Carlo Aru

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Carlo Aru (Cagliari, 4 novembre 1881Torino, 5 maggio 1954) è stato uno storico dell'arte italiano.

Studiò Lettere all'Università di Roma dove conseguì la laurea nel 1905. Nel 1909 fu nominato ispettore presso la Soprintendenza ai monumenti della Sardegna e nel 1920 divenne direttore dell'Istituto d'Arte medievale e moderna della Sardegna.[1]. In seguito, divenuto soprintendente ai monumenti, si occupò di importanti restauri, tra i quali il trasferimento della Chiesa di San Pietro di Zuri[2], e del riordino del museo artistico di Cagliari[3].

Dal 1924 fu anche docente di Storia dell'Arte, iniziando ad insegnare nell'ateneo di Cagliari, proseguendo in altre sedi universitarie e divenendo infine, nel 1949, presidente dell'Accademia Albertina di Belle Arti[1].

Nel 1930, nominato sopraintendente all'Aquila, lasciò la Sardegna. Dopo aver ricoperto lo stesso ruolo in via provvisoria prima ad Ancona e poi a Bari[1], nel 1934 si stabilì a Torino con l'incarico di Soprintendente alle Gallerie per il Piemonte che tenne fino al pensionamento[4].

A Torino si distinse per il riordino della Galleria Sabauda e per aver salvaguardato il patrimonio artistico torinese nel corso della seconda guerra mondiale, ricevendo poi, come benemerenza, una medaglia d'oro della Presidenza della Repubblica[1]. In tali attività fu affiancato da Noemi Gabrielli che lo sostituì nel 1952 dopo il pensionamento. Si occupò inoltre del restauro della Sagra di San Michele e di alcuni castelli valdostani[4].

Mancò di morte improvvisa a Torino, all'età di 72 anni[5].

  1. ^ a b c d Laura Gallo, Schede biobibliografiche, in Percorsi di critica: un archivio per le riviste d'arte in Italia dell'Ottocento e del Novecento: atti del convegno, Milano, 30 novembre-1 dicembre 2006, Università cattolica del Sacro Cuore, Vita e Pensiero, 1º gennaio 2007, p. 405, ISBN 9788834314326. URL consultato il 5 gennaio 2016.
  2. ^ L'Architettura dell"altra" modernità: Atti del XXVI Congresso di Storia dell'Architettura, Gangemi Editore spa, p. 310 (nota 6), ISBN 9788849269017. URL consultato il 5 gennaio 2016.
  3. ^ FilologiaSarda.eu | Portale del Cfs - Centro di studi di Filologici Sardi, su filologiasarda.eu. URL consultato il 5 gennaio 2016.
  4. ^ a b La storia dell'Istituzione | Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte, su artito.arti.beniculturali.it. URL consultato il 5 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2016).
  5. ^ La Stampa - Consultazione Archivio, su archiviolastampa.it. URL consultato il 5 gennaio 2016.

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Controllo di autoritàVIAF (EN119605108 · ISNI (EN0000 0000 8188 6261 · SBN UFIV010080 · BAV 495/72205 · LCCN (ENn2007072533 · GND (DE133235564 · BNF (FRcb12326849c (data) · J9U (ENHE987007361451105171
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