori filosofi italiani sul piano internazionale perché non si tratta di un dato oggettivo, ma di un sentimento "popolare". Il fatto che Severino venga citato spessissimo in ambiente universitario, che collabori con numerosi filosofi di fama, che abbia scritto numerose opere di forte rilievo filosofico, che sia membro dell'accademia dei Lincei e che scriva per il maggior quotidiano nazionale sono prove più che sufficienti. Woodward , 24/11/07— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Woodward (discussioni · contributi) 17:23, 24 nov 2007 (CET).
A Woodward La popolarità, così come sembri intenderla tu, non è un "dato oggettivo" e non è nemmeno un "sentimento popolare": dunque non è molto significativo riportare questo dato in una voce enciclopedica. Dici giustamente che S. è membro dei Lincei e che scrive sul maggior quotidiano nazionale: questo non basta, ovviamente!, a conferirgli rilievo internazionale (se scrivesse anche sul New York Times e su El Pais sarebbe già diverso). Ogni volta che tu usi espressioni del tipo "all'interno degli ambienti accademici" sarebbe opportuno aggiungere l'aggettivo "italiani" per rendere la frase più aderente al vero. Che poi un qualche professore o scrittore di filosofia venga "citato spessissimo" non è un segno della sua (buona)fama o della stima che se ne ha: credo tu sappia benissimo che in molte università (soprattutto da parte di un certo tipo di studiosi di filosofia) si cita S. come esempio negativo. Inoltre, scrivere che "all'interno degli ambienti accademici infatti non vi sono dubbi sulla novità e sull'importanza delle sue teorie" è palesemente controfattuale, specie visto il grande eco che hanno avuto le critiche di manifesta incompetenza rivolte a S. da Massimo Mugnai e Piergiorgio Odifreddi. Dire che S. collabori con numerosi filosofi di fame non è nè vero nè falso; cosa vuol dire infatti "collaborare"? A parte conferenze o dibattiti, non sono disponibili articoli schiettamente filosofici scritti da Severino con altri filosofi; solo in presenza di questi articoli sarebbe serio affermare che c'è stata una vera e propria collaborazione: ne conosci qualcuno? Per tutti questi motivi ritengo necessaria la richiesta di citazione necessaria dopo l'affermazione secondo cui Severino sarebbe un filosofo italiano di fama internazionale. Nocs76, 18/7/08— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.14.188.106 (discussioni · contributi) 16:21, 18 lug 2008 (CEST).
- Emanuele Severino è uno dei filosofi italiani più noti a livello nazionale, a livello internazionale è conosciuto invece Gianni Vattimo. Quanto alle accuse di incompetenza che provengono da Massimno Mugnai, sono condivisibili, benché mi chiedo quali competenze possa avere la Filosofia Continentale (poesia camuffata da Scienza, per Rudolf Carnap). Quelle di Piergiorgio Odifreddi invece non hanno senso, poiché egli finge di non ricordare che la logica matematica è un sottoinsieme della logica aristotelica, quindi chiunque applichi la logica meno stringente apparirebbe come incompetente ad un logico matematico. --82.56.182.146 (msg) 20:57, 7 dic 2011 (CET)
Scusate ma a sembra che qui sia wikipedia... Non vedo alcuna fonte a sostegno di qualunque informazione qui scritta.... Leggo "Testi di approfondimento su Severino".... Ma messi a caso (come penso...) o qualcuno li ha letti? Tante informazioni senza straccio di fonte in wiki non possono stare...--AnjaManix (msg) 14:24, 21 ago 2008 (CEST)
Insomma, ragazzi, Gianni Vattimo è citato 6 volte nella Stanford Encyclopedia of Philosophy e Severino manco una... Severino è uno fra i filosofi più noti a livello nazionale, se volete scrivere "internazionale", inserite una fonte (magari non italiana)!--Pop Op 20:14, 13 mar 2010 (CET)
- PS: ho letto la discussion sopra, prima del mio commento, l'ho letta e... mi pare assolutamente inconcludente.--Pop Op 20:16, 13 mar 2010 (CET)
