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Giorgio, duca di Kent
Giorgio | |
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Duca di Kent | |
In carica | 12 ottobre 1934 – 25 agosto 1942 |
Predecessore | Edoardo Augusto |
Successore | Edward, duca di Kent |
Nome completo | George Edward Alexander Edmond |
Onorificenze | Duca di Kent |
Nascita | Sandringham House, Sandringham, 20 dicembre 1902 |
Morte | Morven, 25 agosto 1942 (39 anni) |
Sepoltura | Saint George's Chapel, Castello di Windsor, 25 agosto 1942 in seguito Royal Burial Ground, Frogmore, Windsor |
Dinastia | Sassonia-Coburgo-Gotha, Windsor |
Padre | Giorgio V del Regno Unito |
Madre | Maria di Teck |
Consorte | Marina di Grecia |
Figli | Principe Edward, duca di Kent Principessa Alexandra Principe Michael |
Religione | Anglicanesimo |
Firma |
Giorgio, duca di Kent (nome completo George Edward Alexander Edmond; Sandringham, 20 dicembre 1902 – Morven, 25 agosto 1942), è stato un membro della famiglia reale britannica, quinto figlio di Giorgio V del Regno Unito e di Maria di Teck. Detenne il titolo di duca di Kent dal 1934 fino alla morte, avvenuta nel 1942.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nascita
[modifica | modifica wikitesto]Il principe Giorgio nacque il 20 dicembre 1902 a York Cottage, nella tenuta di Sandringham House, nel Norfolk; suo padre era Giorgio, principe di Galles, il maggiore tra i figli sopravvissuti di re Edoardo VII e della regina Alessandra. Sua madre era Maria, principessa di Galles, la maggiore delle figlie del duca Francesco di Teck e della duchessa Maria Adelaide di Hannover. Al momento della nascita era quinto nella linea di successione al trono. Come nipote in linea maschile di un monarca britannico gli venne assegnato il titolo di "Sua Altezza Reale principe Giorgio di Galles".
Venne battezzato nella cappella privata del castello di Windsor il 26 gennaio 1903 da Francis Paget, vescovo di Oxford, con acqua comune, invece che con acqua del fiume Giordano, come avveniva normalmente per i battesimi reali. Furono suoi padrini e madrine:
- i nonni, re Edoardo VII e la regina Alessandra
- il prozio, principe Valdemaro di Danimarca
- il principe Luigi di Battenberg
- la prozia, Dagmar di Danimarca, imperatrice madre di Russia
- la prozia, principessa Cristiano di Schleswig-Holstein (nata Elena di Sassonia-Coburgo-Gotha).
Educazione e carriera
[modifica | modifica wikitesto]Il principe Giorgio fu inizialmente educato da un tutore e in seguito si unì al fratello maggiore, il principe Enrico (il futuro duca di Gloucester), alla Scuola preparatoria di corte di San Pietro a Broadstairs, nel Kent. All'età di tredici anni, come era avvenuto prima di lui ai fratelli Edoardo (il futuro Edoardo VIII) e Alberto (il futuro Giorgio VI), andò al college della Marina, prima a Osborne e in seguito a Dartmouth. Rimase nella Royal Navy fino al 1929, a bordo della HMS Iron Duke e della HMS Nelson. Dopo aver lasciato la Marina, trovò impiego prima al Ministero degli esteri e in seguito a quello dell'interno, divenendo così il primo membro della famiglia reale britannica a lavorare come un comune cittadino.
Nel 1932 venne nominato royal bencher (traducibile all'incirca con magistrato reale) dell'Inns of Court di Lincoln's Inn, posizione in precedenza occupata dal re suo padre; successivamente, nel 1939, venne eletto Gran maestro della Gran loggia unita d'Inghilterra, carica che detenne fino alla sua morte.[1]
All'inizio della seconda guerra mondiale ritornò al servizio militare attivo con il grado di contrammiraglio, servendo per breve periodo nella divisione spionaggio dell'Ammiragliato. Nell'aprile 1940 si trasferì nella Royal Air Force; temporaneamente rinunciò al grado di vice maresciallo dell'aria (equivalente a quello di contrammiraglio) per assumere il posto di ufficiale di staff del comando di addestramento della RAF con il grado di commodoro dell'aria.
