Indice
Museo d'arte moderna (Rio de Janeiro)
Museo d'arte moderna di Rio de Janeiro | |
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(PT) Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro | |
Ubicazione | |
Stato | Brasile |
Località | Rio de Janeiro |
Indirizzo | Av. Infante Dom Henrique, 85 Parque do Flamengo |
Coordinate | 22°54′49.5″S 43°10′18.5″W |
Caratteristiche | |
Tipo | arte moderna e arte contemporanea |
Istituzione | 1948 |
Apertura | 1949 |
Proprietà | Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro |
Direttore | Pablo Lafuente |
Sito web | |
Il Museo d'arte moderna di Rio de Janeiro (Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro, MAM) è un museo situato nella parte nordorientale del Parco di Flamengo, a Rio de Janeiro.
Architettura
[modifica | modifica wikitesto]Il Parco di Flamengo è stato un progetto di pianificazione urbana sulla costa di Rio sotto la direzione di Roberto Burle Marx (1909-1994) negli anni cinquanta e sessanta del XX secolo.[1] L'edificio è stato progettato dall'architetto Affonso Eduardo Reidy (1909-1964), i giardini, punto di riferimento del museo, sono stati progettati da Burle Marx.[1]
L'edificio è una delle prime realizzazioni di architettura brutalista brasiliana, realizzato in cemento armato e mattoni a vista, si distacca da terra, sostenuto da una struttura imponente, distribuita in modo regolare. La struttura si estende per una lunghezza di 130 metri e 26 di larghezza, composta da 14 pilastri esterni obliqui per lato, disposti a intervalli di 10 metri. Il piano terra è aperto e consente il passaggio dai giardini alla zona delimitata dal mare. L'accesso al piano delle esposizioni è consentito da una scala a spirale in cemento.[2][3][4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La fondazione del Museo d'Arte Moderna di San Paolo, avvenuta nel 1947, ha preceduto quella di Rio de Janeiro, costituito il 3 maggio 1948 come «società civile senza scopo di lucro».[5] Nel 1949 si è tenuta la prima esposizione, dedicata alla pittura europea contemporanea, presso la sede del Banco Boavista;[6] dal 1952 al 1957 il museo è stato provvisoriamente ospitato presso Palazzo Gustavo Capanema, sede del Ministero della Cultura.[7]
Nel dicembre 1952 il Consiglio comunale di Rio ha approvato la proposta di donare all'ente 40000 m² di terreno. I lavori sono iniziati nel dicembre 1954. Un primo trasferimento, nell'ala scolastica, è avvenuto nel gennaio 1958 ed è stato utilizzato come spazio espositivo sino al 30 ottobre 1967, quando è stata completata l'ala espositiva.[8][9]
Il museo ha ospitato numerosi eventi delle avanguardie artistiche degli anni Sessanta, dai Nuovi realisti ai Neoconcretisti; ha ospitato le mostre Opinião 65,[10] Opinião 66,[11] Nova Objetividade (1967)[12] e il Salão da Bússola (1969).[13] Nella mostra Nova Objetividade Hélio Oiticica ha presentato la sua opera Tropicália, il cui nome ha ispirato il Movimento Tropicalista.[14] Inoltre, il museo ha offerto diversi corsi che hanno influenzato l'insegnamento del design.[15]
Nel 1978 il MAM di Rio ha organizzato la mostra temporanea Geometria sensível, dedicata all'«universalismo costruttivo» latinoameriano, teorizzato dall'artista uruguaiano Joaquín Torres García, del quale erano ospitate 80 opere.[16] Nelle prime ore dell'8 luglio 1978 l'edificio del museo bruciò completamente e 73 opere di Torres García andarono perse. Da allora il Museo Torres García di Montevideo espone le riproduzioni fotografiche delle sue opere distrutte.[17] In meno di 40 minuti andarono irrimediabilmente perse circa mille opere, tra le quali due dipinti di Pablo Picasso (Retrato de Dora Maar e Cabeza de Mujer), due dipinti di Joan Miró, Salvador Dalí (Huevo al plato sin el plato), Van Gogh, Max Ernst, Henri Matisse, René Magritte, Paul Klee; tra i brasiliani capolavori di Candido Portinari, Di Cavalcanti, Manabu Mabe, Ivan Serpa e quasi tutta la biblioteca,[18] che prima dell'incendio era formata da circa 9.000 volumi. Alla fine si sono salvate solo 50 opere e la cineteca.[19]
Dopo ampi lavori di ristrutturazione l'ala espositiva ha riaperto nel 1982.[20] Nel 1993 il collezionista Gilberto Chateaubriand ha ceduto in comodato al MAM di Rio la sua raccolta d'arte moderna e contemporanea, all'epoca formata da circa 4.000 opere.[20]
Nel 1999, con il titolo Picasso: anos de guerra, 1937-1945, ha ospitato 153 opere di Picasso provenienti dal Museo Picasso di Parigi, che è stato visto da 134.640 visitatori.[21]
A fine 2006 è stato inaugurato il Teatro MAM, già progettato da Reidy, su nuovo progetto per gli spazi interni dell'architetto Luís Antônio Rangel e realizzato come sala per conerti.[22][23]
Nel 2014 ha presentato la personale dell'artista australiano Ron Mueck, con 9 sculture iperrealiste, che ha avuto oltre 300 000 visitatori, record del museo.[24]
A seguito della crisi finanziaria che da tempo colpiva il museo, nel 2019 è stato venduto il dipinto Number 16 (1950) di Jackson Pollock per 13 milioni di dollari, tramite la casa d'aste Phillips di New York. L'opera era l'unica di Pollock nella collezione del museo ed era stata donata nel 1952 da Nelson Rockefeller.[25]
Nel 2024 ha ospitato il 19º vertice del G20 presieduto da Luiz Inácio Lula da Silva.