A riprova dell’inconfutabile notorietà e l’incontrovertibile importanza (ovviamente “a livello internazionale”, c’è per caso un livello nazionale per il pensiero filosofico?) del suo pensiero, mi permetto di citare una lettera aperta pubblicata su Repubblica, il 22 febbraio 2001, dal titolo emblematico “La sua lezione è pari a quella di Heidegger”, scritta da un altro dei più noti ed importanti filosofi italiani “a livello internazionale”, Massimo Cacciari, in occasione del commiato del filosofo bresciano dall'insegnamento universitario:
«Caro Professore, fu soltanto dopo la pubblicazione del mio Krisis, nel 1976, che lessi per la prima volta le sue fondamentali opere degli anni Cinquanta e Sessanta. Ma credo che proprio la distanza della mia formazione filosofica e delle mie prime esperienze culturali e politiche dal suo percorso di studioso e dall'ambiente in cui esso maturò, mi abbia permesso di avvicinarmi, forse più di altri, al significato davvero decisivo che il suo pensiero riveste per la filosofia del Novecento. Finché la «storia» della filosofia contemporanea continuerà ad essere «giocata» o all'interno della «linea» nietzschiana-heideggeriana-ermeneutica, o nell'opposizione tra questa e quella analitica, temo non ne risulterà mai comprensibile il vero problema. Esso risulta evidente, a mio avviso, soltanto sulla base di una radicale contradizione, di un autentico dramma a due protagonisti: Heidegger e Severino. Si tratta di una relazione inconciliabile, di un aut aut. Quando finiranno le chiacchiere e confusioni alla moda, quando si potrà studiare la nostra epoca da una «buona» distanza, non dubito che tale decisione apparirà il problema fondamentale della nostra filosofia - e non solo. Heidegger - senza alcuna distinzione tra le varie fasi del suo pensiero - coglie tutta l' intrinseca debolezza dell'antiplatonismo idealistico e nietzschiano, per svilupparlo (lungi dal negarlo!), coerentemente e radicalmente, in un grandioso anti-Parmenide. L'opera di Severino (mille miglia oltre ogni astratta polemica) rappresenta l'altro polo. Davvero, ogni altra posizione sembra oggi «costretta» nella forma di questa polarità. Non credo, caro Professore, che aver compreso la sua lezione significhi semplicemente esplorare i contorni di tale polarità e saggiarne le conseguenze. Significa affrontarne la sua pretesa definitività, il suo «consummatum est». La strada finisce anche giungendo alla mèta - anch'essa è aporia. E l' aporia può essere nuovo inizio. Su questo «scommettono» i suoi migliori allievi, io credo. Ne segua benevolmente l'improbus labor, senza mai consolarne debolezze e contraddizioni. »
Spero che queste parole (di uno dei più autorevoli filosofi italiani, prestigioso almeno quanto il già entusiasticamente citato Gianni Vattimo) dirimano definitivamente il puerile dubbio posto in questa discussione,
- Saluti a tutti, MAURUS FLAVUS 15:15, 6 giu 2011 (CEST)
Seriamente secondo qualcuno si può affermare da un punto di vista neutrale che Severino sarebbe uno dei massimi pensatori contemporanei? Non è un poco di parte? Perché dalla mia esperienza nell'accademia, quasi ovunque fuori dall'Italia quando si chiede di Severino ci si sente rispondere "Severino chi?". Forse bisognerebbe ripensare questo giudizio così lapidario; bene che qualcuno ritenga Severino il più grande pensatore contemporaneo, ma da lì a scriverlo su Teknopedia ce ne passa. No? Tanto per fare un esempio - ma mi sento un poco in imbarazzo perfino a dover argomentare in questo senso - Derrida (lui sì uno dei pensatori più quotati del '900) ha una voce di wikipedia praticamente in ogni lingua letteraria, Severino invece solo in sei di cui due sono il latino e il sardo. Forse prima di gridare al miracolo bisognerebbe guardarsi meglio intorno— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.95.57.11 (discussioni · contributi) 10:03, 12 nov 2015 (CET).