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Il 12 ottobre 1934,[2] prima del suo imminente matrimonio con la seconda cugina, principessa Marina di Grecia, venne creato Duca di Kent, Conte di St. Andrews e Barone Downpatrick. La coppia si sposò il 29 novembre dello stesso anno nell'abbazia di Westminster. La sposa era una figlia del principe Nicola di Grecia e pronipote della regina Alessandra.[3] Il loro fu l'ultimo matrimonio fra il figlio di un sovrano britannico e un membro di una casa reale straniera fino a quello tra la principessa Elisabetta di York (la futura regina Elisabetta II) e il principe Filippo di Grecia nel novembre 1947, che però fu naturalizzato cittadino britannico prima del matrimonio.
Il duca e la duchessa di Kent ebbero tre figli:
- il principe Edward di Kent (nato il 9 ottobre 1935), erede nel titolo, con discendenza
- la principessa Alexandra di Kent (nata il 25 dicembre 1936), con discendenza
- il principe Michael di Kent (nato il 4 luglio 1942), con discendenza
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Tanto prima che dopo il matrimonio, Giorgio ebbe una lunga serie di relazioni sia con uomini sia con donne; i più conosciuti tra i suoi partner comprendono la cantante di cabaret afro-americana Florence Mills, l'ereditiera Poppy Baring, Margaret Whigham (la futura duchessa di Argyll) e la star del musical inglese Jessie Matthews. Le voci che sostenevano avesse avuto una relazione, durata 19 anni, con l'attore e commediografo Noël Coward[4] furono smentite dal compagno di sempre di quest'ultimo, Graham Payn;[5] si ritiene che alcune lettere intime del principe a sir Coward furono rubate dalla casa di quest'ultimo nel 1942.[6] Secondo la storica britannica Lucy Moore, esistono inoltre alcuni indizi che suggeriscono che Giorgio abbia avuto una storia con Indira Raje, la maharani di Cooch Behar, negli ultimi anni venti.[7]
Si dice anche che Giorgio Windsor fosse dipendente dalle droghe (principalmente morfina e cocaina) – debolezza che suo fratello il principe di Galles cercò di curare negli ultimi anni venti – e secondo alcune testimonianze venne anche ricattato da un prostituto al quale scrisse delle lettere. Altre delle sue liason omosessuali di cui si ha menzione sono quelle con il lontano cugino Luigi Ferdinando, principe di Prussia, e con lo storico dell'arte Anthony Blunt.[8] Il duca di Kent tentò anche di corteggiare la regina Giuliana dei Paesi Bassi, ma lei rifiutò le sue avances e sposò il principe Bernardo di Lippe-Bisterfeld.
Oltre ai figli legittimi, si ritiene che Giorgio avesse avuto un figlio da Kiki Preston, nata Alice Gwynne (1898-1946), un'americana dell'alta società coinvolta in un ménage à trois assieme a Jorge Ferrara, il figlio bisessuale dell'ambasciatore argentino alla corte di St. James. Conosciuta come "la ragazza dalla siringa d'argento", la Preston era drogata; ella era cugina dell'ereditiera Gloria Vanderbilt. Kiki Preston si sposò una prima volta con Horace R. B. Allen e in seguito, nel 1925, con il banchiere Jerome Preston.[9] Kiki morì gettandosi da una finestra dell'hotel Stanhope di New York. Secondo le memorie lasciate da un'amica, Loelia, duchessa di Westminster, il duca di Windsor (fratello di Giorgio) credeva che il frutto del legame fosse Michael Canfield (1926-1969), il figlio adottivo dell'editore americano Cass Canfield nonché primo marito di Lee Radziwill, sorella di Jacqueline Kennedy Onassis.[10]
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Giorgio morì il 25 agosto 1942 quando l'idrovolante Short S.25 Sunderland su cui viaggiava si schiantò contro il fianco di una collina vicino a Dunbeath, nella contea di Caithness, a causa del cattivo tempo. L'aeroplano stava viaggiando sulla rotta da Evanton, Rosshire fino all'Islanda per poi terminare nel Dominion di Terranova. Rimangono ancora senza risposta molte domande circa la missione e il ruolo del principe Giorgio in essa.[11]
Una voce mai verificata asseriva che egli venne assassinato dai servizi segreti britannici; Charles Higham nella seconda edizione rivisitata del suo libro The Duchess of Windsor: The Secret Life, cercò di dare una ragione per l'avvenimento e la trovò nelle serie preoccupazioni circa la mancanza di discrezione del principe e dei suoi contatti politici con i capi nazisti, per negoziare una pace separata con la Germania, in modo che questa potesse concentrarsi nella sua guerra contro l'Unione Sovietica nell'Europa orientale. Higham scrisse che lo Special Operations Executive era preoccupato per il fatto che il duca potesse parlare di questi argomenti una volta lasciata la Gran Bretagna, così sabotò l'idrovolante prima che decollasse facendo sì che si schiantasse poco dopo, provocando la morte di tutti i passeggeri, con l'eccezione di uno soltanto.[12]
Altri hanno teorizzato che l'aeroplano si schiantò contro Wolf Rock a Ben Morven mentre tentava di decollare dal Loch More, dove aveva fatto salire a bordo Rudolf Hess, il quale era stato fatto entrare clandestinamente paracadutandolo a Eaglesham Moor, vicino a East Kilbride, per compiere una missione con lo scopo di firmare un trattato di pace tra Germania e Regno Unito. Il Sunderland si stava sicuramente dirigendo verso sud quando toccò il terreno e si ruppe, benché alcuni abbiano detto che il duca di Kent fosse alla guida e si stesse dirigendo verso Langwell Estate, la casetta del cugino a Berridale. Molti dei passeggeri erano rimasti svegli fino a notte tarda per una festa e si ritiene che un operatore radio abbia sentito Giorgio chiedere i controlli del velivolo ostentando il suo rango reale.