Collezione
[modifica | modifica wikitesto]Il MAM di Rio possiede una delle più importanti collezioni di arte moderna e contemporanea dell'America Latina e si è formata da tre collezioni di diversa origine:[26]
- la collezione propria del museo − rifatta, attraverso donazioni come la collezione Esther Emílio Carlos, opere donate da Ferreira Gullar, da governi stranieri (un Pierre Soulages donato dalla presidenza francese) e artisti e acquisizioni effettuate sotto forma di sponsorizzazioni, in particolare da Petrobrás e White Martins − che riunisce importanti opere di artisti nazionali ma si distingue per ospitare importanti opere internazionali, come le sculture di Brancusi, Alberto Giacometti, Hans Arp, Henry Moore e le tele di Robert Motherwell, Torres-Garcia, Carlo Carrà, Lucio Fontana;
- la collezione Gilberto Chateaubriand, la più grande e completa collezione di arte brasiliana moderna e contemporanea, prestata al museo;[27][28]
- la collezione Joaquim Paiva, dedicata esclusivamente alla fotografia di diverse generazioni e nazionalità, prestata al museo.[29]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) MAM - Modern Art Museum of Rio de Janeiro, su MIMOA (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
- ^ Alessandra Tonti, Il Museo d'Arti Moderne di Rio de Janeiro, su ingenio-web.it, 3 aprile 2015.
- ^ Diego Barbarelli, Dialettica tra brutalismo paulista e leggerezza carioca: sintesi nell ‘opera di A.E. Reidy, su presstletter.com, 31 marzo 2016.
- ^ (EN) Architecture and Construction, su Google Arts & Culture.
- ^ (PT) Estatutos do MAM Rio, su mam.rio.
- ^ (PT) MAM Rio 75 anos – memória e reflexão, su mam.rio.
- ^ (PT) A fundação do MAM, su Rio Memorias.
- ^ (PT) Edifício-sede, su mam.rio.
- ^ (PT) Eduardo C. S. Thomaz, M.A.M. – Museu de Arte Moderna – Rio de Janeiro (PDF), su aquarius.ime.eb.br.
- ^ (PT) Márion Strecker, Parangolés em Opinião 65, su mam.rio.
- ^ (PT) Opinião 66 Museu de Arte Moderna RJ, su chicoliberato.com.br.
- ^ (PT) Nova Objetividade Brasileira, su Enciclopédia Itaú Cultural, 19 marzo 2023.
- ^ (PT) Salão da Bússola, su Enciclopédia Itaú Cultural, 21 settembre 2023.
- ^ (PT) Hélio Oiticica, su mam.rio.
- ^ (PT) Mariana de Freitas Boghossian, Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro: um epicentro do design moderno brasileiro (1948 a 1978), su ESDI, 7 aprile 2020.
- ^ (PT) Geometria Sensível, su Enciclopédia Itaú Cultural, 6 febbraio 2015.
- ^ (ES) Rodrigo Guerra, Joaquín Torres García: la historia del trágico incendio en un museo de Brasil que destruyó 73 obras del uruguayo, in El País, 4 agosto 2024.
- ^ (PT) Estevam Silva, Rio de Janeiro: 46 anos do incêndio do Museu de Arte Moderna, su Opera Mundi, 8 luglio 2024.
- ^ (PT) Incêndio no MAM, su Rio Memórias.
- ^ a b (PT) Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro - MAM-Rio, su Museus do Rio.
- ^ (PT) Ronaldo Soares, MAM-RJ expõe Picasso em período de guerra, in Folha de S. Paulo, 24 luglio 1999.
- ^ (PT) Fernando Serapião, Jogo dos sete erros, in piauí, n. 12, settembre 2007.
- ^ (PT) Roberto Segre, Fernando Serapião, Daniela Ortiz dos Santos, Thiago Leitão de Souza, O resgate da unidade perdida: o Teatro do Museu de Arte Moderna de Affonso Eduardo Reidy (PDF), su docomomobrasil.com, Porto Alegre, Docomomo Brasil, ottobre 2007.
- ^ (EN) Chesney Hearst, Ron Mueck Exhibiton at MAM in Rio Until June 1st, su The Rio Times, 29 aprile 2014.
- ^ (EN) Mery Galanternick, Rio’s Museum of Modern Art finally sells Pollock for around $13m, su The Art Newspaper, 6 febbraio 2019.
- ^ (PT) Coleções, su mam.rio.
- ^ (PT) Em memória de Gilberto Chateaubriand, su mam.rio.
- ^ (EN) Angelica Villa, Brazilian Collector and Museum Benefactor, Gilberto Chateaubriand, Dies at 97, su ARTnews, 19 luglio 2022.
- ^ (EN) Joaquim Paiva Collection, su My Art Guides, 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (PT) Leonardo da S. P. Inojosa, Márcio Augusto Roma Buzar, Stefano Galimi, Marcos Henrique Ritter de Gragório, Numerical Analysis of the Structural Design of the Museum of Modern Art of Rio de Janeiro - MAM, Foz do Iguaçu, CILAMCE, novembre 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo d'arte moderna (Rio de Janeiro)
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (PT) Sito ufficiale, su mam.rio.
- (EN) Museum of Modern Art, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (PT) História, su mam.rio.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 146351935 · ISNI (EN) 0000 0001 2179 1268 · LCCN (EN) n83174401 · J9U (EN, HE) 987007265605605171 |
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