Peraltro esiste assolutamente un livello nazionale per il pensiero filosofico, e la prova di ciò sono proprio i pensatori che citi: filosofi quali Severino e Cacciari sono molto noti a livello nazionale, ma assai poco noti a livello internazionale. Al contrario filosofi quali Roberto Esposito o Paolo Virno sono molto noti a livello internazionale, ma poco noti a livello nazionale. Questo perché chi ha avuto modo di strutturare l'accademia (perché ne occupava le cattedre) sono proprio Severino e i suoi numerosi allievi (che ancora hanno saldamente in mano lo studio della filosofia a Venezia e Milano, ma non solo), e che come è chiaro proponevano se stessi sul piano nazionale. Vi faccio l'esempio di Galimberti, tanto per citarne uno, notissimo in Italia (ma lo stesso Cacciari da anni ormai è molto più presente in prima serata su Rai 3 che ai convegni in giro per il mondo) ma assai meno all'esterno. Sia chiaro, non c'è un giudizio di valore in quanto scrivo ma la constatazione che il numero di volte in cui un autore è citato in articoli e monografie e/o invitato a convegni e seminari è misurabile: nel caso degli autori in discussione, esso non è abbastanza significativo da permettere pareri entusiasti quali "uno dei massimi pensatori contemporanei". Severino fuori dall'Italia è poco citato, checché ne dicano i suoi allievi, e c'è poco da fare. Come pars construens un esempio di filosofo italiano "tra i massimi filosofi contemporanei" (perché centrale rispetto al dibattito filosofico contemporaneo, e lo si vede dal numero di convegni e monografie che vengono organizzati intorno al suo pensiero) è a buon diritto Giorgio Agamben. Magari Severino è un genio, non sto discutendo questo. Il fatto è che i convegni su Severino fuori dall'Italia sono uno per decennio.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 94.247.8.11 (discussioni · contributi) 14:13, 19 gen 2016 (CET).
- "La logica matematica è un sottoinsieme della logica aristotelica". Una fesseria così grossa (è vero infatti esattamente il contrario, qualunque studente alla terza lezione di Logica 1 lo sa, a meno che il docente non sia a sua volta ignorante) che, a parte che pensare che questa persona sa di logica quanto Severino sa di logica, cioè zero, non so cos'altro fare. Di conseguenza, mi chiedo con quale autorità e competenza questa persona si erga a giudice dell'opinione di Odifreddi. Forse questa persona non sa (anzi sicuramente non lo sa) che Odifreddi, prima di mettersi a fare il divulgatore (spesso un ottimo divulgatore), è stato (e quindi è tutt'ora) un matematico di primissimo ordine a livello internazionale. Il suo testo sulle teoria della ricorsione è uno dei capisaldi del settore. Riguardo poi all'internazionalità di Severino, decisamente non pervenuta. Anche quella di Vattimo è discutibile. Il mondo è pieno di gente citata 6 volte sulla Stanford, ma non penso che tutte queste persone abbiano una rilevanza internazionale; magari sono solo studiosi più o meno noti, non certo dei Dummett, dei Kripke, dei Bachelard, dei Brandom ecc. ecc. Non vedo poi come la testimonianza di Cacciari, conosciuto se possibile ancor meno di Severino nel mondo, possa contare qualcosa. Ci sono invece filosofi italiani molto noti all'estero, pressoché sconosciuti in patria (sospetto perché troppo difficili per chi è abituato alle "vette del pensiero" severiniano o cacciarese)...non faccio nomi per non indurre il sospetto di campanilismi.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.15.101.11 (discussioni · contributi) 13:31, 5 giu 2021 (CEST).
- Credo che un criterio oggettivo per stabilire la popolarità di un autore italiano all'estero sia controllare quali testi sono stati tradotti in ingleseː di Severino sul catalogo della Library of Congress ho trovato solo The essence of nihilism, London, New York, Verso, 2016, su 141 titoli; di Giorgio Agamben, per esempio, sono presenti 398 titoli, di cui molti in inglese. Ontoraul (msg) 15:27, 5 giu 2021 (CEST)
- Un buon criterio ma parziale. Alcuni autori italiani (tipo Floridi, De Caro e Cellucci) scrivono soprattutto in inglese (e le loro opere inglesi sono tutte presenti, a quanto vedo - anche quelle italiane veramente). Inoltre, devi rapportare al numero di pubblicazioni totali. Certo, Severino 1 su 141 è veramente prossimo allo zero LOL. [@ Ontoraul] — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.15.101.11 (discussioni · contributi) 13:38, 5 giu 2021 (CEST).