Sul luogo dell'incidente vennero trovati abbigliamento e calzature femminili dai lavoratori della tenuta che per primi giunsero sul luogo. Una delle possibili ragioni dello schianto del Sunderland fu che non riuscì a guadagnare quota e velocità sufficiente per oltrepassare la sommità della collina, a causa della scarsa rincorsa sul Loch More, dei troppi passeggeri e del pieno di benzina, sufficiente per raggiungere l'Ayrshire senza fermate intermedie. Un membro dell'equipaggio sopravvisse riportando solo alcune ferite superficiali, ma non parlò mai dell'accadimento e portò con sé nella tomba ciò che sapeva, alimentando così le teorie cospirazioniste.[13]
Lynn Pickett, Clive Prince e Stephen Prior nei loro libri Double Standards: The Rudolf Hess cover-up e War of the Windsors similmente ipotizzano che l'aereo del duca di Kent si sia fermato per prendere a bordo Rudolf Hess, e che il tutto era parte di un progetto di pace che avrebbe escluso Winston Churchill dal potere,[14] lasciando così non dichiarata l'implicazione che se Giorgio fu assassinato dai servizi segreti britannici, la decisione dovesse essere stata concordata al livello di Churchill. L'ambasciatore tedesco in Portogallo, il barone von Hoyningen-Huene, disse a von Ribbentrop che secondo la comunità britannica a Lisbona, l'idrovolante venne sabotato per uccidere Kent in quanto egli era a favore della pace con la Germania».[15]
La moglie Marina, nel frattempo, aveva dato alla luce il loro terzo figlio, il principe Michael di Kent, solo sei settimane prima della tragedia. I resti di Giorgio vennero inizialmente riposti nella cappella di San Giorgio del castello di Windsor; in seguito vennero tumulati nel cimitero reale di Frogmore, direttamente dietro il mausoleo della regina Vittoria e del principe Alberto. Gli succedette nella carica di duca di Kent il figlio maggiore, Edoardo.
Cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]I primi anni di vita di Giorgio vennero raccontati nella serie per la televisione del 2003 di Stephen Poliakoff The Lost Prince, una biografia della vita del fratello più giovane, John, il quale, soffrendo di epilessia, venne isolato dal resto della famiglia e tenuto lontano dai riflettori fino alla morte all'età di tredici anni. Nel film, il giovane principe "Georgie" è dipinto come sensibile, intelligente, artisticamente dotato e l'unico a essere partecipe della brutta situazione del fratellino; viene anche tratteggiata un'avversione per il periodo al college navale e una difficile relazione con l'austero padre.