- Giunto sulla voce quasi per caso (patrolling di servizio), constato una discussione in corso e un reiterarsi di modifiche opinabili e prive di idonee fonti a supporto in voce. Aggiungo altresì che ragionamenti (e ricerche) debbono essere scevri d preferenze, opinioni, giudizi personali etc. e soprattutto occorre non confinarsi, in "un'ottica geo-politica limitata", al solo e limitato contesto anglosassone. Difatti, mi è bastata una seppur rapida e parziale ricerca per rinvenire opere o contributi del soggetto in molteplici lingue (ad es. spagnolo/catalano, tedesco, inglese, francese, croato, portoghese, polacco, rumeno, finlandese,..); accanto a queste se ne trovano altre (sempre in lingua non italiana) che trattano del soggetto stesso, in qualche caso esso è citato/parte nel titolo/sottotitolo stesso dell'opera (ne cito alcuni giusto per darvi spunto e a riprova: Una introducció al pensament d'Emanuele Severino ; Tècnica, història i discurs en el pensament d'Emanuele Severino ; Trois versions du nihilisme : Nietzsche, Heidegger, Severino ; Schwerpunkt: Italienische Philosophie heute mit Beiträgen zu Croce, Gramsci, Agamben, Umberto Eco, Emanuele Severino, Toni Negri, Gianni Vattimo und Roberto Esposito). Orbene, è sufficiente approfondire l'indagine per rinvenirne certamente altri d'ambedue le casistiche succitate. Buona continuazione --BOSS.mattia (msg) 22:19, 5 giu 2021 (CEST)
- Che Severino abbia scritto in molte lingue implica che abbia anche rilevanza internazionale? Non mi pare. Il fatto che esistano alcuni sparuti lavori (tra cui una tesi di dottorato) che se ne occupano tantomeno evita che se oggi ci andassimo a fare un giro nei Dipartimenti di filosofia spagnoli/catalani, tedeschi, inglesi, francesi, croati, portoghesi, polacchi, rumeni, finlandesi ecc. ben pochi saprebbero chi è (ordine penso dell'1 e qualcosa percento). Però sì, effettivamente la discussione è sterile.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.15.101.11 (discussioni · contributi) 20:53, 5 giu 2021 (CEST).
- Si legga con cura quanto espresso più sopra: non ho trattato della rilevanza o meno del soggetto; ho congiuntamente reso manifesta la motivazione del mio intervento e i "confini" della medesima, ricordo come hai reiterato l'inserimento in voce della seguente -visibile in cronologia- che cito: <<Fuori dai confini italiani, invece, è pressoché sconosciuto>>. Oltre ad essere affermazione mal posta, essa porta in seno ed insinua il significato d'essere "pressoché ignoto all'estero", ed il tutto senza portarvi idonee fonti/riferimenti a supporto. Ho approfondito, sebbene rapidamente, e ne è uscito un lungo elenco d'opere (non una come leggo poco più sopra) in varie lingue: già da sola questa verifica fa decadere e/o comunque mette in seria discussione ciò che intendevi veicolare nel tuo testo. Qui solo mi sono accodato, dandovi spunti e notizia; nel resto del discorso non mi sono inoltrato, giustappunto, lasciando agli interessati l'indagine ulteriore. Saluti --BOSS.mattia (msg) 23:28, 5 giu 2021 (CEST)