La maggior parte della sua vita adulta venne raccontata nel documentario The Queen's Lost Uncle; la bisessualità e la dipendenza dalle droghe del duca di Kent vennero inoltre esplorate in African Nights, una pièce teatrale del 2004 di Jeffrey Corrick.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Titoli nobiliari e stemma
[modifica | modifica wikitesto]Titoli
[modifica | modifica wikitesto]- 20 dicembre 1902 – 6 maggio 1910: Sua Altezza Reale principe Giorgio di Galles, Principe del Regno Unito di Gran Bretagna e d'Irlanda, Duca di Sassonia, Principe di Sassonia-Coburgo e Gotha
- 6 maggio 1910 – 17 luglio 1917: Sua Altezza Reale il principe Giorgio, Principe del Regno Unito di Gran Bretagna e d'Irlanda, Duca di Sassonia, Principe di Sassonia-Coburgo e Gotha
- 17 luglio 1917 – 12 ottobre 1934: Sua Altezza Reale il principe Giorgio, Principe del Regno Unito di Gran Bretagna e d'Irlanda
- 12 ottobre 1934 – 25 agosto 1942: Sua Altezza Reale il principe Giorgio, il Duca di Kent, Conte di St. Andrews, Barone Downpatrick
- in Scozia, maggio 1935: Sua Grazia il Lord Alto Commissario all'Assemblea Generale della Chiesa di Scozia
- 12 ottobre 1934 – 25 agosto 1942: Sua Altezza Reale il Conte di St. Andrews
Il titolo e trattamento completo del principe Giorgio fu il seguente: "Sua Altezza Reale il Principe George Edward Alexander Edmond, Duca di Kent, Conte di St. Andrews e Barone Downpatrick, Principe del Regno Unito di Gran Bretagna e d'Irlanda, Cavaliere Compagno Reale del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera, Cavaliere Compagno extranumero dell'Antichissimo e Nobilissimo dell'Ordine del Cardo, Cavaliere di gran croce del Distintissimo Ordine di San Michele e San Giorgio, Cavaliere gran croce dell'Ordine Reale Vittoriano".
Stemma
[modifica | modifica wikitesto]Nel periodo in cui il fratello maggiore, il principe Enrico, compiva ventuno anni, a Giorgio venne consentito di utilizzare lo stemma reale, differenziandolo con una banda di argento a tre punte, ognuna delle quali recante un'ancora azzurra.[16]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze britanniche
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Picknett, Prince, Prior & Brydon, p. 153.
- ^ Yvonne's Royalty Home Page: Peerage Archiviato il 4 giugno 2011 in Internet Archive..
- ^ Picknett, Prince, Prior & Brydon, p. 82.
- ^ Picknett, Prince, Prior & Brydon, p. 56.
- ^ Gyles Brandreth, Philip and Elizabeth: Portrait of a Marriage, Londra, Century, 2004, ISBN 0-7126-6103-4.
- ^ Barry Day (a cura di), The Letters of Noel Coward, New York, Alfred A. Knopf, 2007, p. 691, SBN IT\ICCU\BCT\0024405.
- ^ Lucy Moore, Maharanis, Londra, 2005 [New York, Viking, 2004], SBN IT\ICCU\ANA\0495351.
- ^ Picknett, Prince, Prior & Brydon, p. 57.
- ^ Picknett, Prince, Prior & Brydon, p. 58.
- ^ Loelia, duchessa di Westminster, Grace and Favour, Weidenfeld Nicholson, 1961.
- ^ Prince George, Duke of Kent, su spartacus.schoolnet.co.uk. URL consultato il 17 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2009).
- ^ Charles Higham, The Duchess of Windsor: The Secret Life, 2ª ed., 2005. 1ª ediz. ital. La vita segreta della duchessa di Windsor, traduzione di N. Spagnol, Milano, Armenia, 1989, ISBN 88-344-0412-2.
- ^ Royal Nazis and the Scottish connection, su martinfrost.ws. URL consultato il 17 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2009).
- ^ Pickett, Prince and Prior, Double Standards: The Rudolf Hess cover up, Time-Warner books, 2002, pp. 427-435.
- ^ Picknett, Prince, Prior & Brydon, p. 187.
- ^ British Royal Cadency, su heraldica.org.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Lynn Picknett, Clive Prince, Stephen Prior e Robert Brydon, War of the Windsors: A Century of Unconstitutional Monarchy, Mainstream Publishing, 2002, ISBN 1-84018-631-3.
- Peter Miller, "The Other Prince", in The Sunday Times, 6 gennaio 2003.
- Christopher Warwick, George and Marina, Duke and Duchess of Kent, Londra, Weidenfeld & Nicolson, 1988, ISBN 0-297-79453-1.
- Leslie Hunt, Twenty-one Squadrons: History of the Royal Auxiliary Air Force, 1925–57, Londra, Garnstone Press, 1972, ISBN 0-85511-110-0. Nuova edizione Crécy Publishing, 1992, ISBN 0-947554-26-2.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su George, duca di Kent
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ritratti del principe Giorgio dalla National Portrait Gallery, su npg.org.uk.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 37715549 · ISNI (EN) 0000 0000 4634 1995 · Europeana agent/base/148011 · ULAN (EN) 500444423 · LCCN (EN) nr89003846 · GND (DE) 118935925 · BNF (FR) cb16565254s (data) |
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