- [@ BOSS.mattia] Accogliendo il cortese invito alla rilettura, sono rivenuto con alacre attenzione al suo intervento di poco sopra. Non per mero fine polemico, ma accompagnato da un sincero anelito di critica e auto-critica, nell'intenzione cioè di rinvenire possibili sfumature dello stesso che mi fossero sfuggite o, semplicemente, le cui conseguenze non fossero state da me sviscerate nella loro interezza. E ciononostante, mi duole ribadirle che non posso far altro che reinviare a quanto da me asserito in prima istanza, e cioè, che l'esistenza di traduzioni e/o pubblicazioni del Severino in una, più o tutte le lingue straniere non è di per sé sufficiente né, da un lato, a suffragare la rilevanza internazionale dell'autore, né dall'altro a refutare la contraria affermazione che egli sia pressoché ignoto a livello internazionale. Mi pare darsi qui una situazione analoga a quella di qualcuno che sostenga che l'assenza di una dimostrazione della non definibilità del quadrato rotondo è sufficiente a non affermare l'inesistenza di tale ipotetica figura, anche qualora, si badi bene, si prescindesse dalla disponibilità di prove che, in questo come nell'altro caso, sono al contrario più che bastanti a stabilire la tesi richiesta (ovviamente, per la matematica con una certezza che non può corrispondere al caso del Severino, gli è che dovremmo altrimenti postulare un tribunale che stabilisca la maggiore o minore importanza dei filosofi nel Mondo, ciò che è assurdo, e pur tuttavia non sconfessa il buon grado di confidenza che possiamo addurre nella fattispecie severiniana). Riguardo infine alle opere di terzi sull'autore in questione, non era ovviamente mia intenzione sottendere che lei avesse menzionato una sola opera, ma piuttosto evidenziare come la sua rapida ricerca (che per altro ho provato a far da me, e che tanto rapida pur non mi parse) ha restituito un numero comunque limitato di opere, à savoir 4, di cui una tesi di dottorato che, stando ad ulteriori indagini sul dibattito sollevato dalla medesima in termini di pubblicazioni e convegni, pare non aver avuto una particolare risonanza. Insomma, il caso si configura ben diverso se invece ci si volge a rapide ricerche relative ad opere di e su autori italiani cui, stavolta sì, possiamo senza remore attribuire una rilevanza internazionale.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.15.101.11 (discussioni · contributi) 22:43, 10 giu 2021 (CEST).
- OT. in sostanza con una ricerca approfondita hai rinvenuto gli stessi 4 libri che ho trovato io in soli pochi minuti, in una battura: mi da da pensare e al contempo mi rassicura sulle mie modalità d'indagine :)
Venendo, invece, nuovamente alla questione: la farò breve. Tu hai introdotto in voce <<Fuori dai confini italiani, invece, è pressoché sconosciuto>> asserzione alquanto ardita da porre con tale incuranza e/o leggerezza, il tutto senza idonee fonti come da linee guida. Nel mio intervento ho pertanto rimosso tale affermazione, ma -si noti- non l'ho di certo sostituita con una opposta che affermasse ad es. la sua "rilevanza/notorietà all'estero". Dunque si resti coerenti con quanto fattualmente verificatosi e non si cerchi di far deviare il discorso. Chioso: se tu personalmente non lo reputi noto a livello internazionale non è un buon motivo, qui su Teknopedia, per inserire tale asserzione in voce. Abbiamo linee guida, criteri e convenzioni da rispettare. --BOSS.mattia (msg) 15:56, 11 giu 2021 (CEST)- [@ BOSS.mattia] "in sostanza con una ricerca approfondita hai rinvenuto gli stessi 4 libri che ho trovato io in soli pochi minuti, in una battura: mi da da pensare e al contempo mi rassicura sulle mie modalità d'indagine". Sì, da da pensare anche a me. Di solito restringendo lo scope, per autori internazionalmente noti, inizia a uscire tantissima roba che ricerche più late non catturano. Per il resto, sono d'accordo sul rimuovere la mia affermazione (il tempo farà il suo mestiere).— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.47.31.79 (discussioni · contributi) 11:26, 16 giu 2021 (CEST).
- OT. in sostanza con una ricerca approfondita hai rinvenuto gli stessi 4 libri che ho trovato io in soli pochi minuti, in una battura: mi da da pensare e al contempo mi rassicura sulle mie modalità d'indagine :)
- [@ BOSS.mattia] Accogliendo il cortese invito alla rilettura, sono rivenuto con alacre attenzione al suo intervento di poco sopra. Non per mero fine polemico, ma accompagnato da un sincero anelito di critica e auto-critica, nell'intenzione cioè di rinvenire possibili sfumature dello stesso che mi fossero sfuggite o, semplicemente, le cui conseguenze non fossero state da me sviscerate nella loro interezza. E ciononostante, mi duole ribadirle che non posso far altro che reinviare a quanto da me asserito in prima istanza, e cioè, che l'esistenza di traduzioni e/o pubblicazioni del Severino in una, più o tutte le lingue straniere non è di per sé sufficiente né, da un lato, a suffragare la rilevanza internazionale dell'autore, né dall'altro a refutare la contraria affermazione che egli sia pressoché ignoto a livello internazionale. Mi pare darsi qui una situazione analoga a quella di qualcuno che sostenga che l'assenza di una dimostrazione della non definibilità del quadrato rotondo è sufficiente a non affermare l'inesistenza di tale ipotetica figura, anche qualora, si badi bene, si prescindesse dalla disponibilità di prove che, in questo come nell'altro caso, sono al contrario più che bastanti a stabilire la tesi richiesta (ovviamente, per la matematica con una certezza che non può corrispondere al caso del Severino, gli è che dovremmo altrimenti postulare un tribunale che stabilisca la maggiore o minore importanza dei filosofi nel Mondo, ciò che è assurdo, e pur tuttavia non sconfessa il buon grado di confidenza che possiamo addurre nella fattispecie severiniana). Riguardo infine alle opere di terzi sull'autore in questione, non era ovviamente mia intenzione sottendere che lei avesse menzionato una sola opera, ma piuttosto evidenziare come la sua rapida ricerca (che per altro ho provato a far da me, e che tanto rapida pur non mi parse) ha restituito un numero comunque limitato di opere, à savoir 4, di cui una tesi di dottorato che, stando ad ulteriori indagini sul dibattito sollevato dalla medesima in termini di pubblicazioni e convegni, pare non aver avuto una particolare risonanza. Insomma, il caso si configura ben diverso se invece ci si volge a rapide ricerche relative ad opere di e su autori italiani cui, stavolta sì, possiamo senza remore attribuire una rilevanza internazionale.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.15.101.11 (discussioni · contributi) 22:43, 10 giu 2021 (CEST).
Dio Può Distruggere Tutto E Ricrearlo A Suo Piacimento?
[modifica wikitesto]Vorrei far notare come l'espressione "Nel corso della storia della filosofia, Dio è sempre stato visto come l'essere eterno ed immutabile, dotato della capacità di creare gli enti dal nulla e di farli ritornare nel nulla se essi non si fossero meritati la salvezza" nel paragrafo Dio e Superdio sia un eccessiva generalizzazione: Bruno,gli stessi filosofi fisici rivalutati da Severino nonchè talora sia Platone che Aristotele non sembrano affermare di Dio cose come queste; inoltre un altro celebre esempio è dato da Spinoza nella sua Etica. L'idea di un Dio sì fatto sarebbe più comune ad un pensiero di matrice ebraico-cristiana o da religione rivelata che seppur antiquissime, non bastano a giustifiacare la proposizione in tali termini. Propongo di modificarla in senso più limitato e meno totale. -Utente:Ultima— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Ultima (discussioni · contributi) 16:22, 2 gen 2008 (CET).
- Ciao, la voce in questione riguarda Severino e il suo pensiero; bisogna descrivere (possibilmente in maniera fedele) la sua teoria e non quello che pensiamo della sua teoria; ovviamente nulla ti impedisce (anzi sarebbe ottimo) di inaugurare un paragrafo "Critiche al pensiero di Severino" (Ovviamente rispettando gli standard: citazione fonti, autori, controrisposte di Severino etc, etc). Per farlo non devi chiedere il permesso a nessuno Aiuto:Be_bold - --Qskwatsch 16:03, 5 mar 2008 (CET)
Ciao. Secondo me l'affermazione in questione (che dio sia sempre stato visto dalla filosofia come creatore degli enti dal nulla) è imprecisa anche come rappresentazione del pensiero di Severino. Lui non afferma che la filosofia (Platone Aristotele ecc..) abbia sempre pensato che Dio crei gli enti dal nulla. Dice che a partire da Platone la filosofia afferma l'esistenza di qualcosa che si crea dal nulla (gli enti divenienti attestati dall'esperienza). E che quando (come la filosofia tradizionale di Paltone, Aristotele ecc...) afferma anche l'esistenza di qualcosa di immutabile (un "Dio" in senso ampio), lo fa come tentativo di risolvere contraddizioni logiche che altrimenti nascerebbero da questa tesi. Di conseguenza gli immutabili della filosofia (tra cui anche il Dio creatore dal nulla del cristianesimo, che però è solo una delle tante versioni)sono per lui il prodotto di un ragionamento "nichilistico" (cioè che parte dall'assunto che qualcosa nasce dal nulla e diventa nulla). Per questo motivo sostiene che l'immutabile di cui lui afferma l'esistenza è un'altra cosa rispetto a ciò che i filosofi normalmente chiamano Dio. La voce andrebbe quindi in effetti precisata (Nicola)— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 141.20.195.248 (discussioni · contributi) 14:23, 3 giu 2009 (CEST).
Già che c'ero l'ho precisata io :) (sempre Nicola)— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 141.20.195.248 (discussioni · contributi) 12:10, 5 giu 2009 (CEST).
Rimozione avviso obsoleto
[modifica wikitesto]Visionata la voce ed appurato che è ora corredata oltre che da una folta bibliografia critica anche da numerose note e fonti a piè pagina, rimuovo l'obsoleto avviso di mancanza di fonti documentali. Cordialità, --MAGNUM CHAOS 16:58, 25 gen 2012 (CET)
neoparmenidismo
[modifica wikitesto]Ho visto che la voce 'neoparmenidismo' indirizza alla voce 'Emanuele Severino', ma la filosofia di Severino non fa parte del neoparmenidismo, né tanto meno è interscambiabile con esso.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 91.105.17.5 (discussioni · contributi) 00:11, 22 ott 2012 (CEST).
Biografia - attività accademica
[modifica wikitesto]"Dal 2001 è stato professore ordinario" mi pare inesatto. Nel 2001 Severino ha 72 anni, quando i professori ordinari, prima del 2007, diventavano professori fuori ruolo. Bisognerebbe correggere in "Fino al 2001 è stato professore ordinario". Ma vorrei prima una conferma della veridicità della mia affermazione.— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.40.153.8 (discussioni · contributi) 14:28, 2 ago 2014 (CEST).
tra i maggiori pensatori contemporanei
[modifica wikitesto]Frase poco enciclopedica, più adatta ad una agiografia. Severino è personalità di spicco, ma usare termini così iperbolici da rasentare la caricatura non gli rende giustizia.--Michele Gardini (msg) 12:44, 10 feb 2016 (CET)
Collegamenti esterni modificati
[modifica wikitesto]Gentili utenti,
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Collegamenti esterni modificati
[modifica wikitesto]Gentili utenti,
ho appena modificato 2 collegamenti esterni sulla pagina Emanuele Severino. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:
- Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20160916191823/http://www.filosofia.it/images/download/argomenti/SguardosuSeverino_Miligi_Torno_07.pdf per http://www.filosofia.it/images/download/argomenti/SguardosuSeverino_Miligi_Torno_07.pdf
- Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20140912031622/http://www.filosofia.it/essais/ per http://www.filosofia.it/essais/
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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 03:25, 10 apr 2019 (CEST)
Necessità dell'oltrepassamento
[modifica wikitesto]Questo paragrafo fa venire in mente 2 cose: o Severino pensava e scriveva supercazzole o chi ha scritto il testo ha poche idee ben confuse e quindi non è capace di farsi intendere. Letteralmente incomprensibile. --2001:B07:A5A:2171:5EF:58BE:10D5:92CB (msg) 08:00, 25 ott 2020 (CET)
- Condivido: un guazzabuglio che sembra uno scioglilingua. --93.34.124.204 (msg) 21:13, 14 set 2021 (CEST)
Collegamenti esterni interrotti